In scena dal 26 Ottobre al 4 Novembre “Il corpo perfetto” al Teatro Brancaccino, scritto diretto e interpretato da Lavinia Savignoni, attrice danzatrice.
Il pubblico entra in sala dedicandosi al laborioso momento della ricerca del proprio posto, mentre Lavinia Savignoni è già in scena, presa dalle mansioni quotidiane ed ordinate delle chiamate al telefono e gli appuntamenti, le verdure e la frutta da mettere nell’estrattore. Interessante l’escamotage della prova per una trasmissione Tv per iniziare il monologo, di cui ancora va deciso il tono, l’abito… perchè deve convincere, riuscire nella sua missione ma deve, ecco, essere “più aggressivamente delicato, o più delicatamente aggressivo, sennò li spavento”.
Frutto del lavoro di due anni, l’attrice dipinge il ritratto, con forte carattere personale e autobiografico, di una giovane donna che costruisce uno stile di vita e un lavoro all’insegna della cura di sè, che passa dal movimento, la danza e il gyrotonic ma arriva più in là, fino alla dieta, fino all’intestino, e fino a ciò che inquina l’intestino, “quelle croste orribili” che rappresentano la mina primaria della gioia dell’essere umano e della sua estasi verso la perfezione della natura e del mondo. Si, perchè il mondo è un canto meraviglioso e il corpo è perfetto, un meccanismo sensazionale che per funzionare da solo vuole essere solo tenuto bene.
Lavinia è un’accanita "bio", una naturopata intransigente e insofferente che nella prima parte dello spettacolo ci mette a conoscenza di cure e veleni del cibo e delle abitudini, con ironia e una certa dose di esasperazione verso coloro che si presentano alle sue sedute “per essere curati”.
Le crepe di questa identità che faticosamente si è sforzata di creare uno stile di vita equilibrato per se stessa e con il resto del mondo cominciano a tremare, perché ai demoni dell’ambizione, della decantata iperfunzionalità multitasking, non sfugge nemmeno il corpo più sano all’interno della propria epoca. Così lo spettacolo, sempre con un tono leggero seppure si mantiene sempre “sulla nota alta” di un’emotività sempre sul filo del rasoio, si avvia verso una riflessione sul culto che molti -se non tutti- gli occidentali professano, “la dea Velocità”. Per quanto sana decidiamo di di condurre la nostra vita essa procederà comunque verso la vecchiaia, a quella nessuno sfugge, ci tocca direttamente e indirettamente. Ed ecco sul finale l’intervento inaspettato del padre, evocato dalla stessa Lavinia che modella magistralmente il suo corpo per interpretare il ruolo che in alcune tradizioni teatrali è considerato il più difficile, quello dell’anziano. Evocato con sapienza e la conoscenza di chi ha a lungo osservato, quel piede en dedans e la mano contratta dall’artrosi, nascosta dietro la schiena.
Lo spettacolo ha travolto il pubblico che rideva riconoscendosi nei vizi e virtù raccontati da Lavinia, nelle critiche trattenute e poi confessate in un flusso liberatorio, mai sguaiatamente sboccato e scontato.
“Il corpo perfetto” ci mostra attraverso l’ironia i microcosmi complicati e meravigliosi del corpo umano, ma soprattutto ci racconta come ogni equilibrio perfetto non sia mai eterno, nella vita ci aspetta sempre un nuovo ciclo, un nuovo compromesso da scoprire. Lavinia Savignoni porta in scena le nevrosi che si annidano nell'ossessione per il corpo perfetto.
Il Corpo Perfetto
Scritto, diretto e interpretato da Lavinia Savignoni
Light designer: Maurizio Fabretti
Supervisione costumi: Fabrizia Migliarotti
Allestimento scena: Rita Coleine
Aiuto regia audio e luci: Giancarlo Chiancone e Francesca Stranieri
La frutta e la verdura di scena è gentilmente offerta da FRUTTERIA ROBERTO via Cesare Fracassini 17, Roma
Le foto di scena sono di Claudia Pajeswski
La grafica del logo e della locandina sono di Susanna Contoli