Il Festival Fabbrica Europa, giunto alla sua XXVIII edizione, rappresenta un appuntamento annuale atteso dagli appassionati di arte performativa e non solo. Diversi spazi teatrali della provincia fiorentina hanno accolto un pubblico numeroso che ha assistito con entusiasmo alle proposte di questa edizione. Iniziato il 2 settembre con “DéRIVES“, una suggestiva performance sul fiume Arno, terminerà il 17 ottobre con lo spettacolo “Ti sembra giusto adirarti così?” al Teatro Comunale Niccolini a San Casciano in Val di Pesa. Gufetto ha seguito tre spettacoli del festival, ognuno visto come una tappa esplorativa di un immaginario viaggio alla scoperta dell’essere umano. Alessandro Sciarroni (presente al Festival Contemporanea 2020 a Prato con Chroma: il caleidoscopico nirvana roteante, recensito da Gufetto, clicca qui per accedere), Leone d’Oro alla carriera della Biennale Danza di Venezia 2020, con “TURNING_Orlando’s version” allestito nel suggestivo Le Otto Viottole al Parco delle Cascine. Al Teatro Studio Mila Pieralli a Scandicci la coreografa norvegese Ina Christel Johannessen con “When Monday came” realizzato dalla compagnia Zero Visibility Corp. Infine Davide Valrosso con “Love. Paradisi artificiali“ al Teatro Cantiere Florida di Firenze (già recensito da Gufetto in occasione del Festival Contemporanea 2020, clicca qui per accedere).
a cura di Valentina D’Isep
TURNING_ORLANDO’S VERSION: l’energia dinamica di una danza circolare
Movimento: è la prima tappa di questo percorso nel festival dove la staticità di un contesto naturale entra il contatto con la cinetica del corpo umano. Una piattaforma bianca rialzata, attorniata da alti alberi rappresenta l’ambientazione della creazione di Sciarroni, interpretata da cinque danzatori sulle punte (Maria Cargnelli, Francesco Saverio Cavaliere, Lucrezia Gabrieli, Sofia Magnani, Roberta Racis). All’arrivo presso Le Otto Viottole al Parco delle Cascine, il pubblico viene accolto da un contesto visivo-sonoro immersivo che lascia spazio al progressivo movimento circolare dei danzatori in scena. La creazione rappresenta una versione di un complesso progetto intitolato Turning che prende le mosse dall’osservazione dei fenomeni migratori di alcuni animali che al termine della loro vita tornano a riprodursi e a morire nel luogo in cui sono nati. L’azione del muoversi circolarmente, che diventa gradualmente più animata e libera grazie ai volteggi sulle scarpette da punta, genera un’energia tra gli interpreti che li lega in un movimento unisono e geometrico, interrotto ad intervalli da azioni solistiche, che attribuiscono imprevedibilità ad un disegno apparentemente perfetto. Un’energia attrattiva e repulsiva, dunque, intrecciata ad uno scambio continuo tra gruppo e individuo come tra natura e uomo. L’evoluzione e il perpetuo mutamento, suggerito dall’incalzare della musica, è stato sfortunatamente interrotto da problemi tecnici che non hanno consentito il prosieguo delle danze.
WHEN MONDAY CAME: il risvolto psicologico dell’annientamento che precede la rinascita
Emotività: seconda tappa che esplora le diverse emozioni che portano a superare un evento catastrofico. Il Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci ha ospitato, per due serate consecutive, la coinvolgente e suggestiva performance ideata dalla coreografa norvegese Ina Christel Johannessen. Sei eccellenti danzatori della compagnia Zero Visibility Corp hanno realizzato, davanti agli occhi curiosi degli spettatori in sala, un percorso danzato tra le varie emozioni che un evento distruttivo può suscitare. La coreografia è ispirata al viaggio dell’artista in Australia grazie al quale è entrata direttamente in contatto con il paesaggio distrutto dagli incendi. Come si riesce a rinascere dalla cenere?
L’impossibilità di comprendere oppure di controllare gli eventi è un sentimento che si rivela paralizzante. È una condizione particolarmente attuale data la precarietà che la pandemia continua ad imporre nella nostra vita quotidiana. Dalla desolazione parte il processo inverso che porta ad una rinascita, una lenta ripartenza in vista del futuro. Questa volontà di ricominciare anima l’azione dello spettacolo e si traduce in un’efficace relazione tra l’evoluzione della danza e il mutamento dello spazio scenico.
Da uno spazio apocalittico, colmo di cenere a terra, scarsamente illuminato e invaso da una densa nebbia, si passa gradualmente ad una più nitida visione della scena ripulita dai resti dell’incendio e in continuo mutamento. Una scenografia in fieri, mai definitiva ma duttile come i movimenti dei danzatori in scena. Il disegno drammaturgico appare articolato e credibile: la danza riesce a narrare le sensazioni avverse che animano i superstiti, il senso di smarrimento, di perdita, l’amore e la rabbia attraverso passi a due, assoli, pezzi corali che si alternano in questo spazio in continua evoluzione. La scelta di posizionare l’attrezzatura del tecnico del suono Morten Pettersen in scena consente di instaurare una sinergia tra lui e gli interpreti co-autori, talvolta, della traccia musicale. Un affresco coinvolgente e eccellentemente danzato di un tentativo di ripartenza che può essere esteso metaforicamente allo spettacolo dal vivo e alla sua necessità di ripartire dopo un lungo tempo di silenzio.
LOVE. PARADISI ARTIFICIALI: il confine indefinito della sensualità corporea
Sensi: questo percorso termina con l’esplorazione della sensualità corporea. Davide Valrosso, giovane coreografo emergente, si addentra nella ricerca della ricettività sensoriale in chiave erotica di tre corpi femminili (Chiara Ameglio, Olimpia Fortuni, Giulia Porcu) che dialogano tra di loro e con oggetti sparsi sul palcoscenico. In un ambiente potenzialmente neutro, come uno spazio scenico bianco e gli abiti anonimi delle danzatrici, si materializzano delle immagini sempre nuove. La sinuosità della danza viene intervallata da sospensioni che appaiono come istantanee tensioni, destinate a dissolversi in pochi secondi. Altre volte, grazie all’utilizzo di oggetti come lastre riflettenti e fari, si realizzano situazioni indefinibili, oniriche, a cui ognuno può attribuire un possibile significato. Il corpo affronta diverse metamorfosi: oltre all’incontro tra il singolo e l’oggetto, il concatenamento dei corpi da vita a nuove possibili forme, in cui la sensibilità risulta amplificata. L’importante ingrediente dell’eroticità traspare dalla sensualità del gesto e dal colore rosso, colore della passione, presente fin dall’inizio in scena per poi diventare protagonista nel finale. Il movimento non ricerca una forma estetica ma si lascia guidare dalle sensazioni che scatenano risposte istintive. Impedire alla vista di influenzare l’azione, attraverso il bendaggio degli occhi, amplifica la recettività degli altri sensi e riscopre modalità di contatto inedite. Una fresca, enigmatica, provocatoria visione sulla sensualità erotica femminile.
FABBRICA EUROPA 2021 XXVIII edizione
2 settembre – 17 ottobre
Firenze | Toscana
Arno, Parco delle Cascine, Giardino Istituto Agrario, PARC Performing Arts Research Centre, Teatro Puccini, Teatro Cantiere Florida – Firenze
Teatro Studio Mila Pieralli – Scandicci
Villa Caruso – Lastra a Signa
Teatro Comunale Niccolini – San Casciano Val di Pesa
Teatro Era – Pontedera
TURNING_ORLANDO’S VERSION
invenzione Alessandro Sciarroni
danzatori Maria Cargnelli, Francesco Saverio Cavaliere, Lucrezia Gabrieli, Sofia Magnani, Roberta Racis
musica Aurora Bauzà e Pere Jou (Telemann Rec.)
assistenza, training, consulenza coreografica e drammaturgica Elena Giannotti
abiti Ettore Lombardi
casting Damien Modolo
direzione tecnica Valeria Foti
amministrazione, produzione esecutiva Chiara Fava
promozione, consiglio, sviluppo Lisa Gilardino
produzione MARCHE TEATRO Teatro di rilevante interesse culturale, corpoceleste_C.C.00##
coproduzione Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Basilicata 1799, CENTQUATRE-Paris, Snaporazverein
con il sostegno di Dance Reflections by Van Cleef & Arpels, L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna
Il progetto TURNING_Orlando’s version è realizzato con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche, azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore, coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino.
fotografia Salvatore Laurenzana
Parco delle Cascine, Firenze
3 settembre 2021
WHEN MONDAY CAME
coreografia Ina Christel Johannessen
compositore Tommy Jansen
scenografia Åsmund Færavaag
danzatori Ole Willy Falkhaugen, Hugo Marmelada, Dorotea Saykaly, Camilla Spidsøe, Ole Kristian Tangen, Line Tørmoen
musicista Tommy Jansen
costumi Ina Christel Johannessen
disegno luci Daniel Kolstad Gimle
suono Morten Pettersen
tour manager Silvia Aiuvalasit
produzione Zero Visibility Corp
coproduzione Dansens Hus, Oslo; La Briqueterie, Parigi; Fabbrica Europa
Zero Visibility Corp. è sostenuta da Arts Council Norway
con il contributo dell’Ambasciata di Norvegia a Roma
fotografia Yaniv Cohen
Teatro Studio Mila Pieralli, Scandicci
10 settembre 2021
LOVE. PARADISI ARTIFICIALI
concept Davide Valrosso
interpreti Chiara Ameglio, Olimpia Fortuni, Giulia Porcu
music producer Stefano Libertini Protopapa, Pierpaolo Moschino
produzione NINA
con il sostegno di MIBACT e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”
in coproduzione con C.I.M.D danza contemporanea, Compagnia Korper
con il supporto di Anghiari Dance Hub, a.Artistiassociati, Lis Lab/Cross Project, Centro Residenze per la Toscana Armunia, Next – Laboratorio di idee per la produzione e distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo (Progetto della Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Cariplo)
fotografia Paolo Sacchi
Teatro Cantiere Florida, Firenze
1 ottobre 2021