REBECCA @Teatro delle Spiagge: un monologo al buio

Al Teatro delle Spiagge è portato in scena il 10 e 11 novembre lo spettacolo REBECCA, tratto da La vita accanto, romanzo di Maria Pia Velandiano, vincitrice del premio Calvino 2010. L’adattamento e la regia sono a cura di Marco Pasquinucci, che è anche interprete del monologo, produzione di Officine Papage.

REBECCA: la storia di una donna brutta

REBECCA è il racconto intimo e delicato di una donna brutta: il monologo inizia subito, senza tentennamenti: si apre da qui, da Rebecca il mostro, che come gli animali sente tutti gli odori, la storia sua e della sua famiglia, che si svela a poco a poco. Rebecca è una donna piccola, che si è dovuta fare minuscola perché un’esclusa, a causa della sua diversità, è una donna in balia del suo destino, a cui sembra non imporre resistenza perché “una donna brutta non sa dire i propri desideri”.  Per colpa del suo aspetto, sua madre ha messo il lutto, una figura assente nella sua vita; non è da meno il padre che ci appare presente ma sbiadito. Sua unica amica è Lucilla, una bambina grassa che però si vede bella. Nella sua mostruosità Rebecca ha delle mani bellissime, per questo viene iscritta al Conservatorio, su consiglio della zia Erminia, che intuisce il suo talento col pianoforte; per la sua diversità subirà le derisioni dei compagni. Tutto sembra che scivoli addosso alla protagonista, la sua è una vita in punta di piedi, ma si percepisce il suo dolore e delle persone che le stanno intorno. La storia di Rebecca prende forma nel silenzio e nelle perdite, fino all’apatia, con il desiderio di un profondo abbraccio, che arriva solo alla fine.

REBECCA: un racconto intimo al buio

REBECCA

La peculiarità di questo monologo è il suo essere interpretato interamente al buio. Gli unici momenti di luce sono quelli in cui Marco Pasquinucci che interpreta Rebecca e tutti gli altri personaggi, ci mostra le mani, l’unica bellezza della protagonista, e quando vediamo proiettate le poesie della madre, mostrate dalla Signora De Lellis. Il fatto di trovarci sprofondati in queste tenebre permette allo spettatore di concentrarsi sulla storia, sulle descrizioni, può così assaporare ogni dettaglio, lo autorizza a lasciarsi andare. Pasquinucci, accompagnato unicamente dalle voci di Ilaria Pardini, Cecilia Vecchio, Emanuele Niego, Caterina Simonelli, risulta abilissimo nel riuscire a modulare ogni personaggio attraverso le loro caratteristiche, come Lucilla che sillaba le parole per caricarle di significato; così alla cieca siamo capaci di riconoscere ogni soggetto. Al buio paradossalmente riusciamo a figurarci ogni momento raccontato, è come se vedessimo sul palco Rebecca, i genitori, Lucilla, la zia Erminia; con la sola voce le emozioni si fanno trasparenti, palpabili, l’impercepibile diventa pienezza, anche per noi, come per Rebecca, l’invisibilità diventa il filtro migliore per guardare la realtà: “Per me è una grazia l’invisibilità”. Molto godibile è l’avvicendamento di fatti e suggestioni che vengono scelte: la storia della protagonista ha un inizio cauto ma di grande impatto e sempre di più si solletica la curiosità dello spettatore che percepisce un mistero dietro gli accadimenti. Le emozioni sono amplificate delle canzoni che accompagnano gli istanti più struggenti del racconto.

REBECCA: la forza della diversità

Marco Pasquinucci

Rebecca è sicuramente la narrazione di una diversità nascosta, incompresa, che diventa esclusione, marginalità – come speriamo non esista più oggi. Tutto è raccontato con grande delicatezza, ma al tempo stesso è un racconto pieno di momenti grotteschi, il contrasto tra percezioni diverse ci restituisce una grande autenticità: una narrazione ruvida, a tratti spietata, come sono alcuni tratti della vita. La scelta dell’oscurità è sicuramente rischiosa, ma azzeccata: questa essenzialità ci permette di guardare in faccia la protagonista, lascia la libertà di immaginare la mostruosità di Rebecca e tutto il suo contorno.

Visto l’11 novembre 2022, Teatro delle Spiagge, Firenze

REBECCA

da La vita accanto romanzo di Maria Pia Veladiano
adattamento e regia di Marco Paquinucci
con Marco Pasquinucci
voci di Ilaria Pardini, Cecilia Vecchio, Emanuele Niego, Caterina Simonelli
organizzazione Annastella Giannelli
ufficio stampa Marzia Spanu
produzione Officine Papage

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