FRAMMENTI QUEER @TEATRO ELETTRA: IN SCENA DUE PERSONAGGI IN FUGA DAL PROPRIO VUOTO INTERIORE

Nel raccolto spazio del Teatro Elettra, a due passi dal Colosseo, abbiamo assistito alla rappresentazione di Frammenti Queer, spettacolo scritto e diretto da Danilo Caiano e interpretato da Gisella Cesari e Bruno Petrosino, una pièce in un atto unico che tocca vari temi e unisce dramma e comicità insieme.

Frammenti Queer, la dimensione interiore claustrofobica dei due protagonisti

Alice e Giulio, i due protagonisti, raccontano due storie che si svolgono in parallelo e sono totalmente indipendenti. Sul palco l’unico elemento scenico è una cabina di legno, attraverso la quale gli attori entrano in relazione, almeno su un livello fisico. Quell’unico elemento scenografico è uno spazio chiuso e angusto che, seppur mobile nello spazio, delimita I corpi dei due personaggi e simboleggia, al tempo stesso, la dimensione interiore claustrofobica che li accomuna.

Frammenti Queer:
Gisella Cesari e Bruno Petrosino

Frammenti queer: amore e sesso vissuti in maniera atipica e disfunzionale

Le due storie apparentemente appaiono slegate tra loro e sono raccontate in maniera programmaticamente (sin dal titolo) frammentaria e su due registri diversi, ma hanno, in fondo, molti punti di contatto. Frammenti Queer parla del vuoto interiore che i due personaggi, con strategie diverse, cercano di colmare attraverso l’amore e il sesso, vissuti in maniere atipiche e disfunzionali. Alice è una stand up comedian che prova a esorcizzare il proprio vissuto di dipendente affettiva e di ninfomane, trasformandolo in racconto comico. Giulio, invece, che non è attratto né dai ragazzi né dalle ragazze, scopre di provare piacere solo attraverso la violenza subita, che ricerca compulsivamente facendosi picchiare dai “maschi alfa” della sua scuola, per sfuggire a quel vuoto incolmabile che porta dentro di sé, proprio al centro del petto.

Gisella Cesari

Frammenti Queer: l’interpretazione di Gisella Cesari e Bruno Petrosino

L’ottima Gisella Cesari, nel ruolo di Alice, fa ridere di gusto il pubblico con battute pungenti, così da mettere in risalto, per contrasto, I risvolti drammatici del suo personaggio, rimanendo in equilibrio sul filo di una tragicomica ironia, che diverte e insieme invita a riflettere. Complementare ai monologhi comici di Alice, la storia di Giulio vira verso un dramma cupo e intenso. Bravissimo Bruno Petrosino che, nei panni di Giulio, offre una storia che colpisce al centro del petto come i cazzotti che prende il suo personaggio. L’attore si fa interprete del testo di Danilo Caiano in maniera misurata ed efficace, con una recitazione fresca, fisica, dai toni vivaci ma mai troppo carichi, anche quando il dramma raggiunge l’apice e arriva a situazioni estreme. In questo senso l’interpretazione di Gisella Cesari è il giusto contrappeso agrodolce che serve ad allegerire e incorniciare, valorizzandola, la toccante storia di Giulio. Non che le vicende di Alice siano meno drammatiche, però il racconto della sua vita sentimentale e sessuale, attraverso la lente straniante di una comicità graffiante, appare più episodico, mentre la storia di Giulio ci cattura per la nitidezza con cui è esposta.

Bruno Petrosino

Frammenti Queer: Il testo di Danilo Caiano arriva al pubblico in tutta la sua potenza

Il testo di Danilo Caiano, che è anche il regista dell’opera, riesce a tratteggiare senza enfasi esagerate il personaggio di Giulio e a descrivere l’essenziale della storia facendola arrivare allo spettatore in tutta la sua potenza. La scrittura molto efficace, asciutta, cruda, diretta senza essere ridondante, evoca sensazioni molto profonde e difficili da esprimere. Le battute sono molto belle e affondano potenti fino al cuore degli spettatori. Dal punto di vista drammaturgico l’idea di frammento, che è anche espediente narrativo, rende forse a tratti poco coeso il racconto e rischia di diventare elemento di debolezza strutturale. La storia di Giulio sembra essere quella centrale e, forse, appare un po’ sbilanciata per bellezza e profondità rispetto a quella di Alice, anche se il contrasto tra comico e tragico sicuramente valorizza e dona profondità a tutta la pièce.

Frammenti Queer: un’opera bella e profonda che diverte e fa riflettere

L’impressione generale è come quando ci si trova, a tavola, davanti a un piatto preparato con ingredienti tutti di primissima scelta, cucinato con cura e abilità, che si assapora con molto piacere, ma a cui, forse, manca ancora qualche elemento per renderlo un piatto “stellato”. Detto questo, Frammenti Queer è un’opera bella e profonda, che diverte e fa riflettere, portata in scena con bravura e passione. Aspettiamo con interesse I prossimi lavori di questa giovane compagnia.

Frammenti Queer: la locandina

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