In scena al Teatro Cantiere Florida per la sezione teatro-ragazzi MARCOVALDO prodotto da La Filharmonie – Orchestra Filarmonica di Firenze: tre novelle tratte dalla celeberrima raccolta di Italo Calvino, narrate da Andrea Bruni, in un’inedita simbiosi sonora con le musiche originali di Francesco Sottile direzione del maestro Nima Keshavarzi, regia di Alessia De Rosa.
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TRE NOVELLE DAL MARCOVALDO: contaminazioni d’autore

La Filharmonie, organico orchestrale fiorentino composto da più di quaranta elementi tutti giovani under35, si caratterizza per la ricerca del dialogo tra musica classica e le altre arti, dal teatro al cinema. In scena tre novelle, tra le più evocative dell’opera di Calvino: “I funghi in città”, “Marcovaldo al supermarket” e “I figli di Babbo Natale”. Sono l’occasione per intrecciare la voce di Andrea Bruni, stralunato e poetico Marcovaldo, con la musica dal vivo di cinque musicisti diretti dal maestro Nima Keshavarzi. La scena nuda, l’attore al microfono a fianco dell’orchestra, luci soffuse, protagonista indiscussa la prosa cristallina di Calvino che evoca mondi attraverso parole immaginali che schiudono varchi nella banalità del ben-essere al tempo del consumo di massa. Musica e parole si incalzano, si rincorrono, si intrecciano, inducendo nello spettatore, da 5 a 90 anni, quello stato di stupore primordiale che deve avere accompagnato ogni narrazione, fino dalla notte dei tempi.
Parole, musiche e poesia in MARCOVALDO
La magia dello spettacolo è affidata al dialogo tra musicisti e attore: nessuno dei due è protagonista, nessuno è il sottofondo dell’altro, i diversi linguaggi artistici si plasmano a vicenda evocando, attraverso il suono, i mondi visionari di MARCOVALDO, complice la fonetica simbolica del testo che crea mentre descrive. “L’intento era proprio quello di suscitare una simbiosi tra musica e parole” racconta il compositore Francesco Sottile che realizza una composizione complessa ma di grandissima potenza evocativa, in cui si fondono armonie e dissonanze capaci di immergerci nel paesaggio urbano creato da Calvino, nei suoi rumori, nelle sue luci artificiali e disumane, nei suoi squarci poetici. L’utilizzo della tecnica estesa nella composizione permette all’orchestra di suonare gli strumenti in maniera non convenzionale per evocare rumori, fruscii, graffi, stridori ed intrecciarli a più rassicuranti rivoli armonici. Perfetta trasposizione fonetica che restituisce il sapore più adulto e inquietante, senza perdere l’ironia e la magia.
MARCOVALDO: il clown poetico senza tempo

Andrea Bruni mette in scena un lunare e onirico clown metropolitano, evocato dal soffio del vento di città come un sogno o un miraggio, ammiccando a grandi e piccini, prendendo per mano la fantasia del pubblico con la sensibilità di chi sa giocare con l’invisibile e se ne fa tramite. La sua voce materica si impasta alle immagini evocando la fiaba tra le trame di uno spettacolo il cui segreto è l’armonia tra le parti, grazie anche alla regia di Alessia De Rosa. Il suo lavoro è stato più un togliere che aggiungere, un limare per far emergere la ricchezza creativa del testo e dei suoi interpreti. L’approccio scelto permette di viaggiare nell’universo di questo personaggio senza tempo, anima bimba in un mondo perduto e deformato dalla trappola del consumo. Ci commuove osservarlo ambire al mondo degli altri, un mondo di plastica e artificio che risputa ai margini chi conserva occhi vergini per guardare la realtà.
MARCOVALDO: tra poesia e tragicomico
Sospeso tra poesia e tragicomico, il solo sprazzo di luce in mezzo ai mostruosi idoli di ferro e asfalto della città è il candore di MARCOVALDO: disarmante e magnetico Charlot dei nostri tempi moderni. La sua sinfonia è intessuta di note distopiche e feroci, un mondo alla rovescia di cui il protagonista è al tempo stesso il naufrago e il salvatore. E ci commuove sentire i bambini in sala che, molto più di noi capiscono tutto e sembrano siglare un implicito patto con quel signore dipinto sul palco: tenere in vita il lieto fine attraverso la fantasia e sfuggire così al lupo ancora una volta, a piccoli salti nella distesa di neve, bianca come questa pagina.
visto il 20 marzo 2022
TRE NOVELLE DAL MARCOVALDO
lettura musicale
Testi di Italo Calvino
Drammaturgia e voce narrante Andrea Bruni
Regia Alessia De Rosa
Musiche originali di Francesco Sottile
dirette da Nima Keshavarzi ed eseguite da l’Ensemble Filharmonie
Francesco Checchini – flauto
Iacopo Carosella – clarinetto
Michele Pierattelli – violino
Stefano Aiolli – violoncello
Alberto Marcantonio – percussioni
Illustrazioni di Valerio Bonicore
Teatro Cantiere Florida, Firenze