I MOSTRI DI ALICE@Giardini di Luzzati: Libera è la Gioia nella Follia dell'Attimo!

Fino al 16 luglio a Genova nella splendida cornice dei Giardini di Luzzati, va in scena I MOSTRI DI ALICE (ispirato ad “Alice oltre lo Specchio” di L.Carroll), una produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse, regia di Emanuele Conte e Amedeo Romeo. Siamo stati a Genova per vederlo e siamo rimasti piacevolemente sorpresi della sua messinscena in bilico fra intrattenimento e gioco, ma anche colpiti dalla rifilessone sul tema della Follia ricercata nelle sue variabili “Carrolesche” e riproposte in una chiave ludica appassionante che ha convinto oltre 7.00 persone ad Apricale.

È infatti tutto un incredibile gioco, quello che vi aspetta se sceglierete di andare ai Giardini di Luzzati e vedere questo spettacolo all’aperto che rompe la messa in scena classica e fissa, per scindere il pubblico in diversi gruppi che, letteralmente, viaggiano per tutto il perimetro dei Giardini in senso orario quasi seguendo un percorso posto su una immaginaria scacchiera, assistendo di volta in volta a vari monologhi dei personaggi di fantasia creati da Lewis Carrol e riscritti da Conte e Romeo.

Mentre il tramonto colora di colore cremisi e rosa i ricchi palazzi genvoesi tutt’intorno, le luci si accendono sul presente di Alice; dapprima la vediamo prigioniera del Mondo reale che la crede pazza: i suoi abiti bianchi sono stretti come la camicia di forza che indossa e tutto attorno a sè è grigio e spento. Poi il passaggio al mondo della Fantasia, ed ecco che i bellissimi costumi di Bruno Cereseto realizzati da Daniela De Blasio, riempiono la scena -e presto anche i Giardini- di luce e colore, proprio mentre le ombre della sera si allungano sul parco, che diventa una fantastica scacchiera della Follia di Alice.

Si tratta di uno spettacolo corale e ben interpretato, dal testo agile e spiritoso ma anche riflessivo in diversi punti e nient'affatto scontato. Al di là dell'originalità della messainscena si tratta di uno spettacolo che riflette col sorriso sul reale sfruttando i simboli dell'immaginario di Carroll per uno scopo educativo molto leggero che però resta dentro e accarezza lo spettatore, quasi lo consola per tutto il tempo. La Regia sceglie di mantenere per questi personaggi la chiave bizzarra e paradossale scelta da Carroll e la mantiene pressochè fedele nelle movenze, nell’abbigliamento e nelle caratteristiche base di molti dei personaggi. Il registro scelto è quello comico, e sono continui i riferimenti al nostro tempo e alle nostre manie. Convincenti tutti nell’interpretazione dei personaggi, spiccano la dolce Alice di Lisa Galantini dalla bella voce in uno dei pochi momenti cantati, l’estroso e vagamente filosofico Cappellaio Matto, Alessandro Bergallo e sicuramente la Regina Rossa, Enrico Campanati, il più stravagante (bravo a non esagerare) nei panni donna capace di intrattenere con battute taglienti e scherzose, anche improvvisate nei momenti di vuoto di attesa, coinvolgendo il pubblico senza fiaccarlo. Un'ottima caratterizzazione non stereotipata la sua, diversa dall'iconografia classica della Regina rossa.

Coi personaggi interpretati la Regia si spinge oltre il mero intrattenimento, riscoprendo il significato di Carrol sulla insita bizzarria del reale, e rendendo tutti i “Mostri” di Alice (il Cappellaio Matto, la Regina Rossa e la Regina Bianca e rispettivi consorti e tanti altri) portavoce di tanti piccoli messaggi universali e consolanti sulla Follia. Ed ecco che tutti questi Mostri fanno meno paura e ci permettono di sorridere della vita, diventano nostri Amici e comprendiamo che abbiamo a che fare con Loro, Loro restano dentro di Noi oltre che accanto a Noi in questo cammino, proprio mentre la sera è ormai avanzata ed il viaggio nella testa di Alice raggiunge tante stazioni (forse troppe e alcune superflue) fino al ritorno sul palco principale, sul finale.

Nel percorso che il pubblico segue, ci sono monologhi meglio riusciti di altri, alcuni più gonfi di significato, altri meno “importanti” e quella chiave giocosa non smette di inseguirci senza mai trasecolare nei canoni dello spettacolo per bambini (la messa in scena intrattiene e colpisce i piccoli presenti, missione non sempre facile, a conferma della buona qualità del testo e dei personaggi).
La stessa Alice viaggia “All’incontrario” lungo il parco in senso antiorario incontrando i gruppi di pubblico fra un monologo e l’altro. Il suo viaggio si spiega con la necessità di divenire “regina”, ma soprattutto vincere la paura della realtà e raggiungere la consapevolezza che c’è un confine molto sottile fra Follia e Fantasia, e che proprio nella Realtà è nascosta una certa Follia che tutto domina, sottesamente, quasi invisibile, quasi trasformata in normalità dalle nostre abitudini, a partire dalel nostre astrazioni dal reale, consumate ogni giorno (pensiamo all’uso dei telefonini o della realtà mediata della Tv).
E così lo spettacolo si fa interessante, ad ogni passo si apprezza quella presunta Follia che tanto Follia poi non è, perchè alberga dentro di noi, è intorno a Noi, perchè anche la nostra Realtà è più folle di quella di Alice, è anzi, propio “all’Incontrario” di come dovrebbe essere: ci sono persone che non hanno il coraggio di affrontarla, persone che si fanno del male senza motivo o che perdono tempo nell’attesa inutile di qualcosa che non accadrà, circondandosi di mezzi di astrazione che isolano l’animo umano dal contatto col Mondo. E tutti, dunque siamo un po’ matti a modo nostro.

Non dobbiamo dunque vergognarcene ma viverla quella Follia insieme ai MOSTRI DI ALICE, perchè “Libera è la Gioia nella Follia dell’attimo” si recita, e quell’attimo va vissuto, anche se dura lo spazio di un Sogno.

Info:
I MOSTRI DI ALICE

di Emanuele Conte e Amedeo Romeo

regia Emanuele Conte

scene Luigi Ferrando 

costumi di Bruno Cereseto realizzati da Daniela De Blasio  

luci Danilo Deiana

la canzone di Alice è di Federico Sirianni

Alice Lisa Galantini, Regina Rossa Enrico Campanati, Re Rosso Massimiliano Caretta, Regina Bianca Susanna Gozzetti, Re Bianco Roberto Serpi , Cavaliere Bianco Pietro Fabbri, Cappellaio Matto Alessandro Bergallo, Humpty Dumpty Nicholas Brandon, Unicorno Mariella Speranza, 

Dimmelo e Dammelo Marco Lubrano e Alessandro Damerini

produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse

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