LE BACCANTI @ Teatro Brancaccino: rilettura di un classico per 3D-I classici del secolo futuro

L’accademia teatrale Stap del Teatro Brancaccio, diretta artisticamente da Lorenzo Gioielli, prosegue la sua rivisitazione in chiave moderna di alcuni dei grandi classici della letteratura, partendo dal “Macbeth” passando per LE BACCANTI di Euripide, “Questi Fantasmi” di E. De Filippo fino a toccare “Il gabbiano” di Checov.

Gli studenti del terzo anno dell’accademia ieri hanno sorpreso con una vivacissima rilettura delle Baccanti, senza modificare la trama primigenia dell’opera anzi arricchendola di uno spirito più popolare e frivolo a discapito del tono potente offertoci invece de Euripide intorno al 407 a.C. La rilettura di questa tragedia sta proprio nella serie di elementi che non si allontanano dall’epoca ellenica con accuratezza ma c’è un visibile strappo con la tradizione che potrebbe, in qualche modo, urtare chi è invece fan della prima versione.
Come già detto la trama non è scalfita in nessun modo; tutto gira intorno alla lotta fra una divinità che si manifesta, ovvero Dioniso e il re della citta di Tebe Penteo che non crede assolutamente alle origini divine di questa figura, che peraltro è un suo cugino. La vendetta del dio sta nel rapire le donne della città, condurle sul monte Citerone e li infondere a tutte loro il seme della pazzia in modo che esse diano sfogo a perversioni di gruppo, giochi, canti e balli in onore di Bacco. Da qui il nome appunto di “Baccanti”.

Lo spettacolo si apre con un gruppo di attori che invocano al dio bacco attraverso un canto a più voci ma, tralasciando la qualità canora di alcuni elementi, subito dopo il filo musicale viene spezzato da un acceso dialogo di cinque minuti, al buio, tra altri personaggi sparsi sul palco e dietro la platea che presentano la situazione, inquadrano la trama ma in dialetti anzi, in vari dialetti. Questo gioco dei dialetti viene riproposto durante tutto lo spettacolo, suscitando risate e divertimento ma ancora una volta allontanando l’opera dal concetto primordiale. Affascinanti, dal punto di vista scenografico, sono le coreografie, perfettamente eseguite dagli ormai numerosi attori che affollano il palco a ricreare spesso l’oblio confuso di ebbrezza giostrata da Dioniso.
L’anima dell’opera è altresì turbata dalla rappresentazione delle donne braccanti, che da un’idea di guerriere, folli assassine e irrefrenabili euforiche evolvono qui in ragazzine in abiti equivoci che si scatenano al ritmo di musiche da discoteca. E’ comunque tangibile il lavoro di arrangiamento di una tragedia lontana solo apparentemente dal mondo moderno. Gli attori, per quanto giovani hanno riproposto i caratteri della follia, della vanità, l’“osannazione” di se stessi che sono i perni sui quali l’opera si insidia nel pavimento del tempo trapassando tutte le epoche e colpendo ancora le coscienze a sottolineare che, nonostante i secoli, rimaniamo gli stessi.

Info:
22-23 marzo 2018
3D
Da “Le Baccanti” di Euripide
Scritti e interpretati da: Carlotta Solidea Aronica, Jacopo Badii, Ludovica
D'auria, Assunta Del Pomo, Lara Galli, Rose Marie Gatta, Federico Gatti, Valeria
Iovino, Pietro Lasciato, Mattia Lauro, Chiara Lorusso, Vittorio Magazzu
Tamburello, Antonio Muro, Clarissa Rollo, Susanna Valtucci.
A cura di: Rozenn Corbel e Rosa Masciopinto

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