La Compagnia Vuccirìa Teatro, una Formazione esplosa in Italia e oltreoceano, torna con IO MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO uno spettacolo su prede vulnerabili, in un universo popolare, sullo sfondo omosessuale, in uno scenario di brutalità e di istinto. In scena all’OFF OFF Theatre fino al 17 novembre. 

Vucciria: dal Mercato di Palermo alla Compagnia Vucciria Teatro

Vucciria è un noto mercato storico di Palermo e si insedia in un intricato intreccio di strade, vicoli e piazzette. In questo mercato la gente può trovare tutti i sapori dolci e " amari"  di una regione straordinaria come la Sicilia con la sua lunga storia d'isola ribelle fatta di soprusi, povertà, ignoranza ma anche di grande umanità, ricchezza e cultura. 

La Sicilia è la regione dove sono sempre coesistiti più che altrove gli opposti. Spesso questi opposti si sono scontrati cercando di rinnegarsi a vicenda. Scegliere dunque un nome del genere come " Vucciria",  per una compagnia teatrale, ha un suo peso non da poco. E' un voler mettere le proprie radici coraggiosamente in discussione nel bene e nel male. 

La Compagnia dei Vucciria, come il mercato storico da cui prende il nome, ci ha mostrato negli anni – con molto successo di critica e pubblico – quella che è l'anima della sua regione. Un'anima ferita che trabocca di amore e odio sin nelle viscere della propria umanità, rinnegata e dimenticata da uno stato per cui il mezzogiorno è sempre stato un parente malato da accudire malvolentieri. 

Emma Dante prima e tanti nuovi autori siciliani oggi come Tindaro Granata, Luana Rondinelli e lo stesso Joele Anastasi dei Vucciria ci hanno sempre parlato e mostrato una regione "teatrale" nella vita di tutti i giorni, dove la tragedia greca e la commedia dell'arte la fanno da padrona nelle case e nelle strade delle città e dei paesi siciliani.

IO, MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO: intatta bellezza e crudeltà

IO, MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO è una pièce di successo di cui si è detto tanto da quella vittoria avvenuta al Roma Fringe Festival nel 2013.
La sua bellezza e la sua crudeltà restano invariate oggi come qualche anno fa. Joele Anastasi, Enrico Sortino e Federica Carruba Toscano sanno sempre emozionare, commuovere e destabilizzare le nostre coscienze come pochi. Sono attori eccezionali che non hanno paura di osare o di scioccare coi loro personaggi maledetti e autentici nella loro veracità fatta di colpe e innocenza, scabrosità e decadenza. 

La messa in scena è molto semplice. Luci puntate sui tre protagonisti – Giovanni, Costanza e Giuseppe – assenza totale di scenografia e un vestito da sposa che addosso al giovane e sfortunato protagonista malato di HIV, Giovanni, ci appare come un irrisione alla vita e alla morte. 

La pièce è un pugno in piena faccia. Ci fa sentire tutto il dolore e il degrado dei suoi protagonisti, figli reietti di quella Sicilia madre matrigna e a sua volta reietta che provoca ferite che non si rimarginano mai. Un bellissimo e straziante viaggio nella sofferenza dell'essere umano.

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