Al Vascello con la storica coppia artistica, Mariangela Gualtieri e Cesare Ronconi del Teatro Valdoca, riscopriamo il teatro come ricerca, come viaggio dagli approdi sorprendenti e mai definitivi. In scena GIURAMENTI, fino al 25 marzo.
Dobbiamo parlare di produzioni, naturalmente, parlando di teatro, ma assistendo ad una messa in scena del Teatro Valdoca, dovremmo dire opera. Un’ opera che si anima, prende corpo e voce negli attori, che ci coinvolgono nella creazione. Abbiamo l’impressione che le arti che confluiscono nel teatro, e sulla cui relativa gerarchia molto si è disquisito in passato, qui trovino un’equilibrata armonia. Centrale è l’attore, ma perché al centro dell’interesse dei fondatori di questa realtà teatrale trentennale, resta l’essere umano: indagarlo, comprenderlo, coinvolgerlo.
Era il 1965 quando Grotowski iniziava in Polonia i suoi studi rivoluzionari sul teatro, che proseguirà in Italia, a Pontedera, fino alla sua morte. Una ricerca rivoluzionaria, perché rifiuta il concetto di teatro come merce da vendere, come prodotto che un giorno si possa dire finito, e dunque pronto per diventare oggetto di scambio, per scoprire invece il teatro come ricerca pedagogia e antropologica infinita.
In GIURAMENTI ritroviamo un “teatro povero”, un palcoscenico vuoto che accoglie pochi elementi scenografici e ne risalta la portata simbolica, quasi ancestrale: il gong, dunque, centrale sullo sfondo.
E’ uno spettacolo da ricostruire come un puzzle, ogni scena una tessera, ricomponendolo troviamo una prospettiva sulla condizione umana: c’è un soggetto inerme, nella prima scena, in agonia, steso su un carro, la cui ruota imponente ci indica l’ inizio di un processo irrefrenabile: la civiltà, il progresso. “Che cos’ è questo precipitare in una parte di me? Pezzo di me impossibile da governare.” L’uomo si rivolge al bambino, o bambina, ragazzo, ragazza, steso sulla trave del carro, ricoperto da un lenzuolo bianco: è la nostra parte più autentica, che rischiamo ogni giorno di farci morire tra le braccia. Si trova dove si trova il pianto, dove sgorga la commozione.
GIURAMENTI sembra parlare di questa parte di noi in eterna lotta per sopravvivere, oggi, nei tempi in cui tutto sembra fluido e tutti sembrano liberi. Ma quanto lo siamo realmente? Sembrano chiederci i personaggi. Essere liberi davvero, e seguire quel piccolo essere che inesorabilmente sta perdendo le funzioni vitali, vuol dire abbandonare il coro, proprio come fanno i personaggi che si allontanano da quei sistemi umani che si muovono all’unisono, per gridare una verità sconosciuta all’io che tende ad omologarci per non avere paura, perché teme i controcanti e le direzioni contrarie: dire “No”, ad esempio, semplicemente “No”, e ricercare “la radice del mio No”.
Oppure quel piccolo essere che ci alberga dentro, viene spezzato: anche di questo parla GIURAMENTI, di ragazze rotte sotto la violenza di chi la violenza la compie e di chi la violenza resta a guardarla. Se si vuole parlare di oggi, come si fa a non parlare del silenzio, dell’assuefazione al dolore di cui siamo testimoni?
Si ritrovano i segni tribali, ma anche i movimenti corali sembrano i riti persi dall’ alba dell’ umanità. Gruppi che si muovono in cerchio, attorniando gli assolo di danze o canti ipnotici, accerchiando selvaggiamente l’animale sacrificale oppure il capro espiatorio di turno.
Di questo spettacolo si apprezza la poesia, le parole che spezzate in una sintassi incerta restituiscono un senso articolato; ma si apprezzano anche gli attori che recitano quelle parole con voci fluide e sicure, con corpi agili e flessuosi. Perché se al centro della ricerca c’ è l’ essere umano e il desiderio di comprensione, di certo nucleo delle messe in scena del Teatro Valdoca è l’attore, la sua perizia, la passione e le emozioni che mette in gioco. Non è una centralità fine a se stessa, bensì forse il tentativo di creare una forma artistica pienamente coinvolgente per lo spettatore, che si trova ad interpretare su più piani e svariati linguaggi ciò a cui è chiamato ad assistere.
Regia, scene e luci Cesare Ronconi
testo Mariangela Gualtieri
drammaturgia del corpo Lucia Palladino.
con Arianna Aragno, Elena Bastogi, Silvia Curreli, Elena Griggio, Rossella Guidotti, Lucia Palladino, Alessandro Percuoco, Ondina Quadri, Piero Ramella, Marcus Richter, Gianfranco Scisci, Stefania Ventura
GIURAMENTI – Teatro Valdoca 2017 from teatro valdoca on Vimeo.