Il nome di richiamo fa sempre il suo effetto e purtroppo (o per fortuna, per quanto riguarda l’andamento del progetto) non ci è stato possibile seguire la seconda puntata del serial teatrale I TRE MOSCHETTIERI in scena al Teatro Astra, diretta da Gigi Proietti (che era già nel progetto originale di 30 anni prima, quello dei Moschettieri fu infatti il primissimo esperimento di teatro seriale realizzato tre decenni fa a L’Aquila proprio da Beppe Navello, anche regista del primo episodio): i posti sono stati esauriti in pochissimo tempo.
Passiamo quindi direttamente al terzo episodio, questa volta per la regia di Piero Maccarinelli (anche lui già nel progetto originale), cui tocca un episodio nodale della trama: qui parte infatti viene messa in scena la macchinazione che il Cardinale arriva ad ordire raggirando il Re per far sì che la Regina cada in disgrazia. Insomma i perché e i percome della famosa collana di diamanti.
Ritroviamo i meccanismi e la struttura del primo episodio: l’ambientazione a 360°, le canzoni, l’umorismo, il tocco surreale e una quarta parete flessibile, con i personaggi pronti a rivolgersi anche direttamente al pubblico. Ritroviamo anche un dettaglio bizzarro già apparso nella prima puntata e di cui non avevamo accennato: il product placement. Con un gioco molto televisivo e macchiettistico, sopra le righe come in parte è lo stesso spettacolo, i personaggi danno infatti vita, per un breve momento, ad un vero e proprio spot, un messaggio pubblicitario all’interno della piece, con tanto di jingle. La sua costruzione però è talmente in linea con lo stile dello spettacolo da risultare comunque integrato e simpatico, senza spezzare il ritmo o disturbare la narrazione ma diventando un siparietto al pari di tanti altri.
Questa volta mancano quasi i Moschettieri: la storia è più concentrata sul Cardinale, Re e Regina, Costanza e il signor di Bonacieux. Il ritmo, forse costretto dalla necessità di una fase della trama che necessità dare spiegazioni, risulta un po’ meno equilibrato, alternandosi momenti più briosi ad un paio di situazioni dove langue un poco. Anche il filo dell’episodio risulta più un inanellarsi di sketch che una linea unica.
L’episodio resta comunque piacevole e divertente come l’esordio della “serie”, grazie anche all’istrionismo dei personaggi, sui quali in questo episodio spicca Gianluigi Pizzetti con il suo lezioso e spassoso Luigi XIII, ma ben coadiuvato da Antonio Sarasso, il cardinale Richelieu.
Le “microscenografie” mobili continuano a compiere meravigliosamente il loro dovere evocativo rendendo per ora giustizia alle aspettative che il primo episodio ci aveva creato.
Segui la nostra critica! Abbiamo parlato del primo episodio qui
Mentre si è parlato dello spettacolo, di teatro e serialità e intervistato Andrea Borini, coordinatore drammaturgico del progetto, in una puntata del programma webradiofonico Sono Cose Serie, puntata riascoltabile a questo link. (il linkalla puntata sono cose serie dovresti averlo)
La quarta puntata andrà in scena dal 17 al 23 marzo, per la regia di regia Myriam Tanant