Vincitore del primo premio del Festival di corti teatrali dell'Associzione culturale Artemia, NINNA NANNA è uno spettacolo delicato, perchè affronta il tema delle malattie mentali con dolcezza e tatto, attraverso una buona messa in scena e una sceneggiatura interessante.
Sul palcoscenico, gli attori di NINNA NANNA è come se cullassero i loro personaggi dando loro voce attraverso una tenera nenia quasi infatile. Parlando di solitudine, emarginazione, pregiudizi ed evitando una retorica melensa o sensazionalistica, il regista e autore Danilo Caiano indugia su piccoli accademinenti di vita quotidiana, efficaci per far riflettere su questo parolone grosso come un macigno " diversità".
Con quattro sedie, un filo, uno scatolone di carta, una calza o una valigia, la messa in scena prende piede in un gioco di incastri e in un ritmo ben calibrato che introducono lo spettatore nelle fragilità di quattro esseri umani il cui bisogno principale ancor più che vivere e dare e ricevere affetto.
Il punto di forza della pièce sono l'utilizzo dei pochi oggetti in scena come ad esempio l'uso di calze a mo di maschera, per mimare un'eletroshock che sembrerebbe mortale, o un filo usato per intessere una tela con cui nel finale uno dei protagonisti si impicca. Oppure azioni come ad esempio aprire e chiudere sacchetti per ammazzare l'attesa di un affetto e la noia nell'essere segregati in una clinica.
Nel complesso un lavoro di debutto con buone idee e voglia di comunicare. In cui lo spettatore si sente coinvolto e partecipe di una storia che riguarda tutti quanti noi, che è quelle delle malattie mentali, in contrasto con la presunta sanità di mente di quella parte di società tra virgolette sana. Un buon lavoro che col tempo e la dedizione del suo cast darà sicuramente ulteriori frutti nelle future messe in scena.
Info
Scritto e diretto da
Danilo Caiano
Con
Maria Gisella Cesari
Miriam Fricano
Romano Gennuso
Filippo Lucidi