L'OMBRA DELLA SERA di Alessandro Serra @ Teatro Era. Dramma con protagonista assente

Una sola attrice e un mondo da rappresentare. Le tre donne della vita di Alberto Giacometti incarnate da una sola performer, che riesce nel miracolo di dar vita anche allo sguardo dello stesso artista. L’OMBRA DELLA SERA di Alessandro Serra con Chiara Michelini al Teatro Era di Pontedera.

Sera, quel momento di sospensione in cui l’atelier rimane vuoto, lo sguardo si sposta fuori, all’esterno, eppure tutto, anche dentro, si muove, in un andirivieni segreto che forse è la bellezza. Nella grande alternanza di interpretazioni, per magia noi vediamo per pochi minuti ciò che Giacometti stesso vedeva: come l’artista ignoto ha lasciato all’eternità un’ombra, un fantasma, un istante.
Gabriele d’Annunzio fu il primo che,  davanti all’enigmatico reperto in bronzo, lungo e sottile, lo battezzò L’ombra della sera. Dopo di lui, ipotesi archeologiche diverse sostennero che la statuetta dovesse proprio rappresentare la distorsione dell’ombra di un fanciullo, sottoposta ai raggi del sole al tramonto. In ogni caso, le creature filiformi di Giacometti somigliano senza discussione allo straordinario manufatto etrusco, che, come ogni opera di grande arte, anche se immobile, sembra tremare, smaniosa di comunicare. Così, con infinita perizia, riesce a fare Chiara Michelini, unica protagonista dell’atto unico in cui Alessandro Serra gestisce regia e luci. Unica protagonista corporea, anzi: perché il protagonista assente, lo stesso Giacometti, è non solo alluso, ma incarnato dall’arte e dai movimenti della performer

La rappresentazione comincia al buio, ritmata dal sicuro battere dei tacchi dell’attrice che percorre la scena, preparandola, preparandoci. Eccola, subito dopo: una luce fissata al muro: come lampione illumina un marciapiede, ed elegante in silhouette scura vediamo la prima delle tre donne che sono riassunte dalla grazia e dall’abilità dell’interprete. Un cappotto maschile abbandonato su una ringhiera e una minuscola sedia di legno, iconica strizzata d’occhio al celeberrimo Macbettu,  sono gli unici oggetti in scena. Lei si muove, inquieta, proiettando l’attesa delusa, l’appuntamento mancato.

L’uomo è presente, evocato, il suo cappotto lo evoca – ma è vuoto di lui.  Eppure, nell’assenza è presente. Manca, ma è visibile, la sua mano da stringere, intravediamo il suo sguardo assente, il corpo evocato dal corpo vivo dell’attrice. Che diventa tutto. La moglie, Annette, camicia bianca e gonna nera, passi rapidi a portare in scena oggetti Art Nouveau, viso composto e capelli raccolti. E poi l’amante, Caroline, in erotica lingerie nera davanti allo specchio illuminato di lato, e poi impegnata in un amplesso di passione e sofferenza sotto l’arco oscillante della lampadina luminosa – occhio vivo, gemma viva – perché il linguaggio delle luci qui è altrettanto parola di quanto lo siano i gesti e i movimenti dell’attrice. Concluderà la scena in piedi sulla sedia, insieme  splendida modella e artista ossessionato, giocando nell’alternanza dei brividi del corpo e dei movimenti febbrili delle mani la scena eterna della creazione di un Pigmalione senza tempo che crea la propria donna nella carne e nella creta. E infine Annetta, la madre novantenne. La luce cambia di nuovo, una piccola lampada vicinissima alla piccola sedia. L’attrice cambia nella carne ed è incredibile vederla diventare ad ogni passo diversa, più piccola, più rigida, fino a curvarsi in arco entrando nel personaggio e sussurrare flebile e sottile le uniche parole di tutta la performance, un flauto di lamento per un figlio sconosciuto, perduto nel mondo lontano e ineffabile dell’arte. Sinestetico, allucinato e levigato, uno spettacolo di assoluta comprensibilità, pur tanto rarefatto. Un grande momento di teatro in cui si scopre che l’assenza di parola non vuol dire silenzio, se silenzio è assenza di comunicazione, che qui scorre luminosa e ineffabile, ma intensa e continua.

 

Info:
L’OMBRA DELLA SERA
regia, scene, luci di Alessandro Serra
con Chiara Michelini
produzione Sardegna Teatro, Compagnia Teatropersona
con il sostegno di Fondazione Centro Giacometti (CH), Regione Toscana Sistema regionale dello spettacolo dal vivo

Teatro Era
1 dicembre 2019

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