Martedì 14 giugno, nell’ambito della rassegna di teatro e letteratura al femminile “La Scena Sensibile” al teatro Argot, è andato in scena lo spettacolo “le rinchiuse” di Elide La Vecchia, con Mayil Georgi Nieto, Kalua Rodriguez e Ilenia Veronica Raimo e per la regia Tiziana Bergamaschi. Lo spettacolo vuole raccontare la fatica del vivere quotidiano e la solitudine delle badanti che si trovano a vivere 24 ore al giorno rinchiuse ad accudire anziani spesso non più autosufficienti.
Le tre protagoniste si muovono sul palco, riempiendo lo spazio in maniera totale. Vestite con un semplice abito bianco e senza scarpe come tre vestali, tre sacerdotesse greche in contrasto con la vita pesante e priva di desideri che si trovano a condurre in cui vengono considerate semplici oggetti, corpi privi di pulsioni, di desideri, morte tra i vivi. Unico momento di scambio con l'esterno è quando si affacciano da un balcone immaginario delineato da un quadrato bianco sul pavimento e dialogano con dei fantomatici vicini di casa dai quali arrivano solo razzismo e cattiveria.
La scena è vuota e l’unico oggetto presente che si colleghi al loro stato è un secchio pieno d’acqua ed uno straccio per pulire il pavimento, che le tre usano quasi ossessivamente per dar maggiore rilievo ai loro dialoghi. Nel secchio pieno d’acqua immergono il viso, rimanendo in apnea quasi a voler soffocare e non riemergere più.
Le tre attrici, due ispaniche e una italiana, danno vita ad uno spettacolo commovente, duro, a tratti violento ma anche pieno di poesia, il cui fil rouge è l’inalienabile diritto alla bellezza che dovrebbe essere di ogni donna.
“È come polvere la bellezza s'insinua ovunque. È di tutti la bellezza.
È un diritto la bellezza: il diritto di passeggiare , sognare, riposare, vedere il mare.”
E la bellezza la ritroviamo in ogni gesto, in ogni pensiero delle tre donne, che mentre ci raccontano di una quotidianità fatta di gesti sempre uguali, di desideri repressi, di grida soffocate, di odori insopportabili, in realtà ci trasportano nei loro sogni di vestiti a fiori, di capelli sciolti, di mari infiniti e azzurri. Come a voler disvelare di fronte agli occhi dello spettatore la vera natura di queste donne, che raccontano di paesi lontani, di sogni infranti, di immensi sacrifici, di vite rinchiuse in appartamenti che sono di fronte ai nostri occhi ma spesso non vogliamo vedere.
Le tre attrici, in uguali misura, riesco a rendere con la loro forte fisicità, i loro accenti stranieri, i loro gesti, la loro leggerezza, tutta la tragicità di donne silenti e troppo spesso invisibili.
Spettacolo potente che riesce, con grande delicatezza, a trasmettere la disperazione e la grande solitudine della condizone di “rinchiuse”.
E PROSSIMAMENTE a LA SCENA SENSIBILE (vedi il CALENDARIO COMPLETO)
18 giugno ore 21,00
FEROCIA
di Betta Cianchini
regia Gabriele Eleonori,
con Lucia Bendìa, Betta Cianchini, Elisabetta De Vito.
21 giugno ore 21,00
MEDEA E IL SUO INCONSCIO
di e con Esnedy Milan Herrera, regia Serena Grandicelli
abiti di scena Mgda Accolti Gil
assistente regia Camille Crescentini
movimenti Giovanna Sumo
23 giugno ore 21,00
NOSTRA ITALIA DEL MIRACOLO
uno spettacolo ispirato alla figura di Camilla Cederna
con Maura Pettorruso
drammaturgia e regia Giulio Costa
una co-produzione TrentoSpettacoli/Arkadis
24, 25 e 26 giugno ore 21,00
MONOLOGHI DELL'ATOMICA
Dramma di e con Elena Arvigo, testo ripreso dai racconti di Kyoko Hayashi e Svetlana Aleksievich.