Pietro Micci e Elena Lietti, intensi e sospesi in un tempo dissipato tra infinite sliding doors, interpretano con equilibrio lucido e commovente l’originale testo del drammaturgo britannico Nick Payne, COSTELLAZIONI, diretto da Raphael Vogel e prodotto da Teatro Franco Parenti e TPE Teatro Piemonte Europa. Se è vero quel che la fisica quantistica ipotizza, ossia l’esistenza di universi paralleli, le nostre vite si rifrangono in infiniti riflessi in ognuno dei quali assistere ad un finale frutto di scelte diverse e tutte altrettanto verosimili. A districarsi nella rete labile del possibile, sembra ricordarci Payne, l’unica costante invariabile è l’Amore.
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COSTELLAZIONI: l’amore in loop nel multiverso

COSTELLAZIONI è una matassa di filo impalpabile, leggero come la seta di una ragnatela, tenuto insieme da una forza invisibile e magnetica più forte di tutto ciò che si vede e si ascolta accadere sul palco, capace di condurci in un istante dal sorriso alla commozione più profonda senza potersi sottrarre. La scena è vuota ma intessuta della luce materica che scende a pioggia da riflettori strettissimi, attraversati da una nebbia evanescente; variando nel numero e nella disposizione creano di volta in volta strutture, ambienti, reti, barriere e nicchie, dentro cui si svolge la storia multidimensionale di Pietro ed Elena. Il loro incontro, il loro rapporto, il loro perdersi e ritrovarsi fino alla fine viene percorso in loop, come se ogni snodo della loro storia d’amore ne contenesse, anzi ne scaturisse infiniti altri. Ogni passo tra loro, ogni sì e ogni no, si ripete inciampando in microscopiche e apparentemente insignificanti variazioni, capaci da sole di cambiare il futuro, senza tuttavia spezzare il filo che li riporta a rivivere, con l’implacabile geometria del frattale, l’intreccio iniziale tra intimità ed estraneità, appartenenza e distacco. Il finale sembra sempre lo stesso e sempre diverso, come in una danza che armonizzi caos e schema, caso e armonia, assurdità e senso.
COSTELLAZIONI: una tessitura naturalistica di corpo, parola e suono
Regia e drammaturgia affidano ad una tessitura naturalistica di corpo, parola e suono il compito di lasciar trapelare le correnti sotterranee dell’incontro d’amore, che spinge gli esseri umani oltre il limite delle loro paure e barriere protettive e li porta ad elevarsi all’essenza, quella percepita nei momenti nudi delle grandi scelte a cui tutte le strade portano in tutti gli universi possibili: essere o non essere, osare o fuggire, amare o negarsi. La ripetizione del canovaccio di fondo da cui si dipartono tutte le ramificazioni crea come un sottofondo sonoro alla coreografia dei corpi. Esplorando le dimensioni parallele, privilegiati dallo sguardo esterno e onnicomprensivo dello spettatore, possiamo cogliere l’evoluzione, come se ogni frammento collaterale, sebbene separato, contenesse e trasmettesse un po’ della sua verità alla storia, aggiungesse consapevolezza e comprensione, inseguendo l’unità di tutte le versioni possibili.
COSTELLAZIONI: l’insostenibile struggimento dell’esistenza

Pietro Micci e Elena Lietti si muovono con sintonia raffinata, slittando con eleganza da una versione all’altra dei propri personaggi senza sbavature, mantenendosi radicati al nodo della storia e lasciandosi attraversare con misura e trasparenza dal suo crescendo emotivo, incarnando con rispetto e delicatezza l’insostenibile struggimento dell’esistenza, il suo essere contemporaneamente banale ed eccelsa, limitata e spalancata sull’infinito. La relazione tra i due attori passa dal contatto elettrico mai sospeso del loro sguardo che crea più delle parole e che aggancia anche noi spettatori in un processo empatico di comprensione e compassione che resta nell’aria sospeso e tangibile tra gli applausi, tanti e sentiti, alla fine dello spettacolo.
COSTELLAZIONI: un inedito dialogo tra scienza e teatro
In COSTELLAZIONI il testo di Nick Payne e la regia del giovane Raphael Vogel sperimentano un inedito dialogo tra scienza e teatro, indagando attraverso l’arte le implicazioni esistenziali e psicologiche di una visione del mondo che include la multidimensionalità del reale e amplifica vertiginosamente l’orizzonte della ricerca di senso, costringendoci ad un lavoro di integrazione delle infinite possibilità che ogni vita contiene, senza il quale si ha la sensazione, uscendo da teatro, che ogni verità non è che un riflesso.
Visto al Teatro Puccini di Firenze il 21 gennaio 2023
COSTELLAZIONI
di Nick Payne
regia Raphael Tobia Vogel
con Pietro Micci e Elena Lietti
scene e costumi Nicolas Bovey
luci Paolo Casati
traduzione Matteo Colombo
produzione Teatro Franco Parenti/TPE Teatro Piemonte Europa