Quanto può giovare a piccoli e grandi ammirare “I nani burloni” – in scena al Piccolo Teatro Studio Melato di Milano fino al 3 gennaio 2017 – una favola del buon tempo antico nata nel freddo nord e ripresa nel 1921 da Carlo Colla II e dai suoi marionettisti che per circa una quarantina d’anni l’hanno proposta durante le festività natalizie al Teatro Gerolamo facendo sognare generazioni di Milanesi e lo stesso Eugenio Monti Colla (oggi regista e capo della Compagnia) il quale bimbetto di pochi anni ha iniziato a formarsi in questa disciplina in cui oggi è Maestro proprio dietro le quinte di tale spettacolo?
Più che proporre risposte, si consiglia di partecipare a una rappresentazione per ‘spiare’ lo sguardo meravigliato dell’ultima generazione di bambini super tecnologizzati, eppure basiti quanto i loro piccoli avi di fronte a questo splendore che riemerge come un’apparizione dal passato conservando le scene originali (1921), ovviamente restaurate, di Achille Lualdi e parte dei costumi, quasi uno storico presepe con la casa in miniatura decorata di quarti di bue, prosciutti e buon vino del terribile orco Sbranatutto, imponente per l’altezza, e con la splendida fucina dove i nani forgiano le armi e in particolare quella magica che permetterà a Giannino, contadinello e boscaiolo semplice e ingenuo di sconfiggere l’orrendo cattivo.
Anche agli adulti è dato di sognare di fronte a quel magico paesaggio invernale con la valle imbiancata popolata di renne, lupi, corvi e di minuscole casette illuminate e con la Chiesa al centro della Comunità in festa nella magica notte di Natale in cui non proprio tutti partecipano alla Santa Messa con il rischio di cattivi incontri. E può anche succedere che uscendo da Teatro all’imbrunire – perché i bimbi vanno preferibilmente a teatro nel tardo pomeriggio – si creda di essere usciti nella scenografia de I nani burloni con lo stesso cielo azzurro e nitido e una brillante Venere che strizza l’occhio a quel bimbo che pascolianamente resta nascosto in ciascuno di noi, forse anche in chi educato alla violenza va a compiere stragi in nome di un Dio che non può per sua natura incitare al male.
Splendide le marionette in scena con una cinquantina di nanetti barbuti dall’animo ilare anche nelle avversità e rapidi nel giocare tiri mancini a chi aspetta con ansia di rivedere una persona, ma sodali e pronti ad aiutare chi è in difficoltà anche se non lo conoscono: se pensiamo di quanti falsi amici è costellata la vita di ciascuno che si ritrova solo nelle difficoltà non si può non ricevere una lezione di ottimismo da questa storia fantasiosa che fa trionfare il Bene nell’eterna lotta tra forze opposte.
I bimbi di oggi potranno inoltre scoprire dalla grotta magica di Papà Natale come i regali del passato fossero più semplici lasciando però più spazio alla fantasia e alla creatività che permettono di godere in modo personale la vera magia del Natale.