Maratona di New York al femminile al Teatro Off/Off. Uno spettacolo dalle interpretazioni intense e misurate andato in scena fino al 3 marzo all' OFF OFF Theatre di Roma
Due donne al centro di un palcoscenico buio e vuoto che corrono e parlano; sembrerebbero una accanto all’altra, due maglie colorate si stagliano nell’ombra come i fari di un’auto nella notte, ma non lo sono, non sempre almeno: una delle due è costretta a guardare la nuca della compagna, perché nella corsa non si mente, c’è qualcuno che sta avanti e qualcun altro che resta indietro; c’è chi resiste e chi cede, chi corre più velocemente e chi meno.
Maratona di New York di Edoardo Erba è stato sempre rappresentato da interpreti maschili, dell’autore è senz’altro il testo più conosciuto, in questa messa in scena sono due donne a dare vita ai personaggi: l’ex campionessa mondiale di salto in lungo, Fiona May e l’attrice Luisa Cattaneo.
Le due interpreti creano un dialogo che sembra spontaneo, naturale, dettato dalla necessità di parlare, ritmato dal respiro di una corsa reale che si dipana davanti agli occhi dello spettatore. Non corrono sul posto facendo “finta di…”, le attrici corrono realmente su due tapirulan; una scelta registica che all’interpretazione naturalistica delle interpreti aggiunge lo sforzo, il sudore, il fiato corto. Rende tridimensionale l’interpretazione, fa percepire allo spettatore lo spessore della fatica conferito ai corpi e alle voci.
Una corsa, una conversazione nella nebbia, avvolte da quello che le donne definiscono “Il gelo cosmico”, a parlare di uomini, di Dio, di Famiglia e di “quando ero piccola…”, soprattutto a parlare di corsa: fermarsi o non fermarsi, sembrerebbe questo il dilemma. “Essere liberi di fermarsi” ,rivendica una delle due, “Cosa vuol dire? È una questione di vita o di morte!” risponde l’altra, negandosi la possibilità di contemplare altre scelte, oltre quella di andare avanti per mangiare strada e chilometri. Non ci si può fermare, non si può neanche tornare indietro, quello è il percorso, la strada, questa la compagnia di viaggio. Nel dubbio, se la macchina è stata chiusa, le chiavi sono state prese o perse, si può solo andare avanti. Neanche il dolore arresta, neanche “il gelo cosmico”.
Certo, in questo dialogo a due riconosciamo le passeggere e profonde relazioni che accompagnano tratti del percorso di vita di ciascuno; gli incontri che stimolano ragionevoli dubbi; ma anche le interminabili dispute con se stessi, con voci che incitano a non fermarci, e quelle che rivendicano la libertà, perché no, di fare una pausa, e mettono persino in discussione la scelta di correre.
Le chiavi poi, se si ritrovano, le chiavi della macchina, le chiavi di casa, le chiavi, bisogna riconsegnarle a chi resta, a un padre a una madre…
Info:
Dal 26 febbraio al 3 marzo 2019
VIA GIULIA, 19, 20, 21 – ROMA
DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA
Teatrodante Carlo Monni
in coproduzione con Todi Festival
di Edoardo Erba
Regia Andrea Bruno Savelli
FIONA MAY e LUISA CATTANEO