FESTIVAL INCORTI @ Artemia, una sfida a suon di corti

Siamo stati alla settima edizione del Festival nazionale di corti teatrali InCorti, che si è tenuto dal 14 al 16 aprile al Centro Culturale Artemia di Roma. Tra le quaranta proposte pervenute da tutta Italia sono state selezionate quelle di quindici compagnie, che si sono alternate sul palco del teatro di Artemia per quindici corti da quindici minuti massimo ciascuno, cinque per ogni serata. Quindici proposte diverse ed eterogenee, non solo per il genere, ma anche per livello di scrittura e la qualità performativa.

Festival InCorti: le compagnie premiate e la giuria, ph. Nino Sileci

Festival Incorti di Artemia: un’atmosfera partecipata per un’esperienza immersiva

Un’atmosfera di festa, calorosa e partecipata, quella che ha avvolto la settima edizione del Festival nazionale di corti teatrali InCorti. Durante ogni serata, ciascuna compagnia era presente in un lato della sala e ha avuto così modo di assistere alle performance degli altri concorrenti. Il format del Festival InCorti non prevede alcun sipario tra un corto e l’altro e ogni compagnia, al termine della propria esibizione, aveva solo pochi minuti per smontare la scena e far spazio all’allestimento di quello della compagnia successiva, mentre Maria Paola Canepa, direttrice artistica del Centro Culturale Artemia oltre che del concorso, intervistava gli artisti e presentava i corti successivi. Un’esperienza coinvolgente per il pubblico, che è stato letteralmente immerso anche nel dietro le quinte del fare teatro.

Festival InCorti di Artemia: la giuria

Per le tre date del festival la giuria era composta da Maria Paola Canepa, direttrice artistica ed ideatrice del concorso, da Franco Vivona, critico teatrale, dagli attori Pierre Bresolin e Anna Cianca, dal critico teatrale e scrittore Andrea Alessio Cavarretta e dal pittore Giovanni Palmieri, questi ultimi due le anime di Kirolandia, media partner del Festival insieme a CulturalSocialArt di Sissi Corrado.  Al termine della serata conclusiva di domenica sono stati annunciati i premi della giuria, oltre a quelli del pubblico, decretati attraverso il voto che gli spettatori sono stati invitati ad assegnare a ciascun corto, secondo il proprio gradimento, nel corso delle tre serate.

Festival Incorti di Artemia: linguaggi eterogenei e tematiche di attualità

Diversi i generi portati in scena, dal monologo al dramma alla commedia,  alcuni caratterizzati da linguaggi più convenzionali, altri più sperimentali.  La varietà è stato un elemento che ha reso piacevole e interessante il festival; la scelta degli accostamenti tra i corti in scena per ciascuna serata, operata dalla Canepa, è stata improntata a un principio di varietà, elemento che ha contribuito a rendere ulteriormente vivace e interessante il susseguirsi delle rappresentazioni. Diverse le tematiche trattate, molte delle quali legate a problematiche attuali e di particolare rilevanza sociale. Se tutte le compagnie hanno mostrato impegno e professionalità, le proposte sono state di diversa qualità. Anche l’esperienza degli artisti in scena era eterogenea e, accanto a compagnie già affiatate, ce n’erano altre di esordienti o costituitesi per l’occasione. Per quanto riguarda i corti presentati, in alcuni casi si trattava di spettacoli che avevano già debuttato o che erano già stati scritti in versione “lunga” e ridotti poi alla dimensione del corto, in altri casi sono stati presentati nuovi lavori, alcuni in stato embrionale e ancora  da sviluppare. Una forma, quella del corto, particolarmente difficile, perché in poco tempo bisogna saper creare un effetto convincente, la brevità riduce i margini per eventuali sbavature e, allo stesso tempo, è importante creare un effetto conclusivo ma che susciti nel pubblico la curiosità di vedere ancora.

Festival InCorti di Artemia: C19H28O2 (o come avere le palle) miglior spettacolo

Il Premio come miglior spettacolo di questa VII edizione del Festival Incorti se l’è aggiudicato C19H28O2 (o come avere le palle), un testo di Riccardo Rampazzo, con Leonardo Cesaroni, Paolo Sangiorgio e Sara Younes. La giuria ha scelto C19H28O2 (che corrisponde alla formula chimica del testosterone) “per aver costruito uno spettacolo di forte tensione attraverso una regia minimale su una drammaturgia contemporanea“. Diversi gli elementi di interesse di questo corto, l’ultimo ad essere portato in scena nella serata conclusiva di domenica 16 aprile, che si è fatto apprezzare per la musicalità creata dall’intreccio dei dialoghi, delle parole e dei suoni, realizzati dalla gestualità dei due protagonisti, due pescatori che si confrontano -e affrontano- in mare, mentre la ripetività del loro lavoro viene interrotta dal canto ammaliante, lontano e nascosto, di una sirena. Uno spettacolo la cui forza è costituita principalmente dalle molte idee portate in scena, concretizzate in una sintesi coerente e moderna. Come compagnia vincitrice, Lidi Precari si è aggiudicata, oltre alla somma di cinquecento euro, la rappresentazione di un proprio spettacolo, con la formula d’incasso 70/30 senza minimo garantito, nel cartellone della prossima stagione del Centro Culturale Artemia e del Teatro Serra di Napoli. Il secondo posto come miglior spettacolo è andato a  Il cratere di Sheila, con la regia di Francesco Saverio Esposito, alla sua prima prova come regista, scritto da Claudio Buono e interpretato da Francesco Petrillo e Giuseppe Brandi, mentre al terzo posto New Mama’s Home, della compagnia Cani Sciolti di Frascati, testo e regia a cura di Luca Pastore, interpretato da Miriam Scheila Messina, Ludovica Avetrani e Claudio Filardi.

Elena Biagetti, tra Pierre Bresolin e Maria Paola Canepa, riceve il Premio Miglior Attrice. Ph. Nino Sileci

Festival Incorti di Artemia: gli altri premi

Vincitrice del Premio come miglior attrice  la trevigiana Elena Biagetti,  protagonsta del monologo 1persona, scritto e diretto da Matteo Pantani, “per aver operato una intelligente fusione di generi in una interpretazione ironica e spiritosa“. Il corto interpretato dalla Biagetti,  andato in scena durante la seconda serata del Festival, ha incantato la platea degli spettatori, che ha conferito il Premio speciale del pubblico (mentre al secondo posto è arrivato C19H28O2 (o come avere le palle)  e al terzo New Mama’s Home)  quindi anche 1persona si è aggiudicato uno spazio nella programmazione della prossima stagione di Artemia. A giudizio di chi scrive ri è trattato di uno degli spettacoli più riusciti del festival, un monologo metateatrale divertente e brillante che ha toccato molte tematiche profonde e complesse, mettendo in relazione  Fontana, Pistoletto Lady Gaga, in una riflessione sull’arte ma anche sulla condizione femminile e sul ruolo dell’attore nel mondo contemporaneo, supportato da una recitazione fresca e insieme carismatica. Il Premio come Miglior attore è andato invece a Claudio Filardi “per aver tratteggiato con estrema sensibilità e verità un personaggio non facile, dando vita ad una performance credibile ed emozionante“. Filardi ha interpretato con profondità e spessore il personaggio di un ragazzo autistico in New Mama’s Home, un corto interessante,  tra atmosfere oniriche e rievocazioni Pasoliniane, forse un po’ disorganico nell’accostamento di linguaggi differenti, con le ottime interpretazioni di Claudio Filardi e di Miriam Scheila Messina accostate alla danza contemporanea di Ludovica Avetrani. Il Premio come miglior testo originale è andato a Claudio Buono di Napoli, per Il cratere di Sheila. “Non è semplice far ridere e non è facile farlo con gusto ed intelligenza. Per aver creato un tema comico, originale e dinamico“, questa la motivazione della giuria nell’assegnare il premio. Il Cratere di Sheila è una commedia dissacrante che fa ridere e riflettere con amarezza sulla brama di successo e sulla crisi di valori della società contemporanea, brillantemente interpretata da Francesco Petrillo e Giuseppe Brandi sulle note di Space Oddity di David Bowie. Sicuramente uno spettacolo interessante, che ci piacerebbe vedere sviluppato in  una forma più lunga.

Claudio Filardi riceve il premio come Miglior attore da Anna Cianca e Maria Paola Canepa. Ph. Nino Sileci

Festival InCorti di Artemia: le altre proposte

Le altre proposte, mediamente, non raggiungevano lo stesso livello dei corti premiati, anche se in molti casi si è trattato di prodotti basati su buone idee, alcune anche originali, ma non sviluppate pienamente o che non avevano raggiunto la sintetica compiutezza richiesta dalla forma del corto. Alcuni divertivano per la comicità, come il quello della romana Bottega dei Rebardò, che ha fatto ridere pubblico e giuria rappresentando problematiche attuali come quelle della terza età, senza però brillare per un linguaggio innovativo o originale, o come Cinque milioni di minuti di Contestualmente Teatro, un corto in stile stand-up comedy ispirato a Beckett. Le compagnie in gara hanno comunque privilegiato per lo più tematiche di attualità come il riscaldamento globale, le questioni lgbtq, la condizione della terza età e della disabilità, come è avvenuto con l‘Associazione Movidabilia, che con il toccante corto A Mara, per la verità più narrato che recitato, ha avuto modo di presentare il proprio encomiabile lavoro legato all’accessibilità, intesa non solo in senso architettonico ma anche come fruizione del bello, attraverso progetti rivolti a rendere accessibili a persone con disabilità cognitive, motorie o sensoriali uno spettacolo teatrale o una mostra in un museo. Tra le diverse compagnie di giovani e giovanissimi, ci è piaciuto il corto L’abbraccio di Domenico Columbro, con Domenico Columbro e Alessandra Desideri, regia di Genny Santin Nain, in scena la prima sera: recitato con bravura e attenzione ai tempi teatrali, si è rivelato un corto godibile e ben strutturato, basato sul rapporto tra eros e tanathos di cui è così intrisa prepotentemente l’opera pittorica di Egon Schiele.

Francesco Saverio Esposito riceve il Premio Miglior testo originale per Il Cratere di Sheila da Andrea Alessio Cavarretta e Maria Paola Canepa. Ph. Nino sileci

Festival Incorti di Artemia: alla scoperta di nuovi talenti

Con questo Festival Il Centro Culturale Artemia conferma il proprio importante ruolo come fucina di talenti. L’impegno profuso da Maria Paola Canepa nel lavorare alla scoperta e la valorizzazione di nuovi talenti in ambito teatrale è notevole. Gran parte delle attività di Artemia sono rivolte proprio in questa direzione e la sua programmazione si caratterizza per lo spazio che dà ai nuovi talenti, oltre che nel portare in scena spettacoli incentrati su tematiche di rilevanza sociale, come per la rassegna Il Sipario delle donne o il Festival di teatro LGBTQ+ Artemia+, patrocinata dal Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. Un’iniziativa, quindi, che riveste particolare importanza e che sta diventando, di anno in anno, un punto di riferimento e un’opportunità preziosa per tutte quelle compagnie che vogliono proporsi in un contesto dove possono essere giudicate con professionalità da una giuria di qualità e, al tempo stesso, confrontarsi con il gradimento del pubblico.

Festival InCorti di Artemia: Credits

CENTRO CULTURALE ARTEMIA
Direttrice Artistica: Maria Paola Canepa

Festival nazionale di corti teatrali InCorti, VII edizione

Da venerdì 14 a domenica 16 aprile 2023

Ufficio stampa: Andrea Alessio Cavarretta #scrittoremetropolitano
andreaalessiocavarretta@gmail.com
Media Partner: KIROLANDIA, CulturalSocialArt
CENTRO CULTURALE ARTEMIA
Via Amilcare Cucchini, 38 – Roma
www.centroculturaleartemia.org
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