L’ACQUA CHETA @Villa Arrivabene: l’intramontabile classico fiorentino

La compagnia teatrale Pizzichi di Sale ha portato in scena l’intramontabile commedia in vernacolo L’ACQUA CHETA di Augusto Novelli, per una serata speciale della rassegna Estate a Teatro con il Rotary nel Giardino di Villa Arrivabene, sede del Quartiere 2 di Firenze, alla sua quattordicesima edizione, l’EstaTeatRotary quest’anno si è impegnato per la raccolta fondi a favore del programma POLIO PLUS – Rotary Foundation. 

L’ACQUA CHETA all’interno dell’EstaTeatRotary

L'ACQUA CHETA a Villa Arrivabene, una scena
L’ACQUA CHETA a Villa Arrivabene, una scena

L’esilarante commedia fiorentina di Augusto Novelli, L’Acqua Cheta, interpretata della giovane compagnia Pizzichi di Sale, è stata scelta per animare una speciale serata nel Giardino di Villa Arrivabene, sede del Quartiere 2 di Firenze, dedicata alla solidarietà della associazione Rotary Firenze. La commedia è stata presentata da Leonardo Tulini, consigliere Rotary, che sostituiva per l’occasione il mago Kevin Donvito, eminenza grigia del Rotaract. Questo classico vernacolare, che viaggia all’interno di teatri e luoghi della città da ben oltre un secolo, adattato da numerose compagnie, non solo amatoriali, anche stavolta è stato accolto calorosamente dal pubblico del quartiere. Nonostante il gran caldo e l’ormai aria vacanziera che si respira in città, non sono mancati gli spettatori, che anzi hanno gradito poter trascorrere una serata leggera e divertente all’aperto. Lo spettacolo fa parte di Estate in Villa, un calendario di appuntamenti gratuiti di musica, teatro e cinema, curato dalla Commissione Cultura del Quartiere: un modo per far vivere ai cittadini giardini, piazze e palazzi, oltre al centro storico, in una città ormai svuotata da una vocazione turistica portata all’estremo.

L’ACQUA CHETA: un classico della tradizione vernacolare

Ilenia Leoncini e Cecilia Agostini in L'ACQUA CHETA
Ilenia Leoncini e Cecilia Agostini in L’ACQUA CHETA

Il testo di Novelli, dei primi Novecento, non ha certo bisogno di presentazioni: L’ACQUA CHETA regna sovrana tra le commedie in vernacolo fiorentino ed è stata rappresentata innumerevoli volte. E’ la storia di una tipica famiglia fiorentina, non troppo ricca non troppo povera, che vorrebbe vedere sistemate le due figlie femmine, Anita e Ida, col più proficuo dei matrimoni. Per questo la madre Rosa rifiuta categoricamente di dare il proprio consenso all’unione di Anita con Cecco, il legnaiolino, un falegname dalle idee troppo socialiste, simpatie anche del capofamiglia Ulisse (e dello stesso autore Novelli). La madre però si fa ingannare da Alfredo, un pirulino, innamorato di Ida, che si presenta (falsamente) come una persona distinta, facoltosa e di cultura, che cita i versi della Divina Commedia, cosa comune nella Firenze dell’epoca. Ma scoperto l’inganno, Anita e Cecco, cercano di sfruttare la situazione a loro vantaggio: rovinano la fuitina di Alfredo e Ida, grazie all’aiuto del simpatico e popolare Stinchi, il guardiano della stalla. Tra risate, disperazioni, raggiri, e furbi escamotage, l’Ida, la sorella sempre bona, sempre quieta ed obbediente, l’acqua cheta appunto, è riconsegnata alla famiglia, che nel frattempo si vede alle prese con l’avvocato Asdrubale ed il reporterre Bigatti in un buffo scambio di battute. “L’acqua cheta, si sa, rovina i ponti”, ma con il suo gesto, il buon Cecco riesce a riportare la pace in casa e ad ottenere la mano dell’amata Anita.

L’ACQUA CHETA dei Pizzichi di Sale

Ringraziamenti del Rotaract alla compagnia Pizzichi di Sale per L'ACQUA CHETA
Ringraziamenti del Rotaract alla compagnia Pizzichi di Sale

L’interpretazione data dai Pizzichi di Sale è rimasta fedele al testo originale, con qualche piccolo ritocco come l’ingresso degli attori direttamente dal giardino – chi a piedi, chi in bicicletta, passando in mezzo al pubblico – e l’utilizzo di alcune vivaci canzonette anni Cinquanta a sottofondo della rappresentazione. Gli attori hanno saputo sfruttare molto bene il piccolo palcoscenico, allestito con essenziali e originali scenografie: oltre al tavolo e il divanetto rosso, spiccano il quadro della città di Firenze a far da sfondo e soprattutto un albero di fico stilizzato in legno, protagonista dei momenti più divertenti dello spettacolo. I costumi semplici e di quel periodo sono in perfetta coerenza con l’ambientazione del testo: le donne in gonna lunga nera con un grembiule bianco sopra allacciato e camice bianche con trine e merletti, gli uomini in pantaloni e camicia arricchiti da gilet o bretelle a seconda del personaggio interpretato. Tutti gli attori, grazie ad un’ottima interpretazione, hanno dato spazio alla propria vena comica, capaci di coinvolgere il pubblico, sfruttando anche il tanto amato e, in questa occasione giustificato, dialetto fiorentino, ricco di modi di dire, allusioni e divertenti locuzioni entrate nella parlata comune della città. Con doppio ruolo di attrici e registe, Cecilia Agostini e Ilenia Leoncini, hanno guidato la compagnia con affiatamento e divertimento, che in ogni scena hanno saputo dare risalto al significato più alto e puro del teatro amatoriale di qualità: cura, unione, professionalità, emozione.

Visto il 17 luglio 2023, Villa Arrivabene, Firenze

L’ACQUA CHETA

Di Augusto Novelli
Messo in scena dalla compagnia teatrale Pizzichi di Sale
Regia di Cecilia Agostini ed Ilenia Leoncini
Con Marco Raimondi, Ilenia Leoncini, Cecilia Agostini, Giulia Cupelli, Luca Tanteri, Alberto Goglia, Marco Bastianelli, Silvia Boccellari, Francesco Lambardi, Edoardo Cortini
Le foto dell’articolo scattate a Villa Arrivabene sono di Federica Murolo

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