Sigismondo Pandolfo Malatesta torna nella sua Rimini per due settimane. Il signore della città, committente del Tempio Malatestiano progettato da Leon Battista Alberti ed in esso rappresentato da Piero della Francesca, ritorna a vivere grazie alla interpretazione di Gianluca Reggiani, qui anche regista, che porta in scena l’opera scritta nel 1943 dal drammaturgo francese Henry de Montherlant, messa in scena per la prima volta nel medesimo Castello, allora appena tornato alla città dopo essere stato carcere fino a due anni prima, nel 1969.
Malatesta torna ad essere, nel 2019, uno spettacolo itinerante all’interno di Castel Sismondo, dopo essere stato prodotto con il contributo della municipalità in occasione delle Celebrazioni Malatestiane 2017/18 a ricordo del potente signore della città, condottiero papale ed al contempo grande nemico di Federico da Montefeltro sia sul campo militare che in quello del mecenatismo.
Tutto lo spettacolo, in cui gli spettatori, in un numero massimo di cento per rappresentazione, divengono protagonisti attivi venendo guidati dai personaggi della storia attraverso le spoglie stanze del maniero che divengono, con suggestivi allestimenti ora il campo d’armi, ora le stanze riminesi, ora la corte papale, ruota attorno a un Sigismondo sulla via del tramonto, stanco ma ancora non domo. Isolato, gli è rimasta solo la sua amata Rimini che rischia di perdere per il complicarsi delle relazioni con Papa Paolo II.
In un’atmosfera carica di tensione e dominata dal complotto, l’intrigo, la calunnia, Gianluca Reggiani dà vita a un Principe rinascimentale cupo, cinico, carico di disprezzo che si muove come una belva in gabbia facendo emergere a più riprese la sua irrequietezza, il suo entusiasmo, la sua volubilità e tutte le sue contraddizioni, anche attraverso istinti primordiali dell’animo, con un epilogo finale tragico degno della sua appassionata e incredibile vita.
Ad esso fanno da contraltare personaggi che accompagnano il Signore lungo il racconto, fra i quali ricordiamo la Isotta degli Atti interpretata da una perfetta Mara Di Maio, il Paolo II di Mirco Gennari, conosciuto inizialmente per la sua verve comica al fianco di Fabio De Luigi, ma qui nei panni di un pontefice cupo, stratega abituato alla vita di corte, attento ai beni terreni allo stesso modo di quelli spirituali, il Porcellio di Francesco Montanari, scrittore di corte non sempre così preciso nel servire il suo mecenate.
Henry de Montherlant disse molti anni fa: «Il mio Malatesta potrebbe apparire a tratti inverosimile. Le lacrime di questo condottiero, quando si lamenta dei soprusi ricevuti dal papa, sono citate in una cronaca del tempo. Questi tratti meritano attenzione. La sua sensibilità, le sue contraddizioni che ne fanno un soldato, un poeta, un erudito, un mecenate, un assassino, un amante appassionato pronto a edificare un tempio cristiano ricolmo di simboli pagani: tutto questo è nelle cronache, nella storia. Io non ho inventato un bel nulla». Tutto questo è fedelmente raccontato in questo palcoscenico itinerante che narra, attraverso la vita dei suoi protagonisti, una parte della vita di una intera città.
“Il testo di Henry de Montherlant (qui adattato da Davide Brullo, n.d.r.), uno dei più grandi drammaturghi del novecento francese, è molto potente – racconta il protagonista Gianluca Reggiani nelle note di regia – l’autore era letteralmente innamorato dalla figura del grande condottiero riminese. La peculiarità del nostro intero progetto eÌ€ proprio quella di ambientarlo in uno dei luoghi simbolo della storia della cittaÌ€ di Rimini e dell’intera stirpe dei Malatesta, il Castel Sismondo, creando un evento unico e irripetibile. La biografia di Sigismondo eÌ€ un vero e proprio romanzo, incredibile e stupefacente, un grande uomo che ha vissuto una vita avventurosa e piena di contraddizioni. Il suo personaggio meriterebbe davvero di venire raccontato in una di quelle Serie Tv che oggi vanno molto di moda."
Quello che nasce come un progetto “site specific”, già rappresentato nel 2018 nell’ambito del Festival del Mondo Antico,in realtà potrebbe però diventare, e questo è l’auspicio, un progetto itinerante che possa essere replicato nei vari luoghi i cui castelli hanno visto Sigismondo Pandolfo Malatesta protagonista in una ideale ricucitura del suo operato con i suoi domini. Il brillante allestimento dovrà forse subire qualche piccolo assestamento sui ritmi di scena, già di per sé attualmente molto accattivanti con tagli immagini quasi da magistrale serie televisiva anni ’70 con Isotta che ricorda in alcune espressioni lo sguardo altero di Carla Gravina o quello impaurito ma fermo di Paola Pitagora, per divenire ancora più magnetico, ma già alla prima rappresentazione ha garantito allo spettatore una ottima serata immerso nella storia di quasi seicento anni fa, come se però fosse sceso sotto casa a fare una passeggiata nel tempo.
Il finale a sorpresa, in realtà diverso dalla storia reale, rende il tutto ancora più enigmatico, quasi a porre la domanda se il potere non sia un gioco che ci può sfuggire di mano o se siamo noi che, alla fine, pur volendo il potere non possiamo coglierlo fino in fondo, con gli altri che ci osservano senza vederci veramente.
Info:
MALATESTA spettacolo itinerante al Castel Sismondo di Rimini
Adattamento di Davide Brullo da “Malatesta” di Henry de Montherlant
Ideazione e regia Gianluca Reggiani
Cast: Gianluca Reggiani, Mara di Maio, Mirco Gennari, Francesco Montanari, Paolo Canarezza, Michele Abbondanza, Mirko Ciorciari, Rossano Varliero, Géza Terner, Irene Zanchini, Michel Rattini;
Scene di Mirco Rocchi – Costumi di Paul Mochrie – Musiche a cura di Marco Mantovani – Luci di Nevio Cavina – Ufficio stampa/Social media: Alexia Bianchi – Organizzazione: Valentina Porrazzo
Una Produzione: Comune di Rimini – Celebrazioni Malatestiane 2017/2018 – Stagione Teatro A. Galli – Festival del Mondo Antico – Città Teatro – BanyanTeatro