Domenica 15 ottobre 2023 presso l’Ar.Ma Teatro di Roma si è tenuta la premiazione dei testi vincitori del concorso letterario L’Artigogolo – Scrittori per il teatro, organizzato e autoprodotto dall’Associazione Culturale ChiPiùNeArt e giunto alla sua nona edizione. Un evento imperdibile per gli appassionati della drammaturgia contemporanea, promossa e valorizzata dall’ottimo lavoro di Cecilia Bernabei ed Angela Telesca, duo inossidabile dei circuiti teatrali off capitolini
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L’ARTIGOGOLO. SCRITTORI PER IL TEATRO. L’evento

Con la cerimonia di premiazione dei testi vincitori di questa nona edizione, domenica 15 ottobre scorso si è concluso il concorso L’Artigogolo – Scrittori per il teatro, presenza abituale presso l’Ar.Ma Teatro di Roma diretto da Daria Veronese. Menti creative del progetto, organizzato e autoprodotto dall’Associazione Culturale ChiPiùNeArt, sono Cecilia Bernabei e Angela Telesca, inarrestabili promotrici della drammaturgia contemporanea italiana. Per chi ancora non lo conoscesse, è bene sapere che L’Artigogolo si pone come obiettivo la promozione e la valorizzazione degli autori per il teatro, esordienti o meno, attraverso la pubblicazione di testi inediti letti e valutati dalla giuria che li riceve in forma anonima, garantendo in tal modo un giudizio rigorosamente imparziale. Gli scritti vengono poi pubblicati dalla casa editrice ChiPiùNeArt di Adele Costanzo e Paolo Zarrilli all’interno della collana Le Nebulose, curata da Cecilia Bernabei.
Due sono state le menzioni speciali di questa edizione, oltre al testo vincitore, su un totale di oltre 120 opere pervenute, a riprova del grande successo che la manifestazione guadagna di anno in anno e della fiducia accordata a un team che risulta sempre vincente nelle intenzioni e nelle scelte effettuate. Da sottolineare, inoltre, che il concorso è connesso a doppio filo al celeberrimo DOIT Festival – Drammaturgie Oltre Il Teatro, rassegna di teatro contemporaneo a cadenza biennale che ha annoverato, tra gli spettacoli partecipanti, numerosi prodotti artistici prestigiosi, innovativi e di alto livello. Teatro da vedere, dunque, e teatro da leggere, citando lo slogan che riunisce sotto di sé entrambe le manifestazioni.
L’ARTIGOGOLO. Il ritorno di Tiziana Giuliani

Come di consueto, la cerimonia di premiazione si apre ospitando il vincitore della scorsa edizione de L’Artigogolo. Tocca quindi a Tiziana Giuliani, autrice toscanache torna a commuoverci con un estratto di Sventrati. Vivere – sopra, un testo di teatro civile incentrato sulla strage di Via dei Georgofili a Firenze, di cui quest’anno ricorre il trentesimo anniversario. La forza evocativa della narrazione e il trasporto con il quale viene interpretata dall’autrice rendono ancora più vivide le immagini custodite nella nostra memoria collettiva, che da cronaca di una tragedia nazionale si tramutano nel racconto di un dolore intimo, profondo e inspiegabile, che nessun procedimento giudiziario potrà mai sanare e che non riporterà in vita le vittime innocenti di un crimine così violento che getta ombre sul rapporto Stato – mafia. Grazie alla vittoria aggiudicatasi nel 2022, Tiziana Giuliani ha potuto promuovere la sua opera in tutta Italia, rendendo giustizia e meritato valore ai protagonisti di questa triste pagina della nostra storia, sublimandone la diffusione fino a giungere nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante le celebrazioni previste per il trentennale della strage, nel maggio di quest’anno.
L’ARTIGOGOLO. Le menzioni speciali


Entriamo nel vivo della serata parlando di coloro che si sono aggiudicati le targhe per le menzioni speciali, ovvero Tiziano Rovai da Lucca con il testo Papille srl e Corrado d’Elia e Chiara Salvucci da Milano con l’opera Circe. Entrambi si sono imposti all’attenzione degli spettatori con due testi estremamente differenti l’uno dall’altro per tematiche e scrittura drammaturgica; se, infatti, Papille segue un andamento dialogico tradizionale, come emerge dal reading che Rovai ci propone, affiancato per l’occasione da Angela Telesca e Cecilia Bernabei, Circe ci incuriosisce per una scansione del testo in versi perlopiù in rima, flessibili ed elastici nella loro esposizione, pienamente valorizzati dall’interpretazione degli autori. I testi premiati sono la punta dell’iceberg di due percorsi diversi per idee, finalità e intenti, tuttavia sortiscono l’effetto di voler conoscere più a fondo l’attività artistica di Rovai e di d’Elia, articolata tra esperienze di regia, scrittura, pedagogia e progetti culturali di ampio respiro.
L’ARTIGOGOLO. Il vincitore


La proclamazione del vincitore del concorso è e rimane il momento clou della serata. Si aggiudica la vittoria della nona edizione de L’Artigogoloil testo Consacrazione a Maria di Giampaolo Spinato, accademico, giornalista, finalista al Premio Selezione Campiello e personalità tra le più interessanti e profonde che il teatro annoveri tra i suoi autori e che grazie a questo premio abbiamo la possibilità di conoscere. A fronte di uno scritto tanto profondo quanto criptico a livello linguistico e tematico, Spinato colpisce e sorprende per la semplicità e l’umiltà con la quale riceve il premio dalle mani di Adele Costanzo, accantonando per un momento il successo appena conseguito a favore dell’elogio del lavoro del team Bernabei – Telesca, fautrici di un’impresa rara e preziosa quale quella di dar voce agli autori estranei – speriamo temporaneamente – ai blasonati circuiti italiani e ai protagonisti delle loro storie. Con la premiazione di Giampaolo Spinato e la lettura di un estratto del testo, si conclude la cerimonia di premiazione tra gli applausi di un pubblico scelto, attento e partecipe, da sempre seguace de L’Artigogolo e del DOIT Festival.
L’ARTIGOGOLO. Un sogno divenuto realtà
Per Angela Telesca e Cecilia Bernabei ogni edizione del festival è come se fosse la prima, vissuta sempre con la stessa emozione e lo stesso pathos di chi è riuscito a realizzare un sogno andando oltre ogni possibile difficoltà e senza mai arrendersi. Da perfette padrone di casa quali sono, coccolano gli artisti ed il pubblico curando e organizzando ogni dettaglio di ciascun evento con amore e attenzione, a partire dall’accoglienza di autori e compagnie teatrali fino al brindisi finale con il pubblico e con l’onnipresente giuria, prima fedelissima sostenitrice del festival sin dagli esordi. Una manifestazione di tale prestigio, come confermato dagli stessi partecipanti, merita di gran lunga maggiore spazio e diffusione per affiancarsi meritatamente alle rassegne teatrali che circuitano nei canali dalla risonanza mediatica più alta. L’Artigogolo, così come il DOIT, sono l’emblema di una ricerca tematica appassionata e approfondita di ciò che nella società contemporanea è sempre più sacrificato, cioè l’attenzione verso l’altro, visto nelle sue fragilità, nelle sue contraddizioni e in perenne conflitto con il conformismo e l’omologazione da cui costantemente cerca di svincolarsi: situazioni quotidiane con le quali ciascuno di noi, a turno, convive a fatica, nel perenne tentativo di definire la propria identità a dispetto delle convenzioni. Ci auguriamo, pertanto, che la diffusione del verbo, per dirla con la Bernabei, riesca a contagiare una fetta sempre più ampia di pubblico e consenta di vincere una delle più grandi sfide dei giorni nostri quale il ripristino della centralità dell’individuo, che solamente nella partecipazione al rito collettivo di ogni rappresentazione teatrale può concretizzarsi grazie al potere magico e universale dell’empatia.
Fotografie di Sergio Battista