Estroso, eccellente e con un tocco piccante, lo spettacolo della compagnia “Le Brugole” porta in scena dal 28 al 30 dicembre la “METAFISICA DELL'AMORE” che indaga con una brillante auto-ironia l'universo delle relazioni amorose tra le donne, e regala le risate a crepapelle (alcune anche molto amare), un ottimo modo per salutare in allegria il cupo 2016.
“Sapete cosa sono le brugole? Chi è che qui non lo sa? Ma siete italiani? Sono quelle dell'IKEA che servono per montare i mobili, perché le lesbiche il giorno dopo il primo appuntamento… Non come i gay che la mattina dopo “Ciao, piacere, Marco!” – “Piacere mio, Stefano!””
Le due mitiche protagoniste (Annagaia Marchioro e Roberta De Stefano) dialogano in continuazione con il pubblico, che comunque si mostra pienamente coinvolto già dai primi secondi del brioso spettacolo. Buttano nel gioco anche un po’ di stereotipi, smontandoli – ma neanche sempre, – raccontano un po’ di storie vere in cui chiunque si riconosce, costruiscono uno spettacolo estremamente vivace e tanto leggero quanto potente. Cercano di inserire anche dei momenti seri, di riflessione profonda; sono purtroppo quelli riusciti meno, sia nella recitazione che anche proprio nella scrittura.
La battaglia per i diritti e l'eguaglianza di certo non è ancora finita, ma il discorso delle visite alla compagna ricoverata necessita, dopo l'introduzione in Italia delle unioni civili, troppe parentesi. Anche l'elenco finale degli stereotipi sull'omosessualità femminile resta poco convincente, sembra che le attrici si disimpegnassero al momento di parlare delle cose serie; ed anche la drammaturgia si indebolisce, non ponendo nessun artificio, nessuno sforzo quando si tratta un argomento importante.
La tragicità va costruita, va preparata e va inserita bene, il comizio ha una sua drammaturgia e la filippica una sua retorica. Perdendo l'auto-ironia, lo spettacolo perde immediatamente terreno, e di conseguenza la grinta che per il resto gli è propria. Il lato tragicomico, molto terra terra, deciso, toccante e trascinante, è invece il meglio che la rappresentazione sa offrire, e qui si orchestrano perfettamente le battute, i movimenti, l'arredo scenico più che essenziale.
La stessa posizione, la stessa struttura del teatro Brancaccino, una Cenerentola messa all'ombra dell'imponente e decoroso Brancaccio, una saletta ricavata nei locali posteriori, con l'accesso privo di insegne, con una esile bigliettaia evidentemente sofferente del freddo che fischiando entra dagli infissi, suggeriscono l'informalità, quasi ai limiti del teatro professionale, e l'amara ironia.
Di questo spazio limitato e semplice lo spettacolo tira fuori il massimo, riuscendo a creare un'incredibile atmosfera di complicità fin dai primi secondi, fin dal primo episodio che è anche quello migliore in assoluto e più propriamente teatrale. Le due persone sconosciute si affacciano alla fermata del tram e nasce immediatamente un dialogo che fa ridere nei momenti più drammatici e toglie il fiato nei momenti più divertenti.
In seguito, il pubblico conosce sempre meglio le due attrici, che pure si presentano (“Annagaia, veneta, lesbica, discriminata per tutta la vita… in quanto veneta”), si familiarizza velocemente con le due personalità artistiche differenti, si riconosce piangendo dalle risate nelle situazioni proposte, commenta, “oddio, hanno proprio azzeccato!”, e risponde prontamente alle simpatiche provocazioni dal palco.
“Secondo voi, qual è il segno zodiacale più dotato in amore?” chiedono, dopo una comica rassegna di risposte a un sms “del giorno dopo” da parte di vari segni. “Ariete!” esclama convinta l’elegante signora accanto a me. “Ma perché, Lei è Ariete?” la prendono immediatamente in giro le protagoniste. “No, ma mi piace l'Ariete!” si dichiara prontamente la spettatrice in un moto di complicità e sincerità innescate da tutta l'atmosfera della rappresentazione. (Signora, a proposito, casomai lo leggesse, sono Ariete, sì, quella con il quadernino, nel caso contatti pure la redazione).
Un pubblico, insomma, grato, devoto e coinvolto che alla fine chiama le attrici per i cinque bis. Meritatamente.
Info:
METAFISICA DELL'AMORE
di Giovanna Donini,
con Roberta De Stefano e Annagaia Marchioro