Al Piccolo Bellini sta andando in questi giorni in scena per la seconda volta MURATORI, versione in napoletano della celebre commedia di Edoardo Erba sulla crisi dei teatri. Proposta già l’anno scorso nello stesso teatro, quest’anno ritorna in un periodo analogo.

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MURATORI: un cantiere al Piccolo Bellini
Lo spettacolo di Erba nasce in romano, ma quello che vedremo è una riscrittura in napoletano. Lo spazio non richiede una vera e propria scenografia (almeno inizialmente), visto che tutto si svolge, appunto, sul palcoscenico di un teatro, anche se nella nostra storia il teatro è in disuso, mentre sappiamo che quello del Piccolo Bellini è vivo, vegeto e prosperante da molto tempo ormai.
Tuttavia, quando lo spettacolo inizia il nostro palco si trasforma in un cantiere, un cantiere abusivo, dunque notturno, dove due muratori stanno entrando per cominciare a lavorare. Si capirà durante i primi dialoghi che lo scopo è annettere la zona del palcoscenico al supermercato adiacente, in modo che possa essere usata come magazzino, costruendo una parete proprio dietro il sipario.
Due MURATORI al lavoro nel teatro

I due arrivano al buio totale, a sipario chiuso, e una volta “trovata la luce” e aperta la scena, iniziano il loro lavoro in modo estremamente credibile. E quando dico credibile intendo che anche nella loro gustosa comicità potrebbero rappresentare davvero due comuni muratori napoletani, così come li immagino, così come li ho visti da bambina a lavoro quando mio padre mi portava in cantiere. Certo sono due muratori che hanno i loro sogni, più o meno concreti, e l’atmosfera del teatro stimola la conversazione. Massimo De Matteo (Fiore) e Francesco Procopio (Germano) sono senza dubbio molto efficaci nella loro interpretazione, sotto tutti i punti di vista, i loro stessi movimenti evidenziano un grosso feeling tra loro e con la parte in cui sono immersi.
La loro concretezza li forza a restare concentrati sul muro che devono sbrigarsi ad alzare: per loro è solo un muro, ma è evidentemente la quarta parete, quella tra la scena e la sala, tra la rappresentazione e il pubblico, che si materializzerà una volta per tutte, interrompendo quella dialettica viva che del teatro è l’essenza.

Due MURATORI sognano e “sentono” nel teatro
Ma l’atmosfera del teatro è troppo forte, e scatena riflessioni e introspezioni che si trasformano in una vera e propria magia. Attraverso un semplice ma sapiente cambio di luci cogliamo le visioni che prima uno poi l’altro avranno su quel palcoscenico, intanto che il muro cresce. Visioni che coinvolgono Giulia (interpretata da Angela De Matteo), enigmatica e sensuale, e in grado di attrarli tanto da far emergere le loro più profonde verità, le loro più nascoste emozioni. Giulia è capace di farli abbandonare a desideri che non avrebbero osato confessare neanche a se stessi, in pratica di rivelarsi e liberarsi.

Sebbene io non abbia trovato la De Matteo convincente come gli altri due nell’esplosione di seduzione che mi sarei aspettata, l’incontro con Giulia è sconvolgente per i nostri due semplici protagonisti, soprattutto perché li costringe ad interrogarsi sulle proprie debolezze, sui propri sentimenti.
Due MURATORI che devono trovare il coraggio di strangolare il teatro.
L’incontro con Giulia per Fiore e Germano è sconvolgente al punto che entrambi perdono interesse per il muro e per il vantaggio che ricaverebbero da quella costruzione. Ognuno al suo turno comincerà a considerare quel lavoro senza senso.

La storia personale tra i due prende una piega su cui non faccio spoiler, e non vi dico se il muro alla fine si costruisce o meno. Ma la riflessione che il testo porta avanti è piuttosto chiara: la quarta parete non si può alzare davvero. È vero, c’è una parte della società che preme per allargare luoghi come i supermercati a scapito di luoghi come i teatri. Ma non dobbiamo dimenticare che i “luoghi come i teatri”, ovvero i luoghi dove si fa cultura, dove le persone incontrano l’arte e attraverso di essa comunicano tra loro ad un livello particolarmente profondo, con un linguaggio universale, sono luoghi vivi, che hanno un respiro, una linfa, un’anima – qualsiasi cosa anima significhi – che si può percepire e che si ribella, nel modo più forte e dolce possibile, al soffocamento.
Così anche i due muratori del nostro spettacolo, mentre cercano di strangolare il teatro con il loro muro, devono guardare negli occhi la loro vittima, sentire la vita che scorre tra le loro mani, ed avere il coraggio di andare fino in fondo. Ce la faranno? Per saperlo vi tocca andare a vedere lo spettacolo.
Visto il 25 ottobre 2023
Dal 17 ottobre al 05 novembre 2023
Teatro Piccolo Bellini
Collettivo lunAzione presenta
MURATORI
di Edoardo Erba
con Massimo De Matteo, Francesco Procopio, Angela De Matteo
regia Peppe Miale
costumi Alessandra Gaudioso
scene Luigi Ferrigno
musiche Floriano Bocchino
luci Salvatore Palladino
aiuto regia Giordano Bassetti
assistente scenografo Sara Palmieri
assistente alla regia Roberta Rossi Scala
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
si ringraziano Teatro Bellini, Théâtre de Poche
Durata Spettacolo: 95 minuti foto Anna Camerlingo