LA CENA DEI CRETINI @ Teatro Manzoni: Pistoia e Triestino “appassionanti cretini” della risata

Dal 28 settembre al 22 ottobre Paolo Triestino e Nicola Pistoia calcano di nuovo insieme il palcoscenico, portando il fortunato e ventennale spettacolo di Francis Veber – “LA CENA DEI CRETINI” al Teatro Manzoni. L’ormai famosa opera francese (da cui fu tratto un film nel 1998 diretto dallo stesso autore) viene riproposta brillantemente dal duo Triestino-Pistoia che, grazie al talento e alla spiccata abilità scenica, vince strappando continue risate ed applausi durante la rappresentazione. Due atti comici che tengono vigili anche gli spettatori che già conoscono la trama.

La drammaturgia è fedele all’originale opera di Veber, la quale ruota attorno a “La cena dei cretini”, appuntamento settimanale di un gruppo di ricchi ed annoiati parigini che, per loro puro divertimento, invitano un “cretino” di cui prendersi gioco. Vince chi riesce a scovare l’individuo più cretino di tutti. Pierre Brochant, ricco editore, però non ha fatto i conti con il “pericoloso” François Pignon, un cretino davvero unico nel suo genere, che stravolgerà la serata di Pierre, già compromessa da un inaspettato colpo della strega procuratosi durante una partita di golf. Fra equivoci e gaffe, nulla andrà come previsto.

La scenografia è ben equilibrata ed è funzionale alla messa in scena. La dominanza di rosso e luci calde rendono visivamente apprezzabili i pochi oggetti presenti: due sedie in velluto rosso, con decori in gesso dorato, una chaise longue anch’essa nei toni di rosso, seduta centrale del povero Pierre, dettano lo stile principale, rotto però dalla presenza di due pouf moderni dai vivaci colori fluo verde e arancione. Degni di nota i due pannelli riproducenti delle opere di Modigliani che fungono anche da quinte. Tutto coesiste e si fonde, cattura l’occhio e lo porta nel vivo della rappresentazione. I costumi moderni e semplici, hanno il pregio di caratterizzare perfettamente i vari personaggi, vestendoli dei loro caratteri ed inclinazioni, rendendoli autentici ed inequivocabili.

 

Gli attori (e registi) Pistoia e Triestino giocano il ruolo fondamentale di protagonisti assoluti nel corso della storia. Pistoia porta in scena uno straordinario François, tanto “cretino” quanto comico, modellandolo ad alto livello, a metà strada fra Pierrot e Pulcinella: è tenero e vulnerabile, ma tanto goffo ed incline alla gaffe che ogni sua azione crea reazioni imprevedibili; la sola certezza è che strapperà risate. Triestino (con parrucca) gioca con maestria e leggerezza nei panni del ricco francese ancora un po’ infantile, dedito ai piaceri e alla cattiveria. Sa incantare, gettato nella disperazione degli eventi che lo travolgono, facendo ridere per la sua tragicomica esperienza. Questo duo si conferma ancora una volta di grande valore artistico, entrambi abili e talentuosi, una sicurezza del teatro contemporaneo. 
Anche gli altri interpreti non sono da meno. Simone Colombari presenza maschile vigorosa e moderna, interpreta Just LeBlanc, scrittore, ex amico di Pierre ed ex compagno di Cristine, attuale moglie di quest’ultimo. Il suo personaggio cammina sul filo del rasoio, in equilibrio fra l’aiutare l’amico di un tempo e il riprendersi una rivincita per l’essersi fatto soffiare la donna. Colombari riesce a mantenere alta ed equilibrata questa realtà, inscenando con grande maestria l’ambiguità di intenti del suo ruolo. Maurizio D’Agostino credibilissimo nella parte di Lucien Cheval, ispettore fiscale, sempre a caccia di frodi, collega del cretino François, regala abilità interpretativa. Marginali, ma di sostanziale importanza nella trama, i ruoli femminili. Loredana Piedimonte (nella foto a destra) interpreta Cristine, con piglio deciso e asciutto; ha l’onore di portare sul palcoscenico l’unico personaggio maturo e serio della pièce. Elegante e contenuta, ammalia ad ogni singola battuta. Ed infine Silvia Degrandi, Marlene, giovane donna alternativa e radical chic, amante di Pierre, impazza sul palcoscenico puntualmente con grande presenza. La sua estrosa interpretazione, precisa e dinamica porta con sé grandi risate. Dismette i panni della donna succube dell’amante e, prepotente, incarna una femminilità libera e vivace, sedotta e abbandonata, ma mai vinta. Nell’insieme, tutti gli attori hanno un ritmo ben orchestrato, donano recitazioni di ottima qualità, mantenendo alta l’energia e la comicità.

Battute serrate e mai scontate, che sorprendono, alle quali il pubblico risponde con sincere risate e applausi. Abitano il palcoscenico con estrema naturalezza e proiettano l’immaginazione al centro della storia. LA CENA DEI CRETINI è in realtà un MacGuffin di Hitchcockiana memoria, perché la storia ruota attorno alla disperata ricerca di Cristine da parte di Pierre, vittima del cretino che ha scelto e delle sue gaffe. Da carnefice a vittima, il ribaltamento dei ruoli non è solo un’espediente comico per strappare risate, ma il perno sul quale poggia l’intera vicenda, mettendo in luce le insospettabili vulnerabilità del persecutore. Pierre è l’essenza dell’uomo adulto ancora attaccato ad adolescenziali divertimenti, immaturo e incapace di empatia, che trae piacere nel prendersi gioco di uomini poco intelligenti. François cercherà di aiutarlo, ma lo travolgerà con tutta la sua cretineria, pieno di buone intenzioni, ma sottomesso alla sua mancanza di destrezza, ingenuo eppure consapevole. Farà saltare fuori tutti gli scheletri nell’armadio di Pierre, obbligandolo a guardarsi dentro e attorno, a staccarsi dall’adolescenza e ad avventurarsi nella concretezza dei valori. Entrambi gli atti (svolti sempre all’interno del salotto di Pierre Bronchant) quindi sono arguti e intrisi di umorismo, fra gag spassose e ritratti esilaranti, senza mancare di profondità tematica. Il celebre testo, la cui fama non accenna a diminuire, continua a divertire sia il pubblico che gli artisti che lo interpretano, grazie alla eterna contemporaneità degli argomenti e all’intramontabile simpatia del cretino, in cui tutti si possono rispecchiare e che nessuno vorrebbe essere.

Info:

LA CENA DEI CRETINI

Al teatro Manzoni

Dal 28 settembre al 22 ottobre 2017

Regia: Pistoia/Triestino

Autore: Francis Veber

Interpreti: Paolo Triestino, Nicola Pistoia, Simone Colombari, Maurizio D’Agostino, Loredana Piedimonte, Silvia Degrandi

Scene: Giulia Romolini

Costumi: Lucrezia Farinella

Luci Luca Palmieri

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