FILUMENA MARTURANO @Teatro Quirino: una pioniera dei diritti

Non osiamo ripetere che “FILUMENA MARTURANO” è il capolavoro di Eduardo, ma quello che ci sentiamo di dire, è che la forza e la passione di questa donna continuano ad arrivare alle nuove generazioni, rendendola immortale.
Dopo molte versioni ecco questa della produzione “Gitiesse Artisti Riuniti” che dal 10 al 29 gennaio è in scena al Teatro Quirino-Vittorio Gassman, per raccontare la storia infinita e sempre verde, degli universi femminili e maschili, che stentano a capirsi per poi alla fine riconoscersi.

Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses diretti da una Liliana Cavani che ha saputo rendere la tradizione con gusto ed eleganza, hanno dato vita a questa coppia eterna, nei discorsi, nei gesti e negli eloquenti silenzi per mostrare le miserie e i dolori di un’umanità che oggi come ieri fatica a trovare un senso, la regista “al suo battesimo nella prosa” ha mantenuto intatto questo pezzo della nostra memoria, rendendolo vivo ancora una volta.

La scenografia e i costumi di Raimonda Gaetani, rendono l’epoca dei fatti, e il vasto palco del Quirino aiuta lo spettatore a seguire e contemporaneamente a perdersi in quella Napoli lontana e autentica che ogni volta riesce a mostrare un aspetto sconosciuto, i cambi a vista sono piacevoli, sono parte dello spettacolo, che non interrompendosi mai, aiutano “la quarta parete” a restare all’erta.

I due protagonisti con una naturale napoletanità, sono stati padroni della scena e affiancati da validissimi attori, facendo funzionare la macchina teatrale “come un orologio”, per citare uno spettatore soddisfatto alla fine dello spettacolo.
Restano intatti, però, tanti quesiti: l’attualità del testo e il bisogno dopo 70 anni di continuare a rappresentarlo, perché abbiamo ancora bisogno che il riscatto di una prostituta passi attraverso l’attaccamento per i figli, e infine il cambiamento del rapporto di potere tra i due sessi nel corso del tempo.

E’ stimolante perdersi in queste elucubrazioni attraverso il teatro che da sempre rappresenta il mondo e che non deve smettere mai di farci pensare.
E per non smettere fino al 29 gennaio al Teatro Quirino, una Filumena da riscoprire ogni volta!

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