PELLEAS E MELISANDE @ Teatro Cantiere Florida: cine-coreografia di un triangolo di passione e morte

Il Teatro Cantiere Florida apre la stagione “l’esperienza è immaginazione” con la prima assoluta di danza contemporanea, a cura di Versiliadanza, PELLEAS E MELISANDE, balletto cine-coreografico, ultima coreografia del progetto POIESIS della Compagnia Abbondanza/Bertoni. Sulle note di “Pelleas und Melisande op. 5” di Arnold di Schönberg, danzano Eleonora Chiocchini, Cristian Cucco e lo stesso Michele Abbondanza, seguendo con rigore la traccia narrativa del dramma omonimo di Maurice Maeterlinck; intrecciano la coreografia le immagini cinematografiche realizzate da Sebastiano Luca Insinga, Simone Cargnoni proiettate sullo schermo posto tra il palco e la platea. In scena il triangolo amoroso di passione e gelosia che coinvolge Golaud, Melisande e Pelleas fino alla morte.

Tre melograni spremono il proprio succo rosso sangue sullo schermo nero. Nessun buon presagio anticipa la triste storia della giovane Melisande, ragazza perduta nel bosco di cedri, l’umida terra le ricopre il viso cadendo nella corsa. Quando il potente e forte Golaud la trova abbandonata e morente sul letto di foglie d’autunno, non può resistere al fascino innocente e fragile, al corpo pallido frantumato dalla paura: nell’incontro delle due figure percepiamo nitidi lo sguardo del vecchio e il tremore dell’adolescente, nelle geometrie dei movimenti e degli spazi sulla scena. Anche il giovane Pelleas, fratello di Golaud, che danza su immagini di fresca acqua blu è incantato dalla bellezza: i due uomini contemplano la ragazza come una sirena, creatura della linee sinuose in mare. Il triangolo mortale è compiuto e l’amore carnale e sensuale dei due giovani che si incontrano con voluttuose giravolte, in gorgoglii d’acqua, è destinato alla morte. I volti dei protagonisti emergono dal fango sullo schermo, inquietanti: il deserto secco della creta sulla pelle sono le rughe del vecchio; le pupille nere che bucano il volto bianco sono insieme la paura e la passione dell’amore giovanile. Quando si compie l’inesorabile sorte, l’agonia della gelosia tormenta i corpi dei protagonisti, che si muovono meccanicamente a scatti, dentro le immagini rosse e arancioni di un incendio di rabbia, fino alla scena compressa dei corpi riversi l’una sull’altro delle vittime. Si libera sul finale il fumo che invade la scena e confonde i contorni fino alla platea, col boato della caduta del grande telo che copre tutto e tutti.

La compagnia Abbondanza/Bertoni nasce nel 1989 per opera di Michele Abbondanza e di Antonella Bertoni, collaboratori in un percorso di ricerca che al fine di definire un vocabolario coreografico investe l’esperienza umana, indagando i moti dell’anima che dettano l’espressione corporea. POIESIS è l’ultimo dei progetti: una trilogia aperta nel 2017 dalla coreografia, LA MORTE E LA FANCIULLA, dove le musiche di Franz Schubert fanno da sfondo ad una ricerca del ‘femminile’. Segue nel 2018 ERECTUS indagine sul ‘maschile’ secondo la direzione delle musiche di Charles Mingus. Con l’ultima coreografia che completa la trilogia si assiste ad una sintesi tra i due mondi: “l’incontro dei due pianeti, Venere e Marte”.

La formula del triangolo amoroso è narrata in parallelo dai ballerini e dalla traccia cinematografica proiettata sullo schermo. L’uso di un telo posto sul boccascena consente una sintesi tra teatro danza e cinema, mezzi impiegati per affrontare in parallelo due narrazioni complementari: se i ballerini seguono la traccia data dalle musiche di Shöneberg; il flusso di immagini proiettate sullo schermo mirano a restituire i vissuti più intimi dei personaggi, rendendosi rappresentazione dell’interiorità degli stessi. La nitidezza delle immagini-simulacro è sorprendente e ne determina l’impatto sullo spettatore: volti che sembrano fuoriuscire dalla tela, dettagli di corpi, ambientazioni oscure consentono di immergersi in un flusso emotivo che anima gli ospiti per poi cessare d’essere con il perire dei protagonisti. Questi ultimi, deceduti per mano del principe tradito e ferito impersonificato dal maestro Michele Abbondanza, giacciono sul lato destro del palco. Il telo è strappato via dal principe Goluad, quasi ad indicare la volontà di annientare l’essenza stessa dei protagonisti; come se il gesto rafforzasse la rappresentazione del momento dell’assassinio. Lo spettatore è invaso dalle suggestioni, indistinte, per dare spazio al racconto interiore delle emozioni dei personaggi, oltre che al filo narrativo della vicenda rappresentata. Si sovrappongono le sensazioni date dalla musica, fedele all’originale – tranne che in alcuni suoni della natura, come l’acqua o il vento, o brusii aggiunti alla melodia. I colori e le sfumature delle luci proiettate sui corpi in scena spesso di taglio dalle quinte laterali. Le immagini talvolta nitide sullo schermo, altre volte confuse con la coreografia, quasi a trasformare il video in una complessa scenografia dentro la quale si muovono i ballerini.

Un turbinio di emozioni, generate dai movimenti dei danzatori, dalla musica avvolgente e dal flusso di immagini proiettate sullo schermo, anima gli spettatori, consapevoli in questo debutto di stagione che davvero “l’esperienza è immaginazione”.

Info:PELLEAS E MELISANDE
Balletto cine-coreografico
regia e coreografia Michele Abbondanza, Antonella Bertoni
con Eleonora Chiocchini, Cristian Cucco, Michele Abbondanza
musiche Arnold Schönberg “Pelleas e Melisande” Op. 5
liberamente ispirato all’omonimo dramma di Maurice Maeterlinck
disegno luci e direzione tecnica Andrea Gentili
collaborazione al progetto Danio Manfredini
produzione video Jump Cut
realizzato da Sebastiano Luca Insinga, Simone Cargnoni
sound design Philippe Gozlan
make up artist Lucia Santorsola
organizzazione Dalia Macii
amministrazione e ufficio stampa Francesca Leonelli
produzione Compagnia Abbondanza/Bertoni
con il sostegno di MiBAC – Direzione generale per lo spettacolo dal vivo, Provincia autonoma di Trento – servizio attivita’ culturali, comune di Rovereto – assessorato alla cultura

Teatro Cantiere Florida
26 ottobre 2019
Prima Assoluta

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF