Il piccolo Teatro delle Spiagge si trova al centro della periferia fiorentina, tra lo svincolo dell’autostrada e il cavalcavia del ponte all’indiano, al primo piano di un centro commerciale delle Piagge: i Teatri d’Imbarco hanno reso poetico un luogo che di umano ha molto poco e vanno ringraziati per questo prezioso miracolo. Nella domenica di carnevale si avvicinano bambini in maschera di tutte le età, mamme, papà e zie, per assistere alla poesia di un piccolo gioiello di teatro-danza della Compagnia DanceOrama dal titolo LA GIRAMONDO. Ispirato dal graphic novel Viola Giramondo di Stefano Turconi e Teresa Radice (2013, edizioni Tunuè), Luigi Ceragioli regala al giovane pubblico l’incanto di una carezza del cuore.
La piccola Viola, danzata teneramente da Giulia Piana, viaggia sul carro del Cirque De la Lune nei luoghi più diversi, dall’Europa all’America, fino all’Himalaya. Nel suo viaggio incontra il mondo, fatto di personaggi meravigliosi che la accompagnano per un pezzetto di strada, le insegnano la vita, le donano una parte di sé, tutti interpretati con virtuoso trasformismo da Davide Arena: la scimmietta Simbad che apre e chiude lo spettacolo, un estroso pittore di Parigi, un magico indiano d’america , un nervoso direttore d’orchestra in fuga dalla città, il saggio nonno Tenzin.
“I nostri passi camminano su una strada, ma il nostro cuore batte sul mondo intero”, Viola è una cittadina del mondo che ad ogni incontro cresce e allarga la sua anima, con la curiosità di una bambina e l’apertura di un adulto a comprendere, accogliere e condividere la diversità.
La Giramondo, senza una parola, ma solo con la musica, la danza e il magico incontro tra i due ballerini, riesce a comunicare con vitalità, divertimento ed espressività tutta la gioia di una favola positiva e incantevole, che ci ricorda di lasciare il cuore aperto a chi incontriamo sulla nostra strada, a chi è diverso, a chi è strano: “insomma a ben guardare c’è un tesoro in ogni dove”.
Dietro il sipario, aperto dalla simpatica scimmietta Simbad, appare il colorato carretto del Cirque (oggetti scenici di Edoardo Ceragioli), Viola non sa fare le capriole, ci prova e ci riprova, ma non c’è verso! E i bambini ridono in sala, parteggiano per lei, le fanno coraggio: una ragazzina si gira verso l’amichetta e dice: hai visto non ci riesce neanche lei!.
Viola sale sul carretto e inizia il viaggio: il primo incontro è un imbranato pittore di Parigi (nel libro niente meno che Toulouse-Lautrec delle ballerine del Mouliné Rouge), a cui volano in aria i fogli mentre danza e i due ballano su una musica che non fa star fermi i piedi (musiche originali di Mitja Bichon); al momento di congedarsi il pittore lascia a Viola i suoi disegni delle città d’Europa.
Il carretto riparte balzellando sulle strade ciottolose di fine Ottocento, reso con un semplice movimento della ballerina in piedi sulle assi di legno color pastello. Viola sulla strada stavolta incontra un indiano d’america, la musica si fa ritmo tribale di tamburi e i due ballerini si scambiano volteggiando, come se ballassero sulla voce del vento, finchè non si siedono e il ragazzo tira fuori dalla sua bisaccia un pupazzo di carta pesta raffigurante uno sciamano, con cui i due attori scambiano divertenti sguardi di intesa e incomprensione. Alla fine a Viola resta il dono di un grande acchiappasogni, che lei appende sul suo carretto.
Il terzo incontro è con un agitato direttore d’orchestra (nella storia il compositore realmente esistito Antonín Dvorák) a cui Viola tappa le orecchie per non sentire più il frastuono della città, perché possa ascoltare la dolcezza della musica: nella danza il maestro insegna Viola a guardare la luna oltre il dito che la indica.
Adesso Viola non solo sa fare le capriole ma anche le piroette, sa saltare con leggerezza nella scena e all’arrivo dell’ultimo personaggio danza la tenerezza della cura l’uno per l’altra: l’incontro con il vecchio saggio, il nonno Tenzin, è il più commovente, su una musica melodiosa di pianoforte i due ballerini danzano fino alla morte del vecchio tra le braccia di Viola: “Tu non piangere, ricordami. Non angustiarti, parlami. Chiamami e ti sarò vicino.” Con un gesto della mano il nonno le dice “Viaggia, conosci il mondo, vai Viola Giramondo!” ed è anche il nostro augurio per questo piccolo e tenero spettacolo e per tutti i bambini e grandi che si sono commossi a vederlo.
(I virgolettati sono tratti dal libro Viola Giramondo di Stefano Turconi e Teresa Radice)
Info:
Compagnia DanceOrama
LA GIRAMONDO
liberamente ispirato alla graphic novel “Viola Giramondo” di Stefano Turconi e Teresa Radice
idea, regia e coreografie Luigi Ceragioli
con Davide Arena e Giulia Piana
scene ed oggetti scenici Edoardo Ceragioli
musiche originali Mitja Bichon
Teatro delle Spiagge – Teatri d’Imbarco
domenica 19 febbario 2016
Il libro Viola Giramondo: http://blog.tunue.com/viola-giramondo-tipitondi/