MADAME BOVARY @ Teatro Orologio: la reinvenzione di un’eroina femminista

E' stato in scena sino al 16 febbraio al teatro dell'Orologio "MADAME BOVARY" della compagnia piemontese il Teatro della Caduta (vedi l’intervista a Massimo Betti Merlin Direttore artistico, realizzata da Paolo Ferrara). Questa nuova versione del personaggio tragico dell'omonimo romanzo di Flaubert vuole essere una reinvenzione di Madame Bovary, ai giorni nostri, nella provincia piemontese.

Lorena Senestro è un'ottima attrice o se preferite animale di palcoscenico, oppure altra definizione che secondo noi le calza a pennello, mestierante teatrale. È innegabile che il palcoscenico sia l'habitat ideale dell'interprete piemontese. Lei sa sfruttarlo al meglio, facendo emergere con maestria tutto il suo talento e la sua poliedricità nel passare da uno stato d'animo all'altro.
“Madame Bovary” di Flaubert è un testo che è stato saccheggiato, citato e omaggiato ovunque: a teatro, al cinema, nella pittura e nell'arte figurativa. Emma Bovary è stata, se vogliamo, una delle prime eroine femministe e un simbolo della critica antiborghese alla mentalità di provincia.
Questo nuova versione del personaggio tragico dell'omonimo romanzo di Flaubert vuole essere una reinvenzione di Madame Bovary, ai giorni nostri, nella provincia piemontese.
In abiti ottocenteschi Lorena Senestro entra in scena come uno spettro e alternando l'italiano al dialetto della sua terra compie innanzi allo spettatore un ottimo esercizio di stile fatto di gorgheggi, virtuosismi, parole mai dette fuori posto e un'interpretazione attoriale impeccabile e da applausi. Come ciliegina sulla torta delle musiche raffinate e molto belle fanno da contorno al suo lungo monologo di 55 minuti.

Lo spettacolo però dopo i primi 15 minuti risulta pesante da seguire. A un certo punto si ha la sensazione che dietro l'ottima interpretazione di Lorena Senestro non ci sia una sostanza drammaturgica solida, in poche parole le invettive al mondo borghese non sono approfondite realmente se non in superfice, tutto questo così risulta ostico allo spettatore che ascolta parole ben scritte ma già dette e un po’ scontate, ragion per cui alla fine smette di seguirle.

Inoltre, l'ironia e la drammaticità non sembrano ben bilanciate e il senso della pièce sembra smarrirsi ancora di più: stiamo assistendo dunque a una parodia in chiave piemontese dalla Madame Bovary? Oppure a un dramma che ogni tanto ricorre alla risata per accattivarsi lo spettatore? Il Risultato non funziona da entrambe le parti. Forse come corto teatrale di 20 minuti Madame Bovary funzionerebbe, ma se si insiste sul monologo da un'ora e si vuole colpire il cuore dello spettatore occorrerebbe riscrivere il testo e non affidarsi solo alla bravura della sua interprete.

Info:
MADAME BOVARY
drammaturgia Lorena Senestro
regia Massimo Betti Merlin e Marco Bianchini
con Lorena Senestro
produzione Teatro della Caduta
con il sostegno di Mibact e Regione Piemonte
musiche originali Eric Maestri
Finalista Premio Scenario 2011, Menzione speciale Argot Off 2013, Selezione Milano Next 2015.

Visto al Teatro Orologio il 15 febbraio 2017

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