CAZZIMMA&ARRAGGIA @Teatro Bolivar: l’improbabile realizzazione di un’impresa incredibile.

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Dopo essere andato in scena in alcuni altri contesti, stavolta CAZZIMMA&ARRAGGIA, di Fulvio Sacco e Napoleone Zavatto, scritto con il coaching di Armando Pirozzi, è al Teatro Bolivar e la nostra redazione corre ad assicurarsi le poltrone per non rischiare di perderlo ancora, avendone ormai coltivato abbastanza a lungo la curiosità.

CAZZIMMA&ARRAGGIA
Errico Liguori e Fulvio Sacco in CAZZIMMA&ARRAGGIA

CAZZIMMA&ARRAGGIA al Teatro Bolivar nel cuore di Materdei

Nel cuore di Materdei il Teatro Bolivar accende le sue luci e, se pure ancora con una programmazione che non brilla per coerenza, insieme ad altri progetti illumina di cultura luoghi ricchi di storia e di bellezza, la cui anima da sempre chiedeva riqualificazione e da alcuni anni ha finalmente ritrovato voce e spazio nella vita di questa città spesso ingrata.

Tanta curiosità per CAZZIMMA&ARRAGGIA

Ho seguito questo spettacolo fin da quando era in fasce, ma non ci ho creduto abbastanza, confesso. Infatti, nonostante la forte curiosità che mi faceva tenere informata fin dalle prime programmazioni alla fine non ho mai trovato il tempo di vederlo. E ho sbagliato, decisamente, perché quando alla fine l’ho visto mi sono divertita come non mi ricordo quando prima in vita mia. E assolutamente non in modo sciocco, anzi.

Ma andiamo per ordine, perché in questo caso la cronologia è importante, per capire e per capirmi. Anzi, LE cronologie, perché ne dobbiamo considerare due, quella a cui si riferisce lo spettacolo, ovvero relativa alla storia del famosissimo acquisto di Diego Armando Maradona da parte del Napoli, con le sue motivazioni e tutto quello che ne è conseguito, e quella della costruzione di questo spettacolo, che ha un senso tutto suo e ne aggiunge allo spettacolo stesso.

La cronologia della costruzione di CAZZIMMA&ARRAGGIA

Partiamo da quella più recente, e andiamo al 2019, febbraio per la precisione, in cui Sacco e Zavatto, sofferenti per la vendita in sordina di Hamsik a un club cinese, incontrano l’Ing. Corrado Ferlaino che è stato più volte presidente della Società Sportiva Calcio Napoli, ma soprattutto lo era all’epoca di quello storico acquisto di cui si fanno raccontare i dettagli.

CAZZIMMA&ARRAGGIA: la realizzazione del più incredibile di tutti i sogni

Ma non è a Maradona che sono interessati, quello che vogliono sapere dal Presidente per antonomasia è come si fa a realizzare un sogno, perché è di questo che si tratta. Non di calcio, non di sport, non di soldi. Si tratta di come si realizza l’impossibile, di come si riscattano tutte le delusioni e si porta a casa un risultato inimmaginabile, simbolo di tutte le realizzazioni incredibili, di tutti i sogni realizzati, di tutte le rivincite desiderate. Si tratta di quel sospiro di soddisfazione che può provare solo chi la soddisfazione vera non l’aveva vista mai prima né aveva mai pensato di poterla provare, ma ci ha provato lo stesso con tutte le sue forze.

CAZZIMMA&ARRAGGIA: il 2020

Dunque, è di questo che, coinvolgendo Armando Pirozzi – già due volte premio Ubu – a settembre cominciano a scrivere, ma intanto che scrivono di come si lotta per i sogni, l’universo ce la mette tutta per fargli sentire che significa, ovvero arriva il 2020. Se non bastasse la pandemia di Covid-19, il 25 novembre muore Diego Armando Maradona o, come scrivono loro stessi da qualche parte, “finisce il calcio”.

CAZZIMMA&ARRAGGIA: i sogni realizzati non finiscono

Ma se il calcio può finire, di certo il sogno realizzato no, perché Maradona, con la sua personalità geniale, passionale, umile e sregolata così affine all’anima della città, in quei sette anni passati a Napoli – e mentre probabilmente ne veniva divorato – è diventato un simbolo la cui forza vitale è destinata a non spegnersi. La forza di una comunità che con orgoglio ha imparato a sognare del cambiamento, del riscatto, del possibile.” Insomma ha insegnato qualcosa: la dignità, la speranza, l’orgoglio, l’identità addirittura, al punto che ancora le rappresenta per una generazione che non lo ha vissuto (a cui Sacco e Zavatto appartengono), ma che lo ricorda e lo (rim)piange come se ci fosse stata, al punto di essere letteralmente venerato come una divinità urbana.

CAZZIMMA&ARRAGGIA: finalmente in teatro

CAZZIMMAA&ARRAGGIA
logo di CAZZIMMA&ARRAGGIA

Allora i nostri autori non mollano, e a giugno hanno anche un logo, perché loro in questo progetto ci credono evidentemente tanto: che senso avrebbe d’altra parte scrivere di sogni che si realizzano senza mettercela tutta? E hanno ragione, andando in scena prima durante il Campania Teatro Festival 2021 (sezione Sport/Opera) e poi solo nel 2022 al Piccolo Bellini, al Nostos di Aversa, al POLLINEFest di Sezze (LT), allo Spazio Kairòs di Torino per il Torino Fringe Festival, al Barrio’s Live di Milano per il Festival Risveglio di Periferia, su una zattera alle Stufe di Nerone per la rassegna Teatro alla Deriva, al Piccolo Teatro del Giullare di Salerno, al Teatro Civico 14 di Caserta, e ancora a Matera e Satriano di Lucania. Tutto questo mentre intanto costruiscono ancora il progetto fuori scena, realizzando interviste tra la gente, incontri e un reading al murale di Maradona in collaborazione con l’Associazione Centro Paradiso e con Santo Diego.

Direi che non potevo far procedere anche il 2023 senza vederlo.

La cronologia del tema di CAZZIMMA&ARRAGGIA

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Maradona entra al San Paolo il 5 luglio 1984 – Foto storica di Sergio Siano

Veniamo quindi alla prima cronologia, quella dei fatti a cui si ispira il testo: l’acquisto di Diego Armando Maradona da parte del Napoli. Oggi è storia, ma detta anche solo all’inizio del 1984 questa espressione avrebbe fatto ridere molti.

Maradona arriva a Napoli nel famoso 5 luglio 1984, e si potrebbe dire che è stato un parto. A partorirlo sono stati, oltre al Presidente, Eduardo “Dino” Celentano, imprenditore tessile, dirigente dell’SSC Napoli e fidatissimo di Ferlaino, che si espose personalmente anche in senso finanziario, e Antonio “Totonno” Iuliano, ex capitano della squadra, ormai direttore generale dell’SSC Napoli e vera mente dell’operazione.

Il sogno realizzato in CAZZIMMA&ARRAGGIA: 7 anni di festa dopo l’acquisto di Maradona

Da allora la squadra e in pratica la città intera vissero una festa che durò quasi senza soluzione di continuità per anni: il 10 maggio 1987, il Napoli divenne finalmente campione d’Italia, fu “la vittoria di chi non vince mai” e in città sembrava che niente contasse di più, “dove andavi andavi mangiavi gratis”. Le strade, i balconi, le auto, le facce si colorarono di azzurro ad ogni occasione e l’atmosfera non credo di poterla descrivere io che avevo pochi anni. Diciamo solo che anche quella era azzurra e che tutti gli adolescenti/adulti di allora oggi raccontano solo di quanto non sia possibile raccontarla.

Il sogno realizzato in CAZZIMMA&ARRAGGIA: momenti di riscatto e gioia profonda

Tutti però sanno descrivere il momento della notizia, mentre qualcuno si spende nel ricordo di qualche episodio emblematico, come quello che lo stesso Presidente Ferlainonell’interessante intervista concessa durante il Campania Teatro Festival – cita con evidente commozione quando parla della vittoria di Stoccarda a maggio 1989, con cui il Napoli vinse la coppa UEFA in finale contro appunto lo Stoccarda: bandiere azzurre a riempire completamente il suo percorso di ritorno dallo stadio all’aeroporto, testimoniavano il senso di riscatto percepito dagli immigrati italo-meridionali vessati in Germania, per i quali quella partita non era stata, evidentemente, solo un momento di gioco sportivo.

La questione è effettivamente complessa e niente affatto banale, fatta di sentimenti difficili e storicamente radicati, ed ammetto che non è facile affrontarla velocemente nemmeno per me, da napoletana, seppur non tifosa. Mi limito a sottolineare che chi pensa di liquidare il fenomeno Maradona con materia di tifo calcistico semplicemente sbaglia.

CAZZIMMA&ARRAGGIA per realizzare un sogno

Quando si chiede al Presidente come si realizza un sogno, lui risponde che “bisogna pensarci intensamente, sempre sempre sempre, senza nemmeno dormire, come se non ci fosse altro”. E quando spiega come si realizzano le cose anche in situazioni che sembrano impossibili, lui racconta di Achille Lauro (non il cantante, ma storica e discussa figura napoletana) e spiega che quando si vuole davvero fare qualcosa bisogna farla a tutti i costi, anche senza paura di aggirare regole e di rischiare. Insomma, dà chiaramente, direi, le sue personali definizioni attuative delle parole “arraggia” e “cazzimma” utilizzate nel titolo dello spettacolo e che sono ciò su cui ci dobbiamo concentrare.

CAZZIMMA&ARRAGGIA: come si è svolta la trattativa per l’acquisto

Come dicevamo, quel miracoloso acquisto non è stato affatto facile. La trattativa è durata moltissimo e la parte fondamentale si è svolta, sotto gli occhi attenti dei giornali specializzati e dei tifosi che la seguivano quotidianamente, a Barcellona dove Celentano e Juliano chiusi in un albergo si interfacciavano con il procuratore di Maradona e con i vertici del Barcellona per conto di Ferlaino che a Napoli invece si preoccupava della parte finanziaria, non meno drammatica. Questa coreografia è andata avanti per 54 giorni.

La versione di CAZZIMMA&ARRAGGIA delle ultime ore: tutta cazzimma e arraggia.

A parte qualche dettaglio rivelato da Ferlaino, non si può sapere cosa sia davvero avvenuto, quindi i nostri autori hanno avuto spazio per immaginare e costruire una loro versione delle ultime ore passate dai due manager in quella stanza d’albergo, mettendoci tutta la carica simbolica che il racconto dell’avvenimento richiede, e soprattutto trasformando i due grandi e smaliziati dirigenti in due divertentissimi disgraziati che a stento si rendono conto di quello che fanno ma vogliono farlo con tutto il cuore, anzi con tutti gli organi.

I protagonisti di CAZZIMMA&ARRAGGIA: distrutti ma determinati

CAZZIMMA&ARRAGGIA
Errico Liguori e Fulvio Sacco in CAZZIMMA&ARRAGGIA

I due protagonisti quando entrano in scena in mutande sulle note di Salmo, appaiono molto stanchi e provati da questa reclusione fatta di ansia, adrenalina, attese e lunghi momenti di noia, e per i primi momenti dello spettacolo ci divertiamo con i loro racconti di quanto successo fino ad ora. Li sentiamo parlare della decisione di intraprendere questa impresa “universalmente incredibile”, di quanto ritengono necessario riuscirci perché sono fermamente convinti che cambierebbe gli equilibri soprattutto nei confronti della Juventus. Li sentiamo discutere di Ferlaino, su cui poi concordano

<<Dinù, quello prima è tifoso, poi Presidente, poi ingegnere e poi… essere umano!>>

<<Grande Presidente!>>

Altafini in CAZZIMMA&ARRAGGIA: lacrime dalle risate

E li sentiamo anche descrivere che terribile soggetto sia Josè Altafini: ex-giocatore, dopo essere stato 7 anni nel Napoli ai tempi di Juliano, Altafini è poi passato molto volentieri proprio alla Juve, guadagnandosi così il soprannome di core ‘ngrato, e per i nostri due protagonisti è l’incarnazione di tutti i mali. Iniziano vietandosi di nominarlo, ma in realtà tornerà nel testo continuamente con un effetto ironico più che spassoso, davvero da lacrime.

CAZZIMMA&ARRAGGIA: ultimo imprevisto inventato

Arriva ad un certo punto la telefonata che tanto attendono che di fatto chiude la trattativa: Ferlaino ha racimolato i 13,5 miliardi di lire che il Barcellona, a forza di rialzi è arrivato a chiedere e ora non resta che avvisare la controparte e festeggiare. Eppure, qualcosa va storto e i nostri improbabili manager sudano freddo, perché gli spagnoli tentano un ulteriore rialzo a causa proprio dell’interferenza del nemico giurato Altafini. La dinamica ripercorre grossomodo quanto avvenuto in un altro episodio reale raccontato da Ferlaino (riguardante il giocatore Paolo Rossi alcuni anni prima) e i nostri autori la rendono terribilmente divertente. Soprattutto costruiscono tante microscene gustose che dettagliano insieme le debolezze, le paure, i valori, l’energia e la grottesca scaltrezza dei due personaggi che insieme rappresentano un’epoca e una comunità.

I napoletani sono pieni di CAZZIMMA&ARRAGGIA

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Fulvio Sacco e Errico Liguori in CAZZIMMA&ARRAGGIA

Nel momento dello sconforto, i due stanno per mollare ma poi ricordano a loro stessi che non possono, che è sì un’impresa impossibile, ma “la Juventus non può avere tutto, soldi, giornali, blasone”… e anche Maradona, si ripetono che loro non hanno niente però di due cose sono pieni: di cazzimma – scaltrezza, determinazione, imprevedibilità, disposizione a rischiare tutto – e di arraggia – passione, senso di necessità, orgoglio, energia, rabbia – e su questo non li batte nessuno.

Con CAZZIMMA&ARRAGGIA portano a casa il risultato

Riescono quindi ad imbastire una strategia vincente di cui non sono davvero consapevoli, tenendosi il gioco a vicenda come complici perfetti e senza neanche accorgersi di esserlo, con un feeling perfetto dato dalla fiducia profonda nell’obiettivo comune e nel proprio valore nonostante tutto, fanno mosse grosse e impulsive facendo arrabbiare tutti, ma alla fine portando a casa il risultato.

Il simbolismo di CAZZIMMA&ARRAGGIA: Napoli vs Juve come questione meridionale

In questo gioco divertentissimo, mentre ti asciughi le lacrime per le troppe risate, non puoi fare a meno di riconoscere tutto il simbolismo voluto o intrinseco che c’è su quel tappeto quadrato che raccoglie la scena. Da sempre, la rivalità Napoli-Juventus è la rappresentazione calcistica della mai risolta questione meridionale, che tra l’altro proprio il borbonico Ferlaino sente profondamente. E per quanto ci sia sempre chi vuole ridurla a una favoletta, è una questione tutt’altro che banale che purtroppo comporta dinamiche socioeconomiche importanti e fenomeni tutt’altro che trascurabili tutt’oggi.

Il simbolismo di CAZZIMMA&ARRAGGIA: Napoli vs Juve come divario tra classi sociali

D’altra parte, con la rivalità Napoli-Juventus si può decidere di rappresentare in questa occasione anche tutto il concetto di disagio che c’è in chi si percepisce povero di fronte a chi ostenta benessere e privilegi, indipendentemente dalle motivazioni storiche di questa differenza, semplicemente perché colmare tale differenza può diventare ad un certo punto l’impresa impossibile che non è mai giusto che sia.

CAZZIMMA&ARRAGGIA: dialoghi, telefonate e racconti al pubblico

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Errico Liguori e Fulvio Sacco in CAZZIMMA&ARRAGGIA

Il testo si divide in dialoghi tra i due personaggi in scena, telefonate e discorsi diretti al pubblico – uscendo quindi dalla scena temporaneamente ma non dal personaggio come in una vera e propria parabasi – tra i quali i passaggi sono molto fluidi e ben congegnati: lo squillo del telefono, il momento di riflessione o il crescendo emotivo vengono tutti utilizzati per passare da una modalità all’altra in modo tecnicamente rapido, esteticamente indolore e funzionalmente molto ironico, beneficiando sicuramente di un’ottima regia ma anche dell’affiatamento tra Liguori e Sacco che è tangibile.

Dale dale CAZZIMMA&ARRAGGIA

Tutta la messa in scena è accompagnata da una colonna sonora quasi nulla, se escludiamo il brano di Salmo su cui entrano gli attori, ma per tutto il tempo continua a tornare il ritornello “Dale Dale Diego” sulle note del coro da stadio più famoso del mondo “Dale Dale Boca” (ricordiamo che Maradona aveva giocato nel Boca Junior nell’81), che Liguori e Sacco in scena ogni volta non mancano di ballare. Tutto il pubblico canterà inevitabilmente per giorni “dale dale <qualsiasi cosa>”.

CAZZIMMA&ARRAGGIA: nuovi ingredienti

Insomma, i nostri autori hanno preso l’acquisto di Maradona e le esperienze raccontate dal Presidente e hanno esasperato tutto ancora di più. Hanno tolto ogni professionalità ai due protagonisti che restano così ricchi solo della loro forza, della loro umanità e delle loro intenzioni. Hanno poi condito tutto con il coinvolgimento di Altafini, e quindi della Juventus, con tutto ciò che comporta e aggiunge all’emotività e al simbolismo. E per finire hanno mantecato tutto in una grossa dose di ironia e comicità.

Il simbolismo di CAZZIMMA&ARRAGGIA: Napoli vs Juve come divario tra classi sociali

Il risultato è che l’evento in sé, che era già incredibile da solo, si è trasformato in un’ora di spettacolo dopo cui vi farà male la mascella per le risate, che è però un’ode alla possibilità di sovvertire la realtà, di stravolgere l’ordine delle cose, un inno al mai dire mai che vale per chiunque. Si è trasformato in quell’enorme sospiro di soddisfazione che può provare solo chi la soddisfazione vera non l’aveva vista mai prima… e chi ha visto questo spettacolo.

Trailer di CAZZIMMA&ARRAGGIA

Visto il 28 gennaio 2023

Sabato 28 (ore 21.00) e domenica 29 gennaio (ore 19.00)

Teatro Bolivar

Durata: 55 minuti

CAZZIMMA&ARRAGGIA

Un’epica commedia contemporanea di Fulvio Sacco e Napoleone Zavatto

Coaching Armando Pirozzi

con Errico Liguori, Fulvio Sacco

Elementi scenici e costumi Anna Verde

Comunicazione Andrea Del Gaudio, Giulia Pizzuti

Produzione esecutiva Le Streghe Del Palco

con il sostegno Scuola di cinema e fotografia Pigrecoemme

con la protezione di @santodiego.10

Produzione improbabile assemedianosocialclub

Foto Federico Passaro

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