INVENZIONE SENZA FUTURO @Teatro Tor Bella Monaca: il sogno delle immagini in movimento

Spazio della rete Teatri in Comune di Roma Capitale, il Teatro Tor Bella Monaca è stato finalmente riaperto all’inizio del mese, tornando a proporre spettacoli originali e di qualità, nell’ambito di una programmazione che anticipa quella che sarà la stagione a venire.

Lo spettacolo applaudito questo weekend, INVENZIONE SENZA FUTURO, per la regia di Francesca Montanino e Federico Giani, con Federico Giani, Celeste Gugliandolo e Mauro Parrinello, è una rappresentazione tenera ed ironica, capace di prendere le distanze dai modelli teatrali prevalenti in questo momento, per tornare ad una semplicità di narrazione e figurazione che ricorda davvero quella del periodo storico alluso, ovvero gli anni dell’ideazione dei primi meccanismi del cinema.

La vicenda dei fratelli Lumière, Louis ed Auguste, viene rivissuta a ritroso, a partire dall'ipotetico fallimento di quella che il padre aveva definito “un'invenzione senza futuro” per ripercorrere, lungo il filo dei ricordi, le immagini della loro infanzia, dei momenti passati con la madre, delle nottate a fantasticare, degli anni della giovinezza, dei successivi passi nell'ideazione di un marchingegno in grado di “riprodurre la vita”, dell'amore infine di uno di loro per la bella Marie. Ad intervallare i ricordi le allusioni a scene di numerosi film tra i più importanti della storia del cinema, richiamati anche musicalmente da brani delle loro colonne sonore.

Il cinema in questione è per lo più quello muto, le cui atmosfere sono rese dalla mimica energica degli attori, fatta di una gestualità capace di muoversi tra la delicatezza delle emozioni e l'ironia di certe gag, ma sempre perfettamente riuscita. È tale gestualità tra l'altro che, assieme e talvolta più dei dialoghi, restituisce anche il carattere dei personaggi, l'indole diametralmente opposta dei due fratelli: impacciato, timoroso ed incerto l'uno, sognatore, ingegnoso e determinato l'altro. Tra di loro la bravissima Celeste Gugliandolo impersona le due figure femminili cardine della vicenda, la madre e la donna amata, e lo fa aggiungendo alla mimica e ai dialoghi le proprie doti canore, interpretando alcuni dei brani delle colonne sonore di cui si è detto.

Tutte le scelte registiche concorrono alla creazione di uno spettacolo delicato ed emozionante, nel quale i tempi si mescolano e si intervallano in maniera particolare, resi vividi e avvincenti anche dagli abiti e dagli accessori scelti per definire epoche e contesti.

Come su uno schermo, il teatro presenta e rappresenta il cinema, partendo dalla sua nascita e prima ancora dal desiderio della sua nascita, per giungere all'attualità delle sale gremite di cellulari mai spenti al momento giusto e di pop corn troppo salati. Senza voler essere un atto d'accusa nei confronti del cinema attuale, INVENZIONE SENZA FUTURO riesce ad innescare una nostalgia per quegli albori fatti di delicatezza e passione, dei quali non può non emergere tutta la forza della consapevolezza di un'impresa pionieristica che sta per compiersi assieme alla poesia che del desiderio che ne è alla base, restituire la vita, è parte indubbia.

Info:

L'INVENZIONE SENZA FUTURO
Viaggio nel cinema in 60 minuti
con Federico Giani, Celeste Gugliandolo, Mauro Parrinello

ideazione Federico Giani, Celeste Gugliandolo, Francesca Montanino, Mauro Parrinello

scene Maria Mineo e Veronica Santià

disegno luci Liliana Iadeluca

musiche Giorgio Mirto eseguite al pianoforte da Francesco Villa

aiuto regia Federica Alloro

costumi Patrizia Farina

produzione Tedacà, Compagnia DeiDemoni e OffRome
in coproduzione con Fondazione Campania dei Festival
in collaborazione con Fondazione Luzzati / Teatro della Tosse

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