Nell’ambito del progetto Giallo sul palcoscenico per l’edizione “invernale” di Intercity festival, prevista originariamente per lo scorso febbraio, Dimitri Milopulos ha portato in scena, da regista e attore, SENZA OMBRA DI DUBBIO, il suo ultimo progetto teatrale dedicato alla regina del giallo, Agatha Christie. Nell’accogliente spazio del Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, un manipolo di attori ha ricostruito il puzzle di un vecchio delitto che ha già avuto il suo, poco convincente, colpevole. A riaprire il caso la volontà della figlia della condannata e la caparbietà di una donna incaricata di ripercorrere gli eventi di un testo complessivamente ben costruito.
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SENZA OMBRA DI DUBBIO: gli ingredienti del giallo

Se si mettono insieme un pittore di dubbia fama e regolarmente fedifrago, la moglie disposta a stargli accanto, un’amante giovane e bella e una serie di personaggi che condividono momenti e sentimenti con i protagonisti, il giallo è fatto. Se poi si aggiungono un’accogliente casa al mare sulle coste inglesi e del veleno, ci si sente immediatamente proiettati nelle atmosfere che la regina del giallo ha spesso connotato nel corso della sua prolifica carriera. Nonostante si tratti di un caso oramai archiviato dalla giustizia ufficiale perché la moglie del pittore è stata condannata e giustiziata per l’omicidio del marito – del resto la gelosia è il movente perfetto – la figlia dei due non si arrende alla verità ufficiale e chiede alla nostra protagonista, una moderna Miss Marple, di capire. Infatti “la verità resiste al tempo”: non rimane che rievocare i fatti per ricomporre il puzzle, scambiandone l’ordine e riempiendo quegli spazi vuoti che sono rimasti inspiegati dopo sedici anni dal delitto.

L’antefatto dell’intreccio in SENZA OMBRA DI DUBBIO
Facendo affidamento su quanto raccontato dal vecchio giudice (Dimitri Milopulos), la nostra protagonista (Vania Rotondi) convoca uno dopo l’altro coloro che si trovavano nella villa quando si è consumato il delitto. Una sedia è l’unico arredo al centro della scena in grado di richiamare le atmosfere della Christie ed è lì che si accomodano i personaggi: la giovane amante modella della vittima, all’epoca bella e giovane (Monica Bauco), la governante della famiglia (Teresa Fallai) passando per i due fratelli Doyle (Niccolò Curradi e Daniele Bonaiuti), amici della coppia ospitante, fino alla sorella della condannata (Sonia Remorini), sfregiata da quest’ultima in un passato incidente domestico. A completare il quadro i sentimenti, le frustrazioni, le rabbie, i dolori e i non-detti che riempiono e spesso lacerano i legami, costringendo ognuno dietro e dentro un’ipocrisia pronta ad esplodere.
La dialettica struttura drammaturgica
Se la gelosia era apparsa il movente ideale sedici anni prima, ci sono troppi elementi che non combaciano, a partire dall’atteggiamento arrendevole e vagamente serafico dell’indiziata che ha accettato con sorprendente serenità una condanna della quale molti – ma non tutti – sembrano comunque convinti. Riscrivere la storia sarà compito della nostra scaltra investigatrice che pur senza un’identificazione precisa funge da perfetto deus ex machina dell’intera messa in scena, come una sorta di regista sul palco. E’ infatti spesso l’unica a muoversi mentre ascolta i racconti che ognuno dei convocati le affida, gentilmente incalzato dalle sue domande, spinose ed indiscrete al punto giusto. Come se proprio lei stesse raccogliendo gli elementi per scrivere un suo romanzo, nuova Agatha Christie pronta a proseguire la tradizione giallistica della sua illustre predecessora. In una ripetuta sequenza di scene a due in cui i fatti vengono ripercorsi, riesaminati e a volte svelati, permeati ogni volta dagli occhi e dall’animo dei singoli personaggi, lo spettacolo si chiude con la tradizionale riunione dei potenziali colpevoli cui l’investigatrice si rivolge per ricostruire il mosaico degli eventi.

SENZA OMBRA DI DUBBIO e il cast attoriale
Ovviamente non sveleremo i dettagli della vicenda che, dialogo dopo dialogo, si palesa agli occhi degli spettatori in un testo che abbiamo trovato ben architettato, in cui non è difficile figurarsi le atmosfere di quella villa al mare dove le vicissitudini dell’alta borghesia inglese si intrecciano. Allo stesso modo abbiamo apprezzato la costruzione dei personaggi e il processo con cui ognuno prende forma in scena attraverso le proprie parole, tradendo spesso i propri veri sentimenti con sguardi, gesti e posizioni affidati ad un cast attoriale di tutto rispetto. La qualità della recitazione complessivamente ci ha convinti: ogni artista sul palco ha efficacemente restituito le idiosincrasie del proprio personaggio.
La sfida raccolta da Milopulos e il suo gruppo di artisti
Poche le variazioni sul tema nella struttura complessiva di questa nuova drammaturgia che raccoglie una sfida rilevante: quella di restituire con grande rispetto le atmosfere di un giallo alla Christie, tempestato di sfumature nascoste tra le righe di un intreccio che alla fine sconvolge per la sua linearità. Con la scelta di privarsi di scenografie di supporto, di suppellettili e di corpi in movimento, Dimitri Milopulos ha affrontato la sfida a viso aperto, affidando ad ognuno degli artisti (compreso se stesso) il gravoso compito di rendere plastiche le sfumature di una trasposizione scritta. Il mosaico finale è impeccabile, a dimostrazione di un lavoro di scrittura molto curato, vero grande merito dello spettacolo. Tuttavia la messa in scena ha sofferto, a nostro parere, di una struttura rischiosamente ripetitiva dove a volte la bravura degli attori non è bastata ad alleggerire. Usciamo dal teatro con l’idea che questo potrebbe essere un inizio di un percorso: se la sfida è complessivamente vinta, con questa squadra di artisti percepiamo che talento e capacità potrebbero davvero regalarci ancora di più. E noi saremo pronti a stupirci ancora.
PRIMA ASSOLUTA
Visto il 15 maggio 2022
SENZA OMBRA DI DUBBIO – DEDICATO AD AGATHA CHRISTIE
un progetto di Dimitri Milopulos
con Monica Bauco, Daniele Bonaiuti, Niccolò Curradi, Teresa Fallai, Dimitri Milopulos, Sonia Remorini, Vania Rotondi
e con la partecipazione di Laura Vincitorio
coreografie di Giuseppe Iacoi
organizzazione Franca Sisti
amministrazione Elisa Urdis
ufficio stampa Bruno Casini
una produzione ASSOCIAZIONE CULTURALE TEATRO DELLA LIMONAIA