L’ALBERGO DEL LIBERO SCAMBIO @Teatro Gobetti. Cacofonia intrigante ma un poco artefatta

  In scena al Gobetti dal 1 al 20 dicembre 2015, Marco Lorenzi rilegge la commedia di Georges Feydeau ne L'ALBERGO DEL LIBERO SCAMBIO 

Quello che succede alla scenografia nella parte finale dello spettacolo è forse uno specchio dello spettacolo stesso. La struttura complessa di questo salotto radical chic, dove si aprono numerose porte che danno accesso a diverse stanze e diversi ambienti (che siano il salotto della famiglia protagonista o vengano intesi come l’albergo del libero scambio che da’ il titolo alla piece) e con una porta a vetri sullo sfondo che alterna trasparenze ad un effetto a specchio, viene, per l’ultima parte dello spettaccolo, messa sottospra, vandalizzata. Ma un vandalismo dall’aria molto metodica, calcolata. Un caos molto artificioso, così come artificioso è in parte il risultato di tutto lo spettacolo.

Splendidi gli interpreti, che danno davvero ottime prove, ma i personaggi, sopra le righe e parossistici, vengono tirati e strattonati fino al limite massimo della macchietta, e qualche volta scivolando appena oltre.

Lo spettacolo ha un buon ritmo, alcune trovate e intuizioni davvero interessanti, come ad esempio un utilizzo che richiama al cinematografico di musiche e luci che permettono improvvisamente di entrare nella testa di alcuni personaggi attraverso una sorta di flashback o proiezioni mentali.
Eppure in molti passaggi ci si trova smarriti. Il caos brillante tipico della commedia degli equivoci diventa in alcuni momenti una cacofonia in cui dinamiche e situazioni confondono le idee. Ci sono alcuni personaggi le cui evoluzioni finiscono per essere fin troppo stranianti, in un gioco puramente intellettuale e ben poco emotivo.

Il testo e la reinterpretazione moderna e aggiornata è intelligente (anche se si percepisce decisamente la distanza da quello che poteva essere il testo originale), così come lo sono qui e lì le leggere iniezioni metalinguistiche ed è ben misurato il gioco di allusioni che mai sfocia nella volgarità, un gioco continuo di doppisensi (non tutti espliciti) che è anche il cuore e lo spunto di riflessione dello spettacolo stesso. Ma anche qui il gioco finisce in alcuni momenti per risultare un poco artificioso, metronomico, un poco troppo freddo e meccanico.

Si sorride, ma difficilmente si arriva alla risata, salvo rarissime occasioni: la scena che meglio funziona in questo senso, è il folle inseguimento alla fine della permanenza nell’albergo che fa da sfondo alla vicenda.

In definitiva, uno spettacolo da cui si esce decisamente un poco perplessi, soprattutto perché ci avresti trovato tutte le carte in regola per essere qualcosa di più. Troppa meccanica, troppa metodica. Non brutto, ma lascia addosso la sensazione di qualcosa non proprio compiuto.


NOTE STAMPA Marco Lorenzi, dopo il successo riscosso con Gl’Innamorati di Carlo Goldoni, dirige L'ALBERGO DEL LIBERO SCAMBIO di Georges Feydeau, nella traduzione e l’adattamento di Davide Carnevali. Lo spettacolo debutterà in prima nazionale al Teatro Gobetti di Torino, martedì 1° dicembre 2015, alle ore 19.30, con l’interpretazione di Elio D’Alessandro, Christian Di Filippo, Federico Manfredi, Barbara Mazzi, Silvia Giulia Mendola, Alba Maria Porto, Alessandro Bruni Ocaña, Beatrice Vecchione. Le scene sono di Nicolas Bovey, i costumi di Erika Carretta e le luci di Francesco Dell’Elba, assistente alla regia Yuri D'Agostino.

Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, sarà replicato al Gobetti fino a domenica 20 dicembre.

Trama

L’albergo del libero scambio, splendido esempio di commedia degli equivoci, è uno dei grandi testi del teatro comico: si racconta che al suo debutto, nel 1894, le risate del pubblico erano così fragorose da rendere incomprensibili le battute degli attori durante buona parte del II atto. La trama si regge sui tentativi di seduzione di un marito insoddisfatto ai danni della moglie dell’amico, un affaire famigliare che, dal tipico salotto borghese, si sposta ben presto nelle stanze e nei corridoi di un albergo.

Note di Regia
La commedia originaria è il capolavoro di Georges Feydeau, uno dei più grandi autori francesi: vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, capace di una scrittura pungente e sfacciata, si è distinto per la capacità di mettere a nudo i difetti della società del tempo. Dopo aver risollevato le sorti del vaudeville, è diventato uno degli autori più in voga della Belle Époque: scambi di persona, situazioni strampalate, personaggi animati da una ridicola pulsione per il piacere e la ricchezza, sono le pedine di un gioco teatrale che si fa beffe della borghesia e delle sue aspirazioni più vanesie. Ma un classico come Feydeau è anche terreno fertile per una riscrittura drammaturgica, affidata qui a Davide Carnevali, pluripremiato autore italiano e vincitore del 52° Premio Riccione. Classe 1981 e un dottorato in Teoria del teatro, oggi vive tra Barcellona e Berlino, e i suoi testi sono rappresentati in diversi paesi europei, soprattutto in Germania e in Francia. Dirige lo spettacolo Marco Lorenzi (nato nel 1983), formatosi alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, che torna in scena dopo il grande successo de Gl’Innamorati di Carlo Goldoni e una fortunata tournée che è arrivata nel settembre 2014 fino al Fringe Festival di Pechino. La cifra registica di Lorenzi e il linguaggio di Carnevali si fondono alla perfezione con la vitalità del congegno teatrale orchestrato da Feydeau, divertendosi a smontarlo e reinventarlo, mettendo a nudo gli ingranaggi di un meccanismo drammaturgico fondato sul vorticoso alternarsi di entrate e uscite, apparizioni, sparizioni e qui pro quo, che si susseguono in un viavai di sorprese continue.

Info

Teatro Gobetti (Via Rossini 8 – Torino)

Giovedì 3 dicembre 2015 – ore 17.30

Davide Carnevali e Marco Lorenzi dialogano con Franca Bruera (Università di Torino)

su L’ALBERGO DEL LIBERO SCAMBIO di Georges Feydeau.

 

L’incontro è inserito nel progetto RETROSCENA realizzato dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale con l’Università degli Studi di Torino/DAMS, in collaborazione con Circolo dei Lettori, Torinodanza Festival, Torino Spiritualità e Museo Nazionale del Cinema

Ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti in sala.

Tel. 011 5169555 – Numero verde 800235333

Orari: martedì e sabato ore 19.30. Mercoledì, giovedì, venerdì ore 20.45.

Domenica ore 15.30. Lunedì riposo.

Prezzi dei biglietti, Intero € 27,00. Ridotto di legge € 24,00

Biglietteria del Teatro Stabile di Torino | Teatro Gobetti – via Rossini 8, Torino

orari: dal martedì al sabato ore 13.00/19.00 – Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it

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