All’interno del cartellone di Materia Prima Festival, la rassegna dedicata al panorama teatrale contemporaneo a cura di Murmuris, è andato in scena giovedì 30 marzo alla Palazzina Reale di Santa Maria Novella a Firenze SOVRIMPRESSIONI performance site-specific omaggio del duo Daria Deflorian/Antonio Tagliarini al capolavoro cinematografico Ginger e Fred di Federico Fellini.
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SOVRIMPRESSIONI: una location razionalista

Insolita location per una sera a teatro nei locali della Palazzina Reale di Santa Maria Novella di fattura razionalista: odore di legno, lampadari regali, altorilievi, mosaici e un grande tavolo al centro della stanza, il pubblico seduto ai lati a pochi passi dagli attori. Non è il tavolo rotondo con le sedie attorno, che ci riconsegna la rotondità della vita, in cui a sedere nessuno e tutti sono capotavola. Invece è il lungo e largo tavolo rettangolare, dove siedono i performers di SOVRIMPRESSIONI: entrambi a capotavola. Una loquace Deflorian restituisce da subito un senso di metriòtes dal sapore aristotelico con i suoi trasognanti soliloqui rivolti al pubblico sulla vecchiaia, sullo stare seduti, sull’inesorabile passare del tempo: “tanta-vita mi affatica, come mi affatica zero-vita” riecheggia mentre dall’altoparlante della stazione la voce metallica annuncia i treni in arrivo e in partenza.

SOVRIMPRESSIONI: una preparazione a specchio
Esattamente come in stazione, nella Palazzina Reale Deflorian e Tagliarini ci portano in un andirivieni di racconti, pensieri, spunti di riflessione e molto spesso si perde il filo conduttore della trama, la stessa ratio dello spettacolo: i due attori si confondono, con uno intricatissimo nodo, tra i personaggi felliniani, per poi condurci contemporaneamente nelle loro vite e nelle loro confidenze. Il tavolo, così centrale nella stanza, elemento protagonista ed emblematico dello spettacolo, rimanda il pubblico a reminiscenze delle provocatorie performance di Marina Abramovic: si ha la sensazione che si potrebbe prendere posto a capotavola, guardarsi nello specchio posto al centro del tavolo, e aspettarsi che Deflorian e Tagliarini continuino a conversare tra loro ignorando il commensale; la certezza, non appena seduti a quel tavolo, sarebbe solo che immediatamente una truccatrice inizierebbe il lavoro di make-up.
SOVRIMPRESSIONI: spunti e riferimenti mai banali

Con delicatezza e maestria SOVRIMPRESSIONI affronta il tema del passare del tempo senza mai cadere nella banalità, pur proponendoci le proprie riflessioni con “noncuranza”: i riferimenti degli attori a Greta Garbo, a Giulietta Masina, mentre vengono truccati o si cambiano d’abito, sono solo un modo per “passare il tempo”, che passa. Colpisce In particolare la naturalezza e l’eleganza scenica di Daria Deflorian: sembra davvero di imbattersi in un banalissimo momento di pausa di due attori che aspettano di entrare in scena.
Lo spettacolo di Deflorian/Tagliarini SOVRIMPRESSIONI, a seconda della location dove viene realizzato, muta il sentire degli spettatori: in questo senso la performance è inserita perfettamente in una cornice che sembra essere costruita ad hoc per il tema trattato, in cui regna l’estremo equilibrio razionalista, dove si percepisce tutto il fascino del passato e di un’epoca che non esiste più, mentre il tempo è scandito dagli annunci dei treni in partenza e in arrivo, mai fermi.
Visto il 30 marzo 2023, Palazzina Reale, Firenze
SOVRIMPRESSIONI
Liberamente ispirata al film Ginger e Fred di Federico Fellini
un progetto di e con Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
con Cecilia Bertozzi e Chiara Boitani
assistente alla regia Chiara Boitani
disegno luci di Giulia Pastore
costumi di Metella Raboni
cura e promozione di Valentina Bertolino, Silvia Parlani
una produzione A.D., Santarcangelo Festival Residenze Ostudio Ph Greta De Lazzaris Roma, Carrozzerie Not Roma
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