IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI @Teatro Centrale Preneste: una partita con Jules Verne

In un periodo in cui ad essere riscoperti sono i valori del viaggiare lentamente e dell’esimersi dall’obbligatorietà di dover necessariamente contare su mezzi di trasporto sempre più veloci ed efficaci, la fiorentina compagnia Sotterraneo decide di mettere in scena uno spettacolo che ripercorre l’affannoso viaggio descritto da Jules Verne in quello che è forse il suo più celebre romanzo d’avventura.

Non è un viaggio di esplorazione e conoscenza quello compiuto da Phileas Fogg, protagonista della storia, ma la semplice risposta ad una scommessa casualmente fatta per rompere la noia. La sua realizzazione pare coincidere con quelli che sono i ritmi frenetici della nostra quotidianità, al di là della dimensione del viaggio, nella quale ogni imprevisto non può che essere una perdita di tempo e la velocità l’unica caratteristica necessaria al buon esito delle vicende.

Assieme al suo bislacco assistente francese Passepartout, Phileas Fogg compie un percorso attorno al pianeta, da Londra a Londra, passando per Egitto, India, Giappone e Nord America. La circumnavigazione del globo avviene non senza contrattempi ed ostacoli che però, pur cozzando con l’indole del gentiluomo riservato ed abitudinario, non compromettono la riuscita dell’impresa. Il viaggio è per altro seguito dal Fix, detective inglese che ritiene Fogg responsabile di una rapina in banca.

Tramite un cartellone rappresentante il planisfero, la compagnia Sotterraneo restituisce la storia del romanzo di Verne in versione contemporanea, scandendo la narrazione secondo le dinamiche del gioco di società, gioco nel quale è previsto anche un parziale coinvolgimento del pubblico.

Il gioco diviene il mezzo per condensare nel breve tempo di un’oretta circa cenni alle diverse atmosfere dei luoghi toccati, con riferimenti caricaturali che, nella medesima consistenza ludica, trovano modo per essere essi stessi burlati. All’ironia sugli stereotipi si affianca la focalizzazione su alcune criticità della scrittura di Verne che, seppur abbastanza comprensibili in relazione al tempo della scrittura del romanzo, danno modo nell’attualità della rappresentazione di essere enfatizzate appunto e contemporaneamente derise. Fanatismo e xenofobia si affacciano allora (sempre nella misura della spinta ironia di fondo) sia nel ruolo dell’incappucciato bianco che talvolta irrompe in scena sia nei quiz proposti al pubblico relativamente a tematiche quali razzismo ed omosessualità.

Sara Bonaventura e Claudio Cirri, conduttori/narratori del viaggio, accompagnano gli spettatori nella corsa attraverso il mondo, interpretando tutti i personaggi coinvolti in essa con abilità e simpatia. Mattia Tuliozi intanto, dalla sua postazione da dj, sonorizza la vicenda.

Il ritmo dello spettacolo è brioso e la messa in scena mantiene intatta per tutta la sua durata una certa freschezza di narrazione che sembra divertire anche i più giovani tra il pubblico. Un’operazione in qualche modo innovativa quella della compagnia Sotterraneo, ma contemporaneamente attenta alla resa pressoché fedele della parola, secondo l’idea, si potrebbe ipotizzare, che una lettura sottile e un po’ maliziosa dei classici abbia sempre molto da insegnare.

 

info:

Il giro del mondo in 80 giorni
storygame tra Jules Verne e Sotterraneo

concept e regia Sotterraneo 
in scena Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Mattia Tuliozi
adattamento Daniele Villa

luci Marco Santambrogio
sound design Mattia Tuliozi
costumi e props Francesco Silei
grafica Marco Smacchia, Isabella Ahmadzadeh
allestimento     Giorgio Gori, Massimo Belotti (Associazione Teatrale Pistoiese)
ufficio stampa Francesca Marchiani
assistenza amministrativa Rosaclelia Ganzerli
 
coproduzione Sotterraneo/Associazione Teatrale Pistoiese
con il sostegno di Mibact, Regione Toscana, Comune di Firenze, Funder 35
 
Sotterraneo fa parte del progetto Fies Factory ed è residente presso l'Associazione Teatrale Pistoiese
 
 
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