ERA LA NOSTRA CASA@Teatro dei conciatori: tutta la pesantezza dell'amore
Dal 9 al 14 febbraio, al Teatro dei Conciatori, è andato in scena lo spettacolo “ERA LA NOSTRA CASA”, scritto e diretto da Nicola Zavagli e interpretato da Beatrice Visibelli e Marco Natalucci.
Sul palco, un marito e una moglie di mezza età, si ritrovano da soli nella casa di campagna dopo aver accompagnato la figlia in aeroporto in partenza per il Canada e per una nuova vita lontano da casa. Dopo vent’anni di matrimonio l’uomo e la donna si trovano a dover fare i conti con la loro vita insieme, il passato difficile e il futuro ancora tutto da inventare.
I due vorrebbero passare il fine settimana nella vecchia casa di famiglia rovinata dal tempo e dalla cattiva manutenzione, con il tetto completamente da rifare e che costringe i due a riempire la casa di secchi a causa della pioggia battente. La casa diventa metafora della coppia che ci si trova a vivere dentro. I due sono alla ricerca di un nuovo equilibrio e soprattutto di un nuovo modo di stare insieme. All’improvviso, leggendo un’email sul telefono di lui, la moglie scopre il tradimento del marito. Comincia una lunga carrellata di bugie e ammissioni alla fine delle quali lei prende la decisione di separarsi dal marito.
Nella seconda parte dello spettacolo i due protagonisti si ritrovano a distanza di quattro mesi nella casa di campagna. Sembrano molto cambiati: lui ha ritrovato la creatività perduta, lei torna da lui perché ha perso il lavoro. In casa però c’è anche Martina, la giovane amante di lui e questo darà vita ad una serie di scene tra il comico, il grottesco e il disperato portandoci verso un finale inaspettato.
Nicola Zavagli e Beatrice Visibelli ci portano dentro al vissuto di una famiglia che dopo vent’anni torna ad essere coppia con tutte le amarezze, le delusioni date dalla vita che passa inesorabilmente e non ci sono più i figlia ad addolcirla e occuparla quasi per interno. La casa di campagna, che in passato era così amata, sembra ora diventare quasi una gabbia.
I due attori riescono perfettamente a rendere tutta la pesantezza di un rapporto ormai consumato e rimandano al pubblico tutte le loro nevrosi e malesseri. La casa è piena di mobili vecchi e ingombranti che evocano alla perfezione lo stato d’animo dei protagonisti.
I cambi scena, molto veloci e sottolineati dal buio completo, contribuiscono a tenere il ritmo dello spettacolo che scorre senza particolari rallentamenti. La musica, che troviamo solo in pochi momenti, e strizza l’occhio agli ultimi lavori di Woody Allen, accompagna e in qualche modo alleggerisce la rappresentazione.
“Era la nostra casa” ci che lascia addosso tutta la pesantezza di un’amore che inevitabilmente nel corso del tempo si trasforma, che forse non c’è più o che comunque è diventato qualcosa di molto diverso. “Era la nostra casa” e forse dovremmo continuare a sperare che lo sia ancora?