IL CANTO DELLA CADUTA di Marta Cuscunà andato in scena al Teatro Arena del Sole (e successivamente a Firenze al teatro Cantiere Florida recensito dalla redazione fiorentina di Gufetto), potrebbe rappresentare un’unicità fra tutti gli spettacoli a cui avete assistito. Già osservando il palcoscenico si può intuire che si sta per vedere qualcosa di diverso: una vera e propria impalcatura posta al centro del palco, dei corvi animatronici in alto, e un monitor in basso. Ti incuriosisce, ti attira e quindi cerchi di capire in che modo verrà utilizzato tutto ciò.
Lo spettacolo è liberamente ispirato al mito di Fanes, di natura e tradizione ladina – i Ladini sono una minoranza etnica che vivono nelle Dolomiti – raccontato in un ciclo epico (oggi è molto diffusa la versione romanzesca di Karl Felix Wolff), vuole rappresentare un’utopica alternativa sociale nella quale si può sopravvivere senza guerre. Il regno di Fanes infatti riuscì a vivere pacificamente con le popolazioni limitrofe per moltissimi anni, fin quando la regina sposò un bellicoso re straniero ponendo fine al regno delle donne. La leggenda narra che parte della popolazione, i pochi rimasti in vita, si sia rifugiata nelle montagne in un tempo magico che mantiene loro la giovinezza in attesa di un nuovo tempo in cui non ci saranno più guerre e scontri.
Autrice e interprete, Marta Cuscunà (background ricco di esperienze internazionali e di illustri collaborazioni) mette in piedi uno spettacolo particolare e molto interessante nel quale il teatro di figura si scardina dai parametri del teatro popolare per fruire ben altre sensazioni allo spettatore. La guerra è raccontata ma non è mostrata. L’artista monfalconese infatti presta la sua voce sia a chi la guerra la patisce, ovvero i bambini nascosti per paura di essere uccisi, ma anche agli unici che ne giovano davvero: i corvi. Quest’ultimi infatti commentano i fatti e gli scontri che altrimenti lo spettatore non potrebbe seguire.
Fondamentale per la realizzazione di tutto ciò è la scenografia. Questa, sviluppata in modo molto intelligente da Paola Villani, permette più livelli di rappresentazione. I corvi in alto e i bambini in basso, intervallati dal monitor dove vengono proiettate immagini e parole che consentono all’animatrice di raggiungere le diverse postazioni. In realtà il monitor stesso, man mano che lo spettacolo prosegue, smette di essere un semplice espediente scenografico per diventare anch’esso un livello della rappresentazione. Lo spettacolo è fitto di suoni molto forti e a tratti (volutamente) fastidiosi che evidenziano il passaggio da un piano narrativo all’altro.
IL CANTO DELLA CADUTA tratta una tematica che non smette mai di essere all’ordine del giorno. Basta accendere la Tv o leggere un giornale per informarsi sui diversi conflitti che ancor oggi affliggono il nostro pianeta. Ma se non dovesse essere per forza così? Se ci fosse un altro modo? Marta Cuscunà, in circa 60 minuti, ci lancia una patata bollente che non può non farci riflettere. IL CANTO DELLA CADUTA è la speranza di un mondo migliore, un luogo in cui non ci sarà bisogno di predominare sull’altro. Ma è anche la paura, la sofferenza, la rassegnazione al medesimo mondo.
IL CANTO DELLA CADUTA Liberamente ispirato al mito del Regno di Fanes
di e con Marta Cuscunà
progettazione e realizzazione animatronica Paola Villani
assistente alla regia Marco Rogante
progettazione video Andrea Pizzalis
lighting design Claudio “Poldo” Parrino
esecuzione dal vivo luci, audio e video Marco Rogante
costruzioni metalliche Righi Franco Srl
partitura vocale Francesca Della Monica
assistente alla realizzazione animatronica Filippo Raschi
distribuzione Laura Marinelli
co-produzione Centrale Fies, CSS Teatro stabile d'innovazione del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile di Torino, São Luiz Teatro Municipal | Lisbona
in collaborazione con Teatro Stabile di Bolzano, A Tarumba Teatro de Marionetas | Lisbona
residenze artistiche Centrale Fies, Dialoghi – Residenze delle arti performative a Villa Manin, São Luiz Teatro Municipal, La Corte Ospitale
con il contributo del Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna L’arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale
sponsor tecnici igus® innovazione con i tecnopolimeri, Marta s.r.l. forniture per l’industria
Marta Cuscunà fa parte del progetto Fies Factory di Centrale Fies
Teatro Arena del Sole