CONFESSIONI DI SEI PERSONAGGI @SpazioK: attenti a quei Sei

Al Contemporanea Festival la rassegna pratese di drammaturgia contemporanea del Teatro Metastasio di Prato, si è tenuta l’ANTEPRIMA di CONFESSIONI DI SEI PERSONAGGI, lavoro firmato a quattro mani da Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani di Fontemaggiore Teatro: ad un secolo dal discusso debutto pirandelliano (la Prima teatrale fu a Roma nel 1921), i Sei Personaggi sembrano aver di nuovo perso il loro autore dopo lo stop pandemico. E’ quindi tutta da ritessere la loro trama di relazioni, vicissitudini e sensazioni: il compito è stato a Caroline Baglioni e Stella Piccioni, multiformi attrici e interpreti sole sulla scena di SpazioK.

Una nuova storia per i Sei personaggi

Confessioni di sei personaggi

La storia sembra di nuovo tutta da scrivere. Oramai di quei Sei personaggi sono rimasti solamente alcuni oggetti incompleti, suppellettili rotte che intravediamo attraverso un pannello traslucido sul fondo. Un tavolino, un banco, uno specchio, dei manichini, che sembrano essersi materializzati dai quadri di De Chirico (scelta di copertina che Oscar Mondadori ha tra l’altro fatto nell’edizione dell’opera del 2002), una macchina da scrivere, una sedia a rotelle. Ogni oggetto sembra ricordarci che è appena passata una tempesta, un’onda di devastazione dopo la quale nello spazio reale – reale per chi? per noi? per i personaggi? – non resta nulla. Grandi fari ai lati, pronti a fendere l’aria forgiano ombre e sfumature sui corpi delle attrici, e una telecamera pronta a registrare riproietta sul pannello dello sfondo la scena. I Sei per raccontare la loro storia non hanno evidentemente più bisogno delle pagine di un libro d’autore ma di memoria digitale e uno schermo.

Torna il dramma dei Sei personaggi

L’intento degli autori, Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani, non è chiaramente quello di cancellare e riscrivere: un po’ il rispetto del Premio Nobel e del suo capolavoro, un po’ la consapevolezza che, nonostante la pandemia mondiale, non tutto è perduto, ci permettono di ripartire dal testo originario del 1921, che le artiste sul fondo recitano a pappagallo con tanto di copione in mano. La nuova drammaturgia prende campo dopo questo accelerato bignami e torna a dare voce a coloro che, seppur senza un nome, non sono più caratteri ma personaggi, ognuno col proprio dramma. Pirandello, nella sua celebre introduzione al testo del 1925, scrive: “il dramma è la ragion d’essere del personaggio; è la sua funzione vitale: necessaria per esistere”. Ancora una volta, quindi, i Sei sono costretti a perorare la loro causa e ripopolare la scena con quegli oggetti che raccontano la loro storia.

La libertà interpretativa e recitativa delle protagoniste

Confessioni di sei personaggi, Caroline Baglioni e Stella Piccioni

L’oneroso compito di interpretare tutti i personaggi è affidato a Caroline Baglioni e Stella Piccioni che si impossessano della scena alternandosi, mentre l’altra si occupa di riprendere e di rianimare le suppellettili oramai silenti. La recitazione è variegata attraversando diversi registri comunicativi, dal comico al melanconico. I personaggi, uno ad uno, coi corpi e con le voci delle interpreti, confessano sensazioni, sentimenti e perversioni emotive di quelle storie, che seppur già scritte, hanno bisogno di rivivere per farci ritrovare i nostri Sei. Ogni dramma assume contorni che sfiorano lo psico-thriller grazie alle luci di taglio della prima parte e alle più dinamiche scelte della seconda. Anche il pubblico è coinvolto, impersonando il Capocomico che nell’originale si prende carico di ascoltare i personaggi. Non ci sono più le esigenze sceniche del 1921 a costringerci, per cui le due attrici abitano tutto lo spazio in piena libertà in funzione delle loro confessioni.

CONFESSIONI DI SEI PERSONAGGI: un precario equilibrio emotivo

In costante e precario equilibrio tra personaggio e interprete – l’uno senza e l’altro con una scarpa finché le due figure si compenetrano a tal punto da impedirci di distinguerle – le due artiste non risparmiano dettagli e portano in scena un testo indubbiamente pirandelliano nella concezione, ma con un approccio più fisico – “ci fu o non ci fu penetrazione?” – ed emotivo, in un’esasperazione di sensazioni che contribuisce fortemente alla costruzione di quel dramma necessario di cui parlava Pirandello. La sensibilità che ne emerge ha un tocco molto femminile che ben si sposa con le attrici – gran parte del testo è dedicato tra l’altro alle figure della Madre e della Figliastra – pronte a non fare sconti e a mettersi a nudo davanti alla telecamera – “un personaggio può sempre chiedere ad un uomo chi è, perché è un personaggio” fino a compiere quella simbiosi dai contorni indistinguibili tra la parte e la vita a cui Pirandello si riferiva proprio riguardo alla figura Madre nell’Introduzione. Figura umanissima che in questo testo sembra gridare il dolore di un dissidio che è solamente negli occhi degli altri.

CONFESSIONI DI SEI PERSONAGGI: Pirandello c’è

Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani

Tornati in scena tutti gli oggetti di quel passato, al ritmo delle note di David Bowie, sorge spontanea la domanda “siamo ancora quei personaggi?”. In questo CONFESSIONI DEI SEI PERSONAGGI quel già labile confine tra vita e forma – “tragico conflitto” nelle parole dello stesso Pirandello – si annulla, così come si perde la percezione di una realtà tanto scomposta. Anche quando gli oggetti di scena sono riuniti non riusciamo a trovare uno schema logicamente intelligibile tanto che su quelle Confessioni aleggia un dubbio, un FORSE che si materializza sul foglio inserito nella Olivetti. Si esce pertanto dall’atmosfera surreale con tante domande e poche risposte, nella più feroce tradizione pirandelliana capace di regalarci la celeberrima chiusura “io sono colei che mi si crede”. Un esperimento drammaturgico che riteniamo un omaggio non troppo reverenziale e allo stesso tempo rispettoso di un caposaldo del teatro internazionale, dal quale usciamo sicuramente più convinti del pubblico della prima assoluta al Teatro Valle di Roma nel 1921.

Visto il 22 settembre 2022

CONFESSIONI DI SEI PERSONAGGI

ispirato ai Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello
di Caroline Baglioni, Michelangelo Bellani
con Caroline Baglioni, Stella Piccioni
luce Gianni Staropoli
cura del movimento Lucia Guarino
musiche originali Francesco Federici 
collaborazione drammaturgica Alice Torriani
oggetti di scena Leonardo Baglioni
regia Michelangelo Bellani
produzione Atto Due/Fontemaggiore
con il contributo del Teatro Stabile dell’Umbria
residenze artistiche Teatro Thesorieri/Strabismi Festival, Spazio Zut! /C.U.R.A

Contemporanea Festival, SpazioK, Prato

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF