IO MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO@ Teatro Puccini: la leggerezza nell’esclusione

Vuccirìa Teatro con la Fondazione Teatro di Napoli/Teatro Bellini ha presentato al Teatro Puccini di Firenze IO MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO. La regia e drammaturgia di quest’atto unico è firmata da Joele Anastasi, in scena insieme a Enrico Sortino e Federica Carruba Toscano.

IO MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO: UN MONDO SENZA PADRI

Un piccolo paese della Sicilia degli anni ’80, due cugini, Giovanni (Joele Anastasi) e Rosalia (Federica Carruba Toscano), sono cresciuti insieme come fratelli, entrambi senza padre. Vestiti di bianco ripercorrono insieme la propria infanzia, come fossero ancora lì, infanzia fatta di giochi, scherzi e scoperte, di sé e del proprio corpo. Giovanni è omosessuale e subito traspare una chiara serenità nell’affermare la sua identità, del resto tutti lo sanno in paese. Racconta del suo primo amore, Giuseppe (Enrico Sortino), anche lui cresciuto senza padre, che conosce a una scuola di ballo dove insegna; tra i due scoppia la passione, lui è il primo per Giovanni, perché finora mai niente con nessuno aveva fatto. Ed ecco comparire in scena proprio Giuseppe, con i calzoni abbassati, pronto a giustificarsi: ci riferisce che viene da una famiglia violenta, di sera spia il cugino che fa l’amore con la madre e una volta scoperto viene umiliato insieme agli altri cugini. Si è sposato perché, come dice lui, non è omosessuale, anche se si è scopato tutti i ballerini passati dalla scuola di ballo. Nel frattempo Rosalia, la cugina-sorella di Giovanni, viene stuprata. E’ solo l’inizio della violenza, una violenza fisica e verbale che sempre accompagna i protagonisti di questo mondo che sembra così lontano; l’escalation emotiva si ha quando Giovanni scopre di essere sieropositivo e l’esclusione dalla società è inevitabile. Il primo ad emarginarlo è proprio Giuseppe perché lui “è un frocio di merda”. Così come tutta la storia, anche l’epilogo non è meno tragico, ma fino all’ultimo Giovanni non abbandona mai la sua leggerezza di bambino che sogna di poter esprimere il suo essere mentre Rosalia rimane accanto a lui, pronta a tutto, anche a donargli la vita.

Joele Anastasi è Giovanni in IO MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO (foto di Dalila Romeo)

IO MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO: UN MONOLOGO INTRECCIATO A TRE VOCI

In scena, sullo sfondo, è presente solo un baule, come quello in cui si custodiscono i travestimenti di bambini. Quelle dei protagonisti sono tre storie diverse che in comune hanno la violenza della società, una totale assenza della figura del padre. Gli unici uomini che compaiono sono violenti: non la comprensione, ma nemmeno l’ascolto fanno parte del vocabolario locale. Gli attori eseguono tre monologhi, raccontano le loro storie che procedono in parallelo, si intrecciano, si sfiorano e a volte si scontrano; le luci calde si alternano in base alla storia raccontata.

Giovanni e Rosalia sono vestiti di bianco, che rappresenta la loro spensieratezza e il tempo dell’infanzia, quando sembra che tutti i loro sogni possano avverarsi, come quello di lei di lasciare la Sicilia, in cerca di terre lontane e diverse.

I protagonisti parlano in siciliano, a volte le espressioni sono così strette e il ritmo così incalzante che si fa fatica a distinguere le parole, a capirne il significato, ma anche se qualche dettaglio viene perso il pubblico è rapito dalla veemenza delle emozioni, dal qui e ora degli attori, che portano in scena dei personaggi così lontani, eppure così vividamente vicini e comprensibili. Oltre alle parole anche le immagini sono molto forti, come lo stupro mimato da Rosalia, bravissima nel raffigurare così crudamente la violenza, senza scimmiottarlo o rendendolo grottesco. La nudità, mai gratuita, serve ad evidenziare tutta la fragilità dei protagonisti.

IO MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO: LA VIOLENZA DEGLI ADULTI UCCIDE I SOGNI DEI BAMBINI

Federica Carruba Toscano è Rosalia in IO MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO (foto di Dalila Romeo)

Il pubblico in sala vive sessanta minuti di racconto che letteralmente volano. Gli attori non si staccano mai dai personaggi interpretati, ballano come loro, giocano come loro e piangono come loro, non si ha mai la sensazione di essere di fronte a una mera finzione, tanto riescono a tenere alta l’intensità delle emozioni, viviamo con loro lo squallidume becero del paese. Ciò che rimane è il rapporto fraterno tra Giovanni e Rosalia che riesce a superare tutti i pregiudizi, quei pregiudizi che invece il paese alimenta, incapace di vivere le relazioni senza giudicare e mettere etichette limitanti, uccidendo ogni sogno innocente dei due giovani. Il loro è un amore fraterno che scalda il cuore di tutti, un amore che è pronto a donarsi tutto, anche donando la propria vita o un pezzo di essa. Accanto a me vedo spettatrici commosse, cosa che non mi capitava da tanto, segno che lo spettacolo non solo è credibile, ma è arrivato dritto al cuore, forse proprio per lo scollamento che percepiamo tra la violenza a volte gratuita degli adulti e i giochi liberi dei bambini. L’immagine che rimane, tornando a casa, è quella di un Giovanni trasognato che gioca vestendosi da sposa, seguendo le indicazioni della cugina, ballando sulle note di un tango.

Visto il 27 ottobre 2023, Teatro Puccini, Firenze

IO MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO

drammaturgia e regia Joele Anastasi

con Joele Anastasi, Enrico Sortino, Federica Carruba Toscano

aiuto regia Nicole Calligaris

costumi Giulio Villaggio

assistente alla regia Chiara Girardi

produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

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