“Il Lavoratorio, teatro, musica, danza e affini” è un nuovo spazio culturale per la cretività a Firenze, inaugurato a ottobre 2016, è già una realtà affermata per la qualità delle proposte nel panorama teatrale e performativo della città. È un luogo di formazione, di studio e di lavoro sul teatro, sulla musica e sulla danza.
Nasce dall’impegno di Andrea Macaluso, che ha dato nuova vita al vecchio laboratorio di famiglia di “borse per signora, cartelle da scuola, da legali e affini”, chiuso e abbandonato, ma evidentemente mai dimenticato, dopo l’alluvione del ’66 che lo ha devastato. Si sente l’amore che ha mosso questa impresa, la cura dei particolari nello spazio, come della propria casa. Alle pareti le foto della ditta artigiana com’era, e guardandosi intorno tanto di quello che era, è rimasto nell’aria: sicuramente l’attenzione, la soddisfazione per il lavoro ben fatto, proprio degli artigiani di una volta. In una cornice una cartella per signora ci guarda dall’alto, ricordandoci che anche il teatro, la musica, la danza, l’arte sono artigianato, se ben fatti.
Dal 20 al 22 gennaio Il Lavoratorio ha ospitato ELETTROCARDIODRAMMA, e dal 26 al 29 gennaio organizza un interessante seminario teatrale condotto da Leonardo Capuano.
Il numeroso pubblico è accolto con la consueta gentilezza nello spazio, senza alcuna distinzione tra scena e platea, spettatori sulle sedie, in terra su cuscini e, tanti eravamo, anche qualcuno in piedi.
Davanti a noi una scenografia semplice con un tavolo bianco, due sedie bianche, due bicchieri e un fazzoletto bianchi. Pochissime le concessioni alla tecnica, ma non servono, Leonardo Capuano travolge il pubblico con il suo monologo esaltante, dinamico, vivo, un racconto incalzante, tragicomico, surreale, con una forza espressiva e comunicativa davvero rare.
Il protagonista, vestito da donna con mocassini da uomo, è un balbuziente nevrotico, che dialoga con altri personaggi, tutti interpretati dallo stesso Capuano, che dà vita ai fratelli, alla madre, all’amata dell’anonimo personaggio, ad un farmacista, un medico, e forse altri, che nel vortice della performance non siamo riusciti a cogliere. Lo spettatore cade nel racconto, si abbandona e si lascia guidare dalla voce, dai movimenti perfetti, puntuali e magnetici di Capuano, in un viaggio nel delirio, divertente, fino a quando non pensa quanto sia veritiero quel delirio nella frenesia della quotidianità di ciascuno di noi.
Lo spettacolo è stato presentato per la prima volta nel 2013 al Festival In Equilibrio di Armunia a Castiglioncello e da allora gira l’Italia nei teatri off.
Il monologo ci trascina, senza spiegare niente, nella difficoltà di vivere di tutti noi, “esiste un farmaco…che…non qui in questa farmacia, ma nell’universo…un farmaco per ristabilire l’equilibrio? Un farmaco in grado di farci tornare a galla dallo stato confusionale”. Sì perchè, come dice il protagonista “dove non arriva la natura arriva la chimica”. E nonostante la trama grottesca, ogni spettatore ha pensato che se quel farmaco esistesse, lo prenderebbe subito, lo prenderemmo tutti, per trovare pace! La pace ricercata da tutti i personaggi proposti in scena, fino alla paradossale situazione finale in cui progettano invano come spararsi a vicenda, ma l’ultimo non ha il coraggio di spararsi da solo e quelli già morti non possono sparare, perchè sono morti.
Ci dimentichiamo che in scena ci sia un solo attore, vediamo con il protagonista tutti i suoi interlocutori immaginari, tutti estremamente divertenti e allo stesso tempo tragici e veri. “La vita è paurosa, nei sogni, invece, io faccio tutto.” E in questo delirio di onnipotenza nei sogni e di fallimento nella realtà, il pubblico si alza dalle sedie con ancora più domande e nessuna risposta, come nella battuta finale: “perché sono vestito da donna? Non lo so. Mi sono svegliato così”.
Grazie a Il Lavoratorio che ci ha portato questo spettacolo. Da ottobre in soli 4 mesi questa nuova realtà ha proposto già molti progetti interessanti: è luogo di formazione, con i corsi di Alessandro Baldinotti e Silvia Paoli, ha ospitato seminari e giornate di studio, residenze artistiche per compagnie, e propone un evento al mese per i propri soci con performance di alto livello.
In programma molti appuntamenti da febbraio: oltre alla seconda edizione dei corsi di formazione di dizione e recitazione, un seminario con Francesca della Monica, una delle più originali performer della musica sperimentale italiana; molti eventi speciali tra cui una prima fiorentina Sandro Penna con Massimo Verdastro; l’8 aprile una giornata in onore, a vent’anni di distanza dalla scomparsa, del drammaturgo Andrea Bendini, con il prof. Cesare Molinari e una serie di artisti che leggeranno testi tratti dalle stesse opere di Bendini.
Elettrocardiodramma
Testo e regia: Leonardo Capuano
Assistente alla regia: Elena Piscitilli
con Leonardo Capuano
Produzione 369 gradi – Armunia
venerdì 20, sabato 21, domenica 22 gennaio 2017 a Il Lavoratorio, Firenze