Hedda Gabler@Teatro Sala Uno: il dramma di una donna borghese

Nella suggestiva cornice del Teatro Sala Uno, situato nella navata centrale della cripta della Scala Santa, dall’8 al 13 marzo, è andato in scena lo spettacolo “Hedda Gabler” diretto da Reza Keradman e interpretato da Astra Lanz, Daniele Amendola, Beatrice Fedi, Michele de Marchi, Daniel Terranegra.

Hedda Gabler è un dramma in tre atti dello scrittore e drammaturgo norvegese Henrik Ibsen. Pubblicato nel 1890 racconta la storia di Hedda, giovane donna ossessionata dal successo e profondamente insoddisfatta, che sposa per puro interesse economico Jorgen Tesman, uno studioso alquanto mediocre. Ben presto ricompare il rivale storico di suo marito nonchè ex-amante della donna, che porterà notevole scompiglio nella vita della coppia oltre ad un finale davvero tragico.

Reza Keradman riduce il testo in due atti e “si limita a raccontare una storia, a illustrarla nel modo più intimo possibile, aggiungendo una leggerezza e una celata ironia sottintesa nel testo, valorizzando ancora di più, la futilità dei nostri più profondi desideri.”

 L’azione si svolge all’interno della casa di Hedda, rappresentata sul palco da un piccolo e vecchio divano di pelle marrone posto al centro della scena sul quale i personaggi sono costretti a stringersi e quasi a sfiorarsi restando però sempre chiusi nella loro incomunicabilità.  Il divano è circondato da una serie di divisori di plastica trasparente che simulano le stanze della casa oltre a creare sulla scena dei veri e propri labirinti nei quali i personaggi restano intrappolati e attraverso i quali provano a gridare le loro verità celate. Gli unici oggetti di scena sono le due pistole di Hedda che fanno immediatamente presagire al cruento finale e un mazzo di rose rosse che, durante lo svolgimento dell’azione, verranno una ad una lentamente spezzate e distrutte dalla protagonista. 

Hedda Gabler, magistralmente interpretata da Astra Lanz, da subito emerge con tutta la sua forza negativa. Una donna borghese, molto attraente ma priva di amore e sentimenti positivi, le cui energie sono totalmente convogliate nel bisogno di apparire, di avere, di possedere, di manovrare tutte le persone che ruotano intorno alla sua vita; in primis il marito, un uomo mediocre e debole, schiavo delle convenzioni sociali. Una donna infelice e molto annoiata, che cerca di distruggere le persone che le sono vicine e che indurrà Eylert, l’ex amante e rivale del marito, ad uccidersi con una delle sue pistole. Astra Lanz riesce a dare al personaggio di Hedda le mille sfaccettature di cui si compone, trasmettendo al pubblico tutta la complessità di una donna borghese dell’età moderna. Una donna ancora succube dell’uomo, dal quale cerca disperatamente di affrancarsi e che diventa il mezzo per arrivare ad un successo e ad una popolarità che non otterrà mai.

Sul finale tutti i suoi raggiri e macchinazioni gli si rivolteranno contro e quando si renderà conto di essere lei vittima di un altro uomo deciderà di togliersi la vita come atto estremo di libertà e disperazione. Eylert, Thea, Jorgen e il vecchio senatore, sono i quattro personaggi che con Hedda danno vita a questo spaccato di vita borghese, e sono insieme vittime e carnefici della protagonista, una sorta di burattini i cui fili diventano delle vere e proprie catene dalle quali non potersi più liberare. A rendere con maggiore forza l’atmosfera del dramma è l’attento gioco di luci  e ombre e l’uso dei suoni che simulano il temporale in arrivo nei momenti salienti della narrazione oltre alla suggestiva scenografia opera di Valeria Mangiò. 

Reda Keradman riesce, in un’ora e mezza di spettacolo,  a restituire al pubblico del sala Uno tutta la forza del capolavoro Ibseniano, dando grande spazio alle emozioni e ai desideri delle donne rappresentate.


Gufetto continua a seguire con particolare interesse le produzioni del Teatro Sala Uno e vi invita a vedere, a prezzi ridotti, HEDDA GABLER, in scena dall’8 al 13 marzo.
Si tratta di un classico della drammaturgia contemporanea, un capolavoro del teatro intimista norvegese di Ibsen, diretto da Reza Keradman e con un cast di attori concernente Astra Lanz, Daniele Amendola, Beatrice Fedi, Michele de Marchi e Daniel Terranegra.

BIGLIETTO RIDOTTO a 10 euro+2 tessera PER CHI PRENOTA COME LETTORE DI GUFETTO
tel: 06 86606211 dalle 17.00 alle 20.00

La Trama
Lo spettacolo è la seconda produzione che la suggestiva cornice teatrale dislocata sotto la Scala Santa (S. Giovanni) ospita nel 2016 e che, vista la recente ed improvvisa scomparsa di Monica Samassa, è stato deciso di dedicare all'attrice che ha fatto per lungo tempo parte della Compagnia.

La trama è nota: figlia di un enigmatico generale, Hedda Gabler si è recentemente sposata, probabilmente più per motivi materiali che per passione, con Jørgen Tensman, un uomo vagamente insipido e ottuso che ambisce ad una cattedra universitaria. Al ritorno dal suo viaggio di nozze, un ex amante di Hedda, e rivale professionale di Jørgen, Ejlert Løvborg, irrompe nelle loro vite. Quest'uomo che un tempo viveva una vita alquanto dissoluta, si è rimesso sulla retta via sotto l'influenza di Thea Elvsted, una donna che Hedda non ha mai apprezzato, ed è in procinto di trovare il successo che, invece, potrebbe sfuggire al suo spento marito. Delusa dal suo matrimonio, ed irritata dalla coppia rivale, Hedda si mette in testa di strappare Ejlert dalle mani di Thea…

Note di regia
“Come si intuisce da questo riassunto – afferma Keradman nelle sue note di regia – nonostante la tetra, rigida reputazione di questo testo, l'azione drammaturgica potrebbe benissimo essere quella di un leggero vaudeville, fatta di infantili rivalità e futili invidie. Questa innata serietà va certo rimessa nel contesto della fredda, luterana società scandinava, dove il rispetto sociale si guadagna non attraverso l'affabilità e il calore, ma con la seria e disciplinata dedicazione verso il dovere compiuto. La mia regia, invece, si vuole limitare a raccontare una storia, a illustrarla nel modo più intimo possibile, aggiungendo una leggerezza e una celata ironia sottintesa nel testo, valorizzando ancora di più, la futilità dei nostri più profondi desideri.”
A fare da contrappunto a questa personale di chiave di lettura sarà una scenografia labirintica e opprimente, firmata da Valeria Mangiò, che vedrà i personaggi intrappolati in una prigione dalla quale non sembrano potersi liberare, simbolizzando le catene che in fondo, si sono infilati loro stessi.
Nel delicato equilibrio tra un tono giocoso e l’annuncio di una incombente possibile tragedia, si accende una messa in scena che ambisce a trascrivere il corso delle nostre stesse esistenze, dove l'esito delle nostre azioni provoca delle conseguenze inaspettate ed imprevedibili, e dove innocue emozioni possono trascinarci nel più aspro tormento.
A corollare il tutto, immergendolo in un’atmosfera iper-reale, un’attenta regia di luci creata e diretta da Hossein Taheri.

Info
Dall’8 al 13 marzo 2016
Centro spettacoli teatrali 2. Salaunoteatro
presenta
HEDDA GABLER
di Henrik Ibsen
Reza Keradman dedica la seconda produzione dell'anno della Compagnia Sala Uno all'attrice recentemente scomparsa Monica Samassa, brillante interprete per molto tempo della stessa Compagnia

Regia: Reza Keradman
Con Astra Lanz, Daniele Amendola, Beatrice Fedi
Michele de Marchi, Daniel Terranegra
Luci: Hossein Taheri
Scenografia: Valeria Mangiò
Aiuto Regia: Valentina Chiarenza

Sala Uno
Piazza di Porta San Giovanni 10 – Roma
+39 06 86606211 – promozione@salaunoteatro.com
www.salaunoteatro.com
Prezzo degli spettacoli:
Intero: €15 – Ridotto: €10
Orario spettacoli: dal martedì al sabato ore 21 – domenica ore 18

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