MENELAO @ Arena del Sole: un eroe e la sua paura di vivere

La sala Thierry Salmon dell’Arena del Sole ha accolto il MENELAO di Daniele Carnevali. La compagnia Teatrino Giullare decide di rielaborare in chiave contemporanea uno dei miti appartenente alla saga degli Atridi, quello che vede come protagonista la figura dell’eroe greco.
Questi, vincitore della guerra di Troia, è re di Sparta e marito della donna più bella del mondo, Elena di Troia. Eppure, non è felice, non riesce a godere di una posizione che avrebbe fatto invidia a tutti. Ha al suo fianco la donna più bella del mondo ma non riesce ad amarla.
Sul palco sono già presenti prima dell’inizio dello spettacolo, elementi che rimandano alla cultura greca. Tra vecchie statue, anfore e un sarcofago, la statua di Zeus prende il centro del palco. Ed è proprio il padre di tutti gli Dei ad aprire lo spettacolo. La testa gli duole, qualcosa dal suo interno vuole fuoriuscire, un’idea. Quella che egli stesso definirà come la peggiore fra le sue idee: Atena. Il dualismo testa/cuore accompagnerà lo spettatore per tutta la durata dello spettacolo.
Parabola sulla condizione dell’uomo, MENELAO ci parla della vita e della paura di vivere. Il re di Sparta vorrebbe essere un eroe al pari di suo fratello Agamennone, vorrebbe essere ricordato da protagonista come Achille, ma è destinato ad essere un personaggio secondario e ad essere quindi ricordato come tale.

Grazie al loro stile inconfondibile, il Teatrino Giullare mescola la performance degli attori al teatro dei burattini, attraverso i quali anche gli dei possono prendere parola. Tutto questo avviene senza scivolare nella scontata e talvolta banale tensione tragico-drammatica.
L’opera infatti è contraddistinta da un’ironia oscillante tra il raffinato e il gergo popolare che porta lo spettatore a numerosi momenti di riflessione. Le luci e le musiche aiutano una scenografia semplice, ma allo stesso tempo duttile e ingegnosa, a creare un’atmosfera mitica. Il teatro di marionette produce un effetto di straniamento sullo spettatore, che ha tutto il tempo di metabolizzare e godersi le scene. Gli attori riescono a dare freschezza e originalità ai personaggi pur avendo pochissima libertà di movimento.

"L’uomo vuole sempre ciò che non ha, quello che non può avere, anche se apparentemente ha tutto".

Menelao non vuole vivere, si rinchiude nel passato, preferisce pregare affinché gli Dei gli diano ciò che desidera piuttosto che adoperarsi e cercare di prenderlo da solo. Vuole scrivere le sue memorie e renderle eroiche ed emozionanti, si rinchiude in sé stesso e nel suo passato non curandosi del tempo che scorre, della vita che continua…
Lo spettacolo vuole divertire lo spettatore, ma allo stesso tempo lo spinge a meditare e ad interrogarsi e nello spazio di 90 minuti il Teatrino Giullare trasporta il pubblico in un’epoca antica che però, somiglia tanto alla nostra.

Sullo spettacolo suggeriamo anche la lettura della recensione di M. Dall'Acqua sulle pagine di Gufetto!

Info
MENELAO
Di Daniele Carnevali
Spettacolo costruito, interpretato, e diretto da Teatrino Giullare
Co-produzione ERT – Teatrino Giullare con il sostegno di Regione EmiliaRomagna.
Luci Francesca Ida Zarpellon
foto di Luca Del Pia

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