LA TANA @ Teatro del Lido di Ostia: la soppressione dell'agibilità  psichica

In programma al Teatro dell'Orologio e sfortunatamente sospeso a causa della chiusura dello stesso, LA TANA è andato in scena giovedì 27 e venerdì 28 aprile presso il Teatro del Lido di Ostia, che si è fatto sostenitore dello sventurato spazio capitolino e di alcune delle compagnie che avrebbe dovuto accogliere quest'anno. Opera della toscana compagnia ZiBa e vincitore del premio Inventaria 2016, vuole essere allegoria iperbolica di una certa condizione umana, sì da farne sorridere, creando allo stesso tempo un monito circa la pericolosità che essa nasconde.

La tana è il rifugio inizialmente rassicurante che una coppia si costruisce attorno. Nido fatto di abitudini e complicità, finisce presto per essere assuefazione alla noia, alla ripetitività di azioni e dialoghi che divengono sempre più beceri. Probabile ricovero nell'intimità dei propri sentimenti, il nascondiglio diviene preludio ad un processo di totale disumanizzazione di chi lo vive.

Sulla scena solo due casse di legno poggiate su uno strato di terriccio e polvere, fanno pensare ovviamente a due bare. Dal buio circostante persiste il rumore ossessivo di un gocciolio d'acqua, che sembra quasi provenire da precarie tubature sotterranee a scandire il tempo senza ritmo della situazione inscenata. Un uomo e una donna (Lorenzo Toracchi e Laura Belli, autori dello spettacolo insieme al regista Marco Cupellari) si svegliano ed aprono le tavole di legno dei bauli così da poterne uscire. Appaiono da subito più bestiali che umani. Indossano strati di pigiama e vestaglie, pantofole bucate e giacche troppo corte, biascicano parole strozzate e dai suoni stridenti. Il dialogo, o quello che del dialogo resta, è estrema fatica.

Il problema fondamentale dei due personaggi nella tana è cosa fare, dal momento che da tempo hanno scelto di non far nulla, rifuggendo il mondo intorno nell'indifferenza del proprio isolamento. Da una finestra scorgono di tanto in tanto le immagini di cosa accade fuori, ma il disinteresse è totale, neanche il fatto che ad un certo punto all'esterno tutti si muovano indossando maschere antigas può suscitare stupore nei due. Ugualmente irrilevanti risultano essere le notizie pur abnormi che arrivano dal telegiornale. Unico motivo di svago sono le puntate di Peppa Pig e illogici giochi del tutto autoreferenziali.

L'uomo e la donna si chiedono solo cosa mangiare e cosa fare. La risposta alla prima domanda è una ristretta scelta di cibi in scatola, la risposta alla seconda è un ricorrente “Boh!”. Persino la passeggiata diviene abitudine forzata, priva del suo carattere di svago, formula chiusa nel giro dei quindici passi. Così anche il corpo, assieme alla mente, finisce per andare in necrosi e la donna sperimenta in breve tempo il venir meno dell'attività dei propri arti. Prima una gamba, poi l'altra, poi un braccio, infine l'altro. Eppure ciò non desta preoccupazione, ma come la soppressione dell'agilità psichica ed intellettiva, pure quella fisica viene accettata come evidenza inesorabile.

Chiave dello spettacolo è l'esasperazione, la forzatura ripetuta nel ritmo non ritmo di dialoghi e movimenti. Lo spettatore sperimenta sensazioni alterne, un amaro divertimento (specie per via del colloquiare senza parole che ben ricalca certe situazioni reali) misto alla difficoltà di gestire la lentezza della progressione della vicenda, la paura per la deformità che avanza assieme alla compassione per i due uomini tanto vittime quanto responsabili del proprio destino.
Ciò che permane tuttavia, sostrato fondamentale della rappresentazione, è l'inquietudine per quelle vite senza vita che tanto bene ricalcano vizi di forma e sostanza nei quali rischia di incappare l'esistenza nel nostro tempo, tra pigrizia e distacco, abnegazione e solipsismo. Viene allora da ricordare Gaber, che cantava “la strada è l'unica salvezza”.

Visto al Teatro del Lido di Ostia il 28 aprile 2017

LA TANA

Spettacolo di teatro fisico e drammaturgia d'attore

Produzione COMPAGNIA ZiBa

Con il sostegno di TEATRO IL MODERNO DI AGLIANA , CENTRO CULTURALE LA GUALCHIERA DI MONTEMURLO, CHOESSI TEATHER DI LICHTENSTEIG,CIVICA ACCADEMIA DI ARTE DRAMMATICA NICO PEPE DI UDINE, SCENAPERTA DI LEGNANO, ASSOCIAZIONE AMICI DI ANNA DI MILANO
Drammaturgia LAURA BELLI, LORENZO TORRACCHI, MARCO CUPELLARI
Regia MARCO CUPELLARI
Interpreti LAURA BELLI, LORENZO TORRACCHI
Disegno luci e scene COMPAGNIA ZiBa

Premio Inventaria 2016 – Selezione Cassino Off 2016 – Menzione Speciale Premio Museo Cervi 2015
Premio Incroci Teatrali 2015
Premio del pubblico alla Borsa Teatrale Anna Pancirolli 2014
Premio Giovani Realtà 2014 Giuria Docenti Accademia Nico Pepe

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