MI SVEGLIO GIÀ PETTINATA@Teatro Duse: quella gran despota della nostalgia!

Nel quartiere San Giovanni c’è un teatro in miniatura, ben 52 posti, il Teatro Duse costruito negli anni ’30 per ospitare eventi culturali, poi durante la seconda guerra mondiale è stato un rifugio antiaereo, per diventare una sala prove negli anni ’70. Ora è tornato a essere un teatro, in questo momento in scena c’è “MI SVEGLIO GIÀ PETTINATA” scritto e interpretato da Manola Rotunno, diretto da Leonardo Buttaroni, dal 29 al 31 gennaio e dal 5 al 7 febbraio.

Già apprezzata al Fringe Festival 2015 nella pièce “Scompaio” in un ruolo ricco di forza e dolore, Manola Rotunno, ha attinto al suo passato spensierato ma allo stesso tempo impegnato, di bambina e giovinetta curiosa, rivelandoci i pensieri a volte un po’ arrotolati dei bambini, il bisogno degli amici, le domande impossibili, la difficile comprensione degli adulti, e l’inevitabile comparsa dell’amico immaginario, che nonostante tutto c’è sempre.

Una scena ricca di oggetti: scatole di cartone ovunque, qualche sedia, e appesi al filo come i panni, le liste di ogni tipo, che aiutano a superare l’insonnia, che aiutano a non dormire.
Perché dormire a volte può sembrare un perdita di tempo, c’è tanto da fare, da scoprire, da dire, e da ricordare, anche se la memoria a volte è tiranna, ti impedisce di capire e di apprezzare il presente, ed è per questo che spesso si resta piccoli, piccoli e incompresi, ma la nostra Manola è vulcanica, disegna mille personaggi, la vecchietta nervosa, la bambina lagnosa, lo spasimante che la corteggia in un dialetto incomprensibile, e tutte le voci che l’hanno aiutata a essere quella che è oggi, voci che si perdono in immagini evocate da un’infanzia che è sempre lì, che protegge e ti fagocita.

L’amico immaginario è prezioso, ti fa trovare le cose quando non ti ricordi dove le hai messe, e te le nasconde, per fartele poi ritrovare, quando sa che è il momento giusto, e quell’amico immaginario a volte andrebbe rispolverato, per farci una chiacchierata da bambino a bambino, e riuscire a dirgli con parole nuove quello che sei diventato anche grazie a lui.

Immagine di Manuela Giusto, tratta dalla Pagina FB dell'Evento


Note stampa

Ha debuttato ieri e replicherà fino al 7 febbraio, lo spettacolo MI SVEGLIO GIÀ PETTINATA di Manola Rotunno per la regia di Leonardo Buttaroni apprezzato regista di HORSE HEAD, che Gufetto ha avuto modo di recensire al Teatro Ambra alla Garbatella (vedi la recensione di A. Fortuna,marzo 2014) .
Abbiamo già avuto modo di apprezzare la bravura di Manola Rotunno nello scorso Fringe Festival dove interpretava una delle due donne a confronto nello spettacolo SCOMPAIO insieme a Francesca Romana Miceli Picardi, (vedi la recensione di B.C Melon giugno 2015), un'attrice di cui abbiamo già sottolineato le ottime doti interpretative.

La storia
Di notte le luci si spengono, gli occhi si chiudono, la vita tace.
Eppure c'è chi ci vede meglio al buio, chi vaga nel suo mondo fatto di fogli e ricordi, chi ha una specie di malattia che, nel silenzio, la fa sentire viva.
Ha cominciato a scrivere liste da bambina prendendola come un gioco la sua insonnia, e non ha mai smesso di farlo per non dimenticare, per dare come un senso pratico alla sua mancanza di praticità, per proteggere le parole a cui spesso gli altri non hanno creduto.
Non ha mai smesso di giocare.
Chi non dorme è come se fosse sempre un po’ lucidamente ubriaco, vive il doppio degli altri probabilmente, decide cosa sognare e come deve andare a finire, convive con un fantasma che accende le luci e nasconde le cose. Chi non dorme si sveglia già pettinata.

Info:
MI SVEGLIO GIÀ PETTINATA
di Manola Rotunno
Teatro Duse
Via Crema 8
venerdì e sabato ore 20.45 – domenica ore 17.45
Domenica 31 gennaio ore 21

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