A portare in scena lo spettacolo è la compagnia Mestieri misti, proveniente da Pesaro. Due sole donne in scena che animano personaggi disperati, contorti, solitari, alla ricerca di…, e un pacco che vaga senza destinatario.
C’è come sempre più di un filo conduttore a legare storie racchiuse in aneddoti di vita quotidiana, quello più evidente è senz’altro il sesso.
Il primo sketch è rappresentato dall’annuncio al telefono, ad una signora dall’accento marcatamente straniero e vistosamente benestante, dell’arrivo di un pacco, non si sa da dove e per chi, ma sarà il trait d’union delle storie che si susseguono, per concludersi appunto con l’arrivo a destinazione della misteriosa scatola. La donna, alla ricerca di un taxi, verrà attratta dall’odore estraneo di un clochard. Certo sì, se vogliamo parlare delle contraddizioni della società in cui viviamo, nel tempo e nel luogo, si deve fare se non altro accenno a quella più evidente con la quale si convive, accogliendola spesso con l’indifferenza della consuetudine.
La pornostar invece è il secondo pacco tema dello spettacolo, proposta a 9,99€ in una televendita, che poi in offerta speciale si può ricevere a soli 8,99€, con in regalo anche una tazza ginnica. Una pornostar ingabbiata nella ripetitività, per cui non può far altro che gemere a comando e muovere il bacino con la stessa sensualità, con cui muoverebbe le leve di una macchina, in una catena di montaggio. La bambola erotica si rivela scevra di qualsiasi gesto o intenzione sensuale, è semplicemente un giocattolo incantato nella sua ripetitività: commercio appunto, si vende – si acquista…
Un interessante spunto di riflessione è costituito dall’incontro delle due amiche nel salotto che immaginiamo arredato con la cura dell’eleganza convenzionale. Cerimoniali asettici, collaudati e ripetitivi, solo che si spezzano imprevedibilmente e le attrici sorprendono gli spettatori per il loro coraggio di mostrarsi esattamente all’opposto dei personaggi che interpretano.
Sono personaggi solitari che tentano di comunicare tra silenzi insistenti, fiumi di parole oppure attraverso parole o frasi ripetute meccanicamente e fino allo sfinimento.
La comicità è spesso raggiunta mediante il parossismo, portando alle estreme conseguenze situazioni imbarazzanti o imprevedibili. Nell’episodio che conclude lo spettacolo, assistiamo da spettatori coinvolti nel comizio di un venditore musulmano del libro Sega, prega. Nel libro il ragazzo musulmano spiega le ragioni di una bruciante rivelazione: l’ Importanza della masturbazione. La espone quale difesa dal fondamentalismo, il pregare da solo non basta, è necessario il piacere e la gratificazione del corpo, ma anche la mano dell’altro su una spalla è gradita. È la mano sulla spalla che si ricerca, che può consistere anche, ed è il modo in cui termina lo spettacolo, nel mangiare un uovo al tegamino insieme. L’uovo, dalla forma semplice e perfetta, che la natura ha creato “ duale come vita, ricco e povero…” ci spiega il ragazzo.
Di questo spettacolo si apprezzano le qualità delle attrici, dalle voci versatili e dai corpi elastici. Corpi in grado di rivestire, in modo credibile e coinvolgente, i panni di personaggi tra i più disparati, oltre che disperati.
Si apprezza il coraggio delle registe di dire cose che appartengono alla sfera protetta dal pudore, non per provocazione fine a sé stessa ma, forse, con il fine di smascherare una generazione sempre più in “fuga dalla libertà”, sempre più alla ricerca della comoda protezione del convenzionalismo.