Non capita spesso di arrivare alla presentazione di un libro e trovarsi di fronte un recital teatrale. A chi scrive è capitato il 20 luglio a Rimini, nell’ambito del Festival Le Città Visibili, settima edizione, che si appropria e rende fruibili alla città, aree dismesse, facendole divenire luogo di cultura aperto al pubblico. Da due anni l’ex macello comunale della città romagnola è diventato uno spazio di nuovo vivo che fa bene alle menti che lo frequentano e ha recentemente ospitato Ivano Marescotti, per la presentazione del libro “Fatti veri”, con anche la prefazione di Elena Bucci.
Marescotti e la terra d’origine
Un racconto, quello di Marescotti, incalzato da Tamara Balducci, direttrice artistica del Festival, che ha subito virato dalla chiacchierata a tavolino al racconto della vita, al recital del vissuto, alla performance del reale, a cominciare dalla digressione sulla traduzione in dialetto romagnolo della parola “attore”. Il legame con la propria terra di origine da sempre accompagna Marescotti e lo ha reso anche eccellente interprete di testi in dialetto, a volte tradotti dall’originale, come il “Pierino e il Lupo” visto alcuni anni fa a San Marino con l’Orchestra Sinfonica Sammarinese ad accompagnare la voce recitante, o scritti direttamente in dialetto, come le opere di poeti come Raffaello Baldini.
E’ proprio sulla definizione del termine attore che lo spettacolo ha inizio. In dialetto infatti non ne esiste una vera e propria traduzione, ma da sempre viene usato la parola “cumedient” ovvero colui che fa le commedie, se trattasi di attore di teatro, termine che però ebbe per anni una connotazione negativa, come ebbe a rilevare mamma Marescotti alla rilevazione della decisione del figlio trentaquattrenne di lasciare il posto fisso al Comune di Ravenna per un destino incerto sulle tavole del palcoscenico grazie alla casuale occasione che lo vide sostituire un amico a Bologna in uno spettacolo messo in scena da Syusi Blady e Patrizio “Lupo Solitario” Roversi vari decenni fa.
Esiste poi una ulteriore definizione, più positiva anche grazie ai successi che la “Hollywood sul Tevere” segnò negli anni Sessanta, “l’artesta de cino”, l’artista del cinema, colui che faceva sognare l’Italia del boom economico grazie alle immagini a portata di tutti, ben oltre l’accessibilità dell’artista di teatro.
Marescotti ed il rapporto padre-figlio
Il racconto è un susseguirsi di episodi comici che partono con la nascita del piccolo Ivano e passano per la scuola, il lavoro, la vita di tutti i giorni, gli equivoci, il pendolarismo in moto fra Ravenna e Bologna per recitare in spettacoli per bambini, in un vortice che narra come un uomo adulto, non soddisfatto del proprio lavoro, imbrigliato dalla routine quotidiana e dalla forte radicazione nella propria terra di Romagna, possa mutare la propria vita in un azzardo che è, principalmente, il credere nel proprio talento e nei propri sogni.
L’essere romagnolo porta poi la storia sempre a quella chiave fatalista tragicomica che è tipica di questa parte di Adriatico, dove anche una battuta sarcastica ha dietro una chiave di tragedia greca, con il mito che viene portato fuori in un rito sacro che ha insito in sé una valenza storico sociale che avvolge lo spettatore.
Marescotti ricorda il padre, contadino di pianura, che finalmente lo andò ad ascoltare nel teatro che lo vide consacrarsi come attore, quel Teatro Alighieri di Ravenna dove l’anziano ormai alla vigilia della morte riesce ad emozionarsi per quel figlio “Cumedient”, Ed è sempre un rapporto padre – figlio che il pubblico non si sente raccontare, quello di Ivano Marescotti e del figlio Mattia, prematuramente scomparso dieci anni orsono proprio nel momento in cui il genitore stava preparando un film che lo renderà ancora più noto, quel “Cado dalle Nubi” che consacrò Checco Zalone. Ivano non parla di Mattia, della malattia, della morte, di quell’aprile tragico, ma lascia che il lettore, non più spettatore a teatro, scopra da solo emozioni intime di un padre che si trova nella innaturale condizione di sopravvivere al figlio. Lo spettacolo deve continuare e Marescotti riesce a fare spettacolo anche presentando un libro.
Info
FATTI VERI di e con Ivano Marescotti
Visto al Festival “Le Città Visibili” di Rimini il 20 luglio 2019
Prefazione al libro di Elena Bucci
VAGUE Edizioni – WhiteFly Press, Torino, Aprile 2019
info@lecittavisibili.com