Lo spettacolo L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA …E ALTRI STRANI CASI, tratto dalle opere di Pirandello, è ancora in scena fino al 3 dicembre al Teatro Ghione. Con l’adattamento e la regia a cura di Patrick Rossi Gastaldi, la pièce chiama sul palco gli ottimi interpreti Edoardo Siravo, Carlo di Maio, Stefania Masala, Gabriella Casali.
[“Chi vive, quando vive, non si vede: vive…Se uno puo’ vedere la propria vita, è segno che non la vive piu’: la subisce, la trascina. Come una cosa morta, la trascina… Possiamo dunque vedere e conoscere soltanto cio’ che di noi è morto. Conoscersi e morire”.]
La struttura dello spettacolo è particolarissima, un “alveare” in cui ogni storia, seppure racconto a sé, compone un tutto che è l’essenza della visione dell’autore sulla vita e sul teatro. Il parallelo che salta alla mente è quello di certe gemme, nelle quali ogni sfaccettatura riflette l’esterno, generando infinite varianti di un unico mondo.
Il collante dei molti frammenti che ci vengono raccontati è un unico personaggio, alter ego di Pirandello stesso, tratto a sua volta dal racconto “L’uomo solo”.
La scenografia evoca un’ambientazione borghese, il sipario si apre su uno studio elegantemente arredato, caratterizzato da uno scrittoio, oltre a un divanetto e sedie in stile Luigi XIV. Sullo sfondo si stagliano le ombre dei personaggi che attendono di avere udienza dal protagonista, voce narrante, il quale utilizza la scrivania quale luogo a cui tornare per raccogliere e ordinare i propri pensieri. La stessa scrivania rappresenta per i personaggi che di volta a volta a lui si impongono, il momento in cui avanzare le proprie istanze.
La regia gestisce sapientemente la complessa struttura dello spettacolo, scegliendo di giocare tutto sull’avvicendamento delle storie e dei personaggi, i quali ci restituiscono la visione pirandelliana della vita: la sensatezza nella follia, che diviene punto di rottura con la falsità della realtà.
Tale elemento arricchisce la pièce e concede allo spettatore di apprezzare l’interpretazione degli attori.
Questi sviluppano i personaggi delle novelle nascenti dall’immaginazione del narratore, affrontando i ruoli con grande elasticità e repentini cambi di registro, di voce, intensità. Non vi sono dubbi sull’alto livello della loro capacità attoriale. Ogni interpretazione è vibrante e coinvolgente; il ritmo tra le storie è ben gestito, incalzante al punto quasi da scolorire il fil-rouge che le lega, così che lo spettatore catturato dal singolo racconto si dimentichi dell’intero affresco, fino a quando questo non riemerge, dominando la scena.
In particolare, la recitazione di Siravo cresce sino ad un climax e si svela man mano che prosegue la rappresentazione. L’urgenza dei suoi personaggi di assaporare ogni istante di vita prima che giunga la spietata morte, esplode nella recitazione con energica drammaticità.
Nota a parte meritano i costumi, anch’essi molto ben curati nei dettagli, a partire dalle elaborate acconciature femminili fedeli alla moda dell’epoca del racconto.
I personaggi che attraversano il palcoscenico hanno in comune la tensione verso la morte, legata a doppio nodo alla follia, che pare imporsi ad ognuno come unico rifugio per sottrarsi alla tirannia del tempo e alle convenzioni sociali
Il pazzo diventa personaggio positivo, dissacratore delle false verità, una visione questa che calza perfettamente sull’uomo e la società moderna.
Credits
Foto tratte dalla pagina FB di Attori, Attrici ed Artisti vari nelle cartoline di Pietro Nissi
Info:
dal 23 novembre al 3 dicembre ‘17
L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA
…e altri strani casi
di Luigi Pirandello
con Edoardo Siravo, Patrick Rossi Gastaldi, Stefania Masala, Gabriella Casali
adattamento e regia Patrick Rossi Gastaldi
Orari spettacoli: dal martedì al sabato ore 21.00 – domenica ore 17.00
Tutta la programmazione sarà accessibile anche a spettatori non vedenti e sordi che, grazie al Ghione, possono da alcuni anni, vivere l'esperienza del teatro
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