LA MORTE DELLA BELLEZZA@Teatro dei Conciatori – L’inevitabilità dell’amore

 #andiamoateatro: RIDUZIONI PER I LETTORI DI GUFETTO: 10 +2 euro tessera obbligatoria chiamando come Lettori di Gufetto Tel. 06.45448982

Al Teatro Conciatori dal 12 è al 24 gennaio con LA MORTE DELLA BELLEZZA l’alchimia di musica e voci femminili dà vita a uno degli scritti più struggenti di Giuseppe Patroni Griffi, indimenticato regista e drammaturgo napoletano e direttore artistico del Piccolo Eliseo e successivamente del Teatro Eliseo.

"La morte della bellezza" è un romanzo del 1987, dalla vena parzialmente autobiografica,che presenta il parallelismo fra la dissoluzione della bellezza della città di Napoli bombardata e, nella stessa città, il consumarsi di un amore omosessuale fra due bellissimi ragazzi, Eugenio e Lilandt. La messa in scena, per la regia di Nadia Baldi, riprende il testo originale, fortemente suggestivo, ampliando l’impatto emozionale con l’espediente del racconto corale. Elemento portante della pièce è il commento musicale, eseguito dal vivo da Andrea Bonioli (tastiere e percussioni), Roberta Rossi (voce e percussioni) e Renato Salvetti (chitarra).

La scenografia è esile ed essenziale, sul palcoscenico, oltre ai musicisti, vi sono sei leggii, disposti uno di fianco all'altro, cinque per le attrici (la stessa Nadia Baldi, Franca Abategiovanni, Marina Sorrenti, Antonella Ippolito, Tonia Filomena) e il sesto per la cantante. La toccante espressività delle loro voci riempe la sala ed è accompagnata da una gestualità delicata e contenuta che non distrae dalle precise e avvolgenti armonie dei suoni vocali. In questo modo, lo spettatore può abbandonarsi all'ascolto e lasciar scorrere le immagini mano a mano evocate dalla lettura, che segue il ritmo naturale dei dialetti, delle emozioni, dei silenzi, assecondata dalle incursioni musicali che si accordano puntuali con la storia.

Senza seguire l'ordine del romanzo, i frammenti del testo vengono rovesciati sulla platea attraverso suoni e parole che si fondono trasformandosi nei colori, sapori e malinconie di una Napoli lontana e dello struggente amore tra Eugenio e Lilandt.
I pezzi musicali eseguiti sono una selezione di brani originali di cui sono autori gli stessi Andrea Bonioli e Roberta Rossi.

Andrea Bonioli è un raffinato percussionista con alle spalle importanti collaborazioni (da Luis Bacalov a Roger Waters, sino a Riz Ortolani ed Ennio Morricone), che da qualche anno esplora in modo originale e soggettivo le attuali potenzialità del jazz, con un quartetto a suo nome di cui è imminente il secondo lavoro, “Pop” (il primo album, “Today”, è del 2011).

Roberta Rossi è una cantautrice romana, da anni attiva fra la Svizzera e l’Italia con diverse formazioni originali, in particolare “Variable Timeline”, progetto di commistione fra elettronica, jazz e pop dalle atmosfere oniriche, il cui album d’esordio, “Nuove forme”, è del 2013.Proprio dai precedenti lavori di Bonioli e Rossi sono tratte le musiche, che accompagnano lo spettacolo di Nadia Baldi dal 2013 e sono divenute ormai parte integrante del suo adattamento.

Unico brano non originale è un classico della canzone napoletana come “Era de Maggio”, che interviene in un evocativo momento della narrazione, eseguito dal trio in scena con un’originale armonizzazione jazz e la delicata interpretazione di Roberta Rossi.

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF