È andata in scena ieri pomeriggio, nella sempre piacevolmente avvolgente cornice del teatro Lo Spazio, l’ultima replica dello spettacolo GAME OVER, scritto, diretto e interpretato da Daniele Nuccetelli.
Tematica dello spettacolo è quella della dipendenza dal gioco d’azzardo e di quali conseguenze essa possa generare, mettendo in moto un susseguirsi di azioni-reazioni, che non può che condurre nel vortice della disperazione.
Nuccetelli porta in scena l’autobiografia di Maurizio Paparella, “L’equilibrista”. Al termine della rappresentazione ringrazia l’autore del libro, con il quale racconta di esser diventato amico.
La prossimità alle esperienze narrate emerge dal modo in cui i fatti, ma soprattutto le emozioni e gli stati d’animo vissuti dal protagonista, vengono riportati. Tutto è narrato con estrema chiarezza e, nell’unica grande rievocazione che lo spettacolo è, con una consequenzialità cronologica ininterrotta.
Dal biancore notturno della scena iniziale, nella quale Nuccetelli è di spalle per i primi cinque minuti e riferisce con ritmo pressante il suo ultimo faticoso avanzare in una quotidianità che lo ha ormai vinto, prende avvio l’esposizione, caratterizzata dal medesimo ritmo convulso, di un vero diario del personaggio. Testimonianza che comincia proprio a seguito dell’avvenuta dichiarazione di Game Over.
A dare forza allo spettacolo, oltre alla coinvolgente interpretazione di Nuccetelli, concorre l’insieme di luci, musiche e video, che delinea, per tutta la durata della messa in scena, il clima di schizofrenia ed alienazione che si vuole evocare.
I video, in particolare, realizzati dal gruppo DVI99, occupano l’intero sfondo ed alternano allucinazioni di diverso tipo. A volte sono le immagini della città illuminata, con le sagome dei due, l’uomo e la sua ombra femminile, altre volte sono semplici forme che si accavallano e si sostituiscono. Ciò che conta è la velocità con la quale tali immagini si susseguono, velocità alla quale è impossibile star dietro, proprio come, ci par di capire, impossibile è star dietro alla compromissione velocissima che il meccanismo del gioco d’azzardo genera.
Non c’è nulla di straordinario nella storia rappresentata. L’attrazione non prevista di un ragazzino per una slot machine in un bar, supportata dalla presenza di un amico ed amplificata dal divieto per i minorenni di giocare, dà avvio ad un automatismo di assuefazione e sempre maggiore fascinazione per tutto quello che è il rischio del gioco, fino all’incontro decisivo con il mondo delle scommesse sui cavalli.
Del resto, proprio la tipicità di un certo genere di percorso è ciò che vuole essere ripercorso e presentato, la banalità di un cammino che, una volta intrapreso risulta essere di difficile deviazione per la sua capacità di scoraggiare incalzando fino alla stretta finale, come suggella la filastrocca conclusiva: “Quando non ne posso più, piglio le gambe e mi butto giù”.
Info:
GAME OVER
Liberamente tratto dal romanzo “L’equilibrista” di Maurizio Paparella
Con Daniele Nuccetelli e Ida Vinella
Disegno luci Danilo Facco
Musiche originali Andrea Ruscitto
Proiezioni video DVI99
Scritto e diretto da Daniele Nuccetelli