Dal 17 al 20 marzo al Teatro Studio Uno, Semintesta_Teatro, ha presentato il primo capitolo di un progetto drammaturgico, definito come "un'epopea moderna", dal titolo “MY GENERATION” a cura di Matteo Davide con Emanuele Capecelatro, Patrizia Ciabatta, Silvio Impegnoso, Armando Sanna.
Prendendo spunto dall' “Evoluzione della specie” di Charles Darwin i ragazzi del Semintesta_Teatro propongono uno studio dell'uomo contemporaneo, strutturato in due parti, rendendolo una specie di trattato scientifico teatrale: si parte dal presente e si studierà un ipotetico futuro. L'uomo si è evoluto nel corso degli anni, ma come si è evoluto? “MY GENERATION” è il trattato su dove ci ha portato il nostro cammino evolutivo oggi, ponendo l’attenzione su tre casi umani specifici che hanno in comune determinate crisi esistenziali come l’irrequietezza, l’ansia di non riuscire a sopravvivere in un mondo che è sempre più veloce e che comincia a sfuggirci di mano, un latente senso di insoddisfazione che non ci fa godere le cose per quello che sono nella loro semplicità, la paura di fallire.
Lo spettacolo inizia, allora, con un uomo che corre sul posto: è un uomo che prima di recarsi in ufficio a lavorare si alza presto ogni mattina per andare a correre al parco. Il suo obiettivo è quello di tenersi in forma per rimanere seducente e aitante. A fargli compagnia è solo il suo cellulare con la app. di ultima generazione "Runny", capace di analizzare i battiti cardiaci e la più piccola componente chimica di ogni sua goccia di sudore. Una telefonata dietro l’altra ci mostrano quanto tutte le energie di quest’uomo siano troppo puntate sull'apparire, sul dimostrare di essere il più forte e di essere sempre all'altezza di saper gestire ogni tipo di incontri e casi della vita. Ma tutto ciò alla fine celerà in lui, semplicemente, un profondo senso di solitudine.
Subito dopo prende avvio la storia di una coppia di giovani fidanzati che vogliono "progettare" un bambino, decidono quindi di seguire uno schema per riuscire nella loro missione: il momento dell'accoppiamento non è più vissuto con spensieratezza ma diventa un vero e proprio studio scientifico. Si studia ogni minimo particolare del rapporto sessuale partendo dalle abitudini e gli sbalzi d’ umore, fino ad arrivare al tipo di musica giusta che deve accompagnare l’amplesso. Sono studiati nel minimo particolare anche l’alimentazione, i giochi e l’educazione che dovrà seguire il futuro bambino. Niente è più lasciato al caso, così come si evince dalla scena seguente, dove i protagonisti sono due ragazzi che lavorano insieme in uno studio di registrazione e sono in procinto di iniziare una relazione, ma prima di iniziare bisogna capire se questa relazione andrà a buon fine , e si può fare solo ricorrendo ai dati statistici. La conoscenza reciproca diventa allora una specie di prova d’esame dove, in un tempo limitato, bisogna essere in grado di saper usare le parole giuste.
“MY GENERATION” è un lavoro molto interessante più dal punto di vista sociale che scientifico, l'unico problema è che per dar spazio al contenuto si sono trascurate un po' le dinamiche teatrali. Nonostante ci siano ogni tanto delle piccole gag che fanno sorridere lo spettatore, lo spettacolo sembra non riuscire a prendere il volo: è tutto molto parlato e le azioni sono poche, i ritmi sono lenti e dilatati rischiando spesso di perdere l'attenzione dello spettatore.
Anche la scelta registica di far avvenire contemporaneamente le tre storie in scena disponendo il corridore al centro, i coniugi seduti a un tavolo sulla destra del palco e invece i due colleghi speakers alla sinistra seduti su degli sgabelli con un microfono davanti, rende tutto statico e anche po' costipato. L'idea dello spettacolo è molto buona, ma le scelte fatte non lo rendono fruibile quanto potrebbe essere, perché il potenziale del testo è alto, ma non sviluppato quanto merita. Staremo a vedere il prossimo capitolo di questa epopea evoluzionistica.
Info:
MY GENERATION
– un'epopea moderna
per una evoluzione della specie
primo studio
con Emanuele Capecelatro, Patrizia Ciabatta, Silvio Impegnoso, Armando Sanna
progetto a cura di Matteo Davide
Dal 17 al 20 Marzo 2016 | Sala Specchi
Teatro Studio Uno, Via Carlo della Rocca, 6 Roma