IL FUTURO E' DONNA @ Teatro San Paolo: buone gag e ottimi interpreti con qualche pecca drammaturgica

È andato in scena fino al 29 gennaio 2017 al teatro San Paolo, IL FUTURO E' DONNA, una pièce teatrale che conta di ottimi interpreti e di gang più o meno riuscite che giocano con vari stili teatrali.

L'inizio del FUTURO È DONNA e spiazzante e grottesco, come molto teatro contemporaneo. I protagonisti della pièce mimano una danza surreale. Sembra quasi di assistere in scena ha uno dei tanti momenti tragicomici di "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino. Questo esordio fa ben sperare su quello che sarà poi l'ulteriore sviluppo dello spettacolo.
Andando avanti con la visione della pièce di Eduardo Ricciardelli, troviamo trovate di messa in scena molto divertenti ( dalla citazione di canzonette italiane cantante al microfono che destabilizzano e divertono lo spettatore, alle due signore snob che si atteggiano a donne di gran classe dalla lingua velenosa, o alle due coppie che battibeccano sui loro rapporti sentimentali alla deriva).
Le fonti a cui Ricciardelli attinge sono varie: la commedia dell'arte, il teatro dell'assurdo, la commedia napoletana, il noir, il teatro sperimentale. Lo scopo del regista campano è dunque quello di proporci uno spettacolo che unisca un teatro off a un teatro più commerciale e fruibile per il grande pubblico. Ha dalla sua, un gruppo di attori molto bravi. Si resta infatti conquistati dall'energia e il talento degli interpreti delle due coppie in crisi, i quali sono il vero punto di forza della pièce. Attori che sanno il fatto loro e sanno tenere viva l'attenzione dello spettatore.

Se dovessimo inquadrare IL FUTURO È DONNA come un collage di gag, diremmo che alcune sono più riuscite e altre un po’ meno ( quelle della coppia formata della splendida Irma Ciaramella e Marco Di Campli San Vito a volte risultano meno immediate e un po’ fumose), ma nel complesso è tutto molto apprezzabile.
Se invece dovessimo valutare la drammaturgia della pièce, avremmo più di una criticità.
Leggendo la trama del IL FUTURO È DONNA e raffrontandolo con quello che abbiamo visto in scena abbiamo riscontrato che la maggior parte delle cose ( eccetto che le due coppie si rivolgono a un serial killer e che entrambe, e non una, sono in crisi) non sono chiare.
E' difficile seguire il filo logico della drammaturgia, ci sono dei buchi, e c'è un po’ di confusione sulla storia ( il ruolo della prostituta, la filosofia un po’ spicciola del serial killer, il rapporti tra questi e la prostituta /musa, l'infelicità della coppia più ricca che tutto sembra fuorché serena).

Tutto appare un po’ raffazzonato e nel finale sensazionalistico e sbrigativo. L'impressione è che mettere troppa carne al fuoco abbia reso lo spettacolo criptico nel senso negativo del termine. Il problema sostanziale del futuro è donna è una drammaturgia che non prende una direzione chiara e si regge troppo sulla bravura degli attori. Quest'ultimi hanno il compito ingrato di fare quello che non gli viene chiesto, recitare meglio di come dovrebbero a causa di un testo teatrale che invece di agevolarli nell'interpretazione sembra che gliela complichi. Come esercizio di stile dunque, è più che buono. Ma tutto il testo sarebbe da rivedere e da strutturare meglio.

Info:
IL FUTURO È DONNA
Teatro San Paolo
Dal 27 al 29 gennaio

Venerdì e Sabato alle ore 21.00
Domenica alle ore 18.00
di e con Eduardo Ricciardelli
Irma Ciaramella
Marco Di Campli San Vito
Bernardino De Bernardis
Mariateresa Pascale
Elisabetta Ventura

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