EFFETTO PAPAGENO ed ERACLE, L’INVISIBILE @Il Respiro del Pubblico Festival 22: il tabù degli eroi ai margini

I monologhi EFFETTO PAPAGENO di Sofia Bolognini, Michele Panella, e Daniela D’Argenio Donati in scena al Teatro di Cestello ed ERACLE, L’INVISIBILE, portato da Teatro dei Borgia nella sala mensa dell’Associazione Progetto Arcobaleno Onlus, interpretato da Christian Di Domenico, si inseriscono perfettamente negli obiettivi del festival di Cantiere Obraz Il Respiro del Pubblico Festival 22, realizzato grazie al contributo di Fondazione CR Firenze, in collaborazione con Teatro di Cestello e la scuola di critica teatrale Ciuchi Mannari.

Di Alessandra Mancarella, Scuola di Critica Teatrale Ciuchi Mannari, Cantiere Obraz

DEPRESSIONE ED EMARGINAZIONE: I MALI OSCURI

ERACLE, L’INVISIBILE e EFFETTO PAPAGENO sono due interessanti lavori drammaturgici originali accumunati dalla volontà di sottolineare la marginalità e lo status sociale nel quale un soggetto viene collocato a causa dei suoi comportamenti devianti e dei pregiudizi sociali.

Christian Di Domenico in ERACLE L’INVISIBILE (ph. Luca del Pia)

ERACLE: SOPRAVVIVERE AI MARGINI

ERACLE, L’INVISIBILE de il Teatro dei Borgia per il progetto La Città dei miti è il risultato di un lungo percorso di ricerche ed esperienze fatte direttamente nelle mense della Caritas e a stretto contatto con realtà istituzionali, psicologi, neurologi, assistenti sociali: la ricerca sul campo fa parte del viaggio artistico ed umano di Gianpiero Alighiero Borgia, che chiede al collettivo teatrale di sposare interamente il progetto. ERACLE, L’INVISIBILE, liberamente ispirato al personaggio mitologico, il forte per eccellenza, narra di un uomo come tanti, un buon padre di famiglia, un marito felice, la cui vita inciampa in un evento imprevisto e si sgretola. Diventa un uomo afflitto dalla povertà e dalla solitudine, ridotto a vivere da barbone, senza più moglie né figlia, soverchiato dai debiti ed escluso dal maledetto ciclo produttivo, che lo costringe ai margini.

EFFETTO PAPAGENO: IL TABU DELLA MALATTIA MENTALE

EFFETTO PAPAGENO, prequel di Every Brilliant Things, vede come protagonista dello spettacolo la depressione, considerata da sempre un tabù. In EFFETTO PAPAGENO, una madre, bipolare depressa, più volte aspirante suicida, convive col “male oscuro” della depressione, malattia molto difficile da definire e con cui relazionarsi, sia per chi è malato, sia per chi è vicino; eppure Il modo di raccontarla è leggero e ironico, attraverso un parallelismo con la storia d’Italia dal 1968 fino a qualche anno fa.

ERACLE E DANIELA: DUE GENITORI A CONFRONTO

Daniela D’Argenio Donati in EFFETTO PAPAGENO

Nell’immaginario collettivo il genitore è quella figura che ha il ruolo di sostenere, crescere, accudire la prole e supportarla nella vita, fino a renderla indipendente e libera emotivamente. I nostri protagonisti cercano di essere un buon padre e una buona madre, ma la società, con i suoi standard, le sue “etichette”, impedisce loro di svolgere a pieno il proprio ruolo di genitore. Christian Di Domenico, in ERACLE, è un genitore brillante, che riesce a collezionare incarichi di lavoro, per garantire alla moglie e, soprattutto, alla figlia un futuro migliore, riuscendo a mettere da parte dei risparmi, perché “non si sa mai…”. Ma, come dice il nostro protagonista, “diventare povero è facile, basta iniziare!” E così comincia una lenta discesa verso gli inferi e il buon padre di famiglia non è più in grado di far fronte alle spese e a tutte quelle richieste che la società impone, per stare al passo con i tempi. Christian-Eracle non perde la sua bontà d’animo e lo sguardo sorridente della figlia è tutto quello che gli serve. Ogni tanto va all’uscita di scuola, ma non si avvicina e la saluta da lontano; evita i luoghi di prima, perché se qualcuno lo riconoscesse, sarebbe una grande umiliazione per le donne della sua famiglia, che vuole proteggere da sguardi indiscreti. Daniela D’Argenio Donati, la protagonista di EFFETTO PAPAGENO, non riesce a preservare la figlia e il marito dal suo malessere invisibile e loro devono misurarsi con esso. Ad ogni tentativo di suicidio, irrompono nella famiglia l’imbarazzo, la rabbia, il senso di colpa, causato anche dallo sguardo accusatorio della figlia: cresce così il silenzio nella quotidianità, a tavola e dentro sé.

I LUOGHI DEL TEATRO E IL RUOLO DEL PUBBLICO

Quando uno spettatore va a teatro, si sente sicuro, nella zona comfort, perché sa già che assisterà ad uno spettacolo teatrale che lo potrà interessare o annoiare; mentre, in un luogo non teatrale si sente un po’ a disagio, perché non sa esattamente cosa aspettarsi. La forza di entrambi gli spettacoli è quella di connettersi alla cittadinanza e in Effetto Papageno il coinvolgimento della platea è totalizzante, spiazzando lo spettatore, che fin da subito viene reso parte dello spettacolo. In Eracle, invece, stemperato il primo imbarazzo iniziale, il pubblico ha modo di rilassarsi e di entrare nella vita dell’attore. Entrambi gli spettacoli danno allo spettatore la possibilità di compiere un tragitto inaspettato che lo mette in una condizione di non passività.

EFFETTO PAPAGENO: DIALOGO COL PUBBLICO

EFFETTO PAPAGENO va in scena al Teatro di Cestello e il pubblico viene subito coinvolto dall’attrice che distribuisce biglietti con date e ricordi, dà indicazioni sulle battute e la platea è resa protagonista della storia di Daniela. Gli interventi degli spettatori ci avvicinano emotivamente al personaggio, comprendendolo e commuovendosi, fino a creare una condivisione necessaria al sostegno di cui ci parla l’effetto Papageno dei tre genietti di Mozart. L’attrice non sale mai sul palco, ma rimane in platea, per non staccarsi dal pubblico, cercando sempre quel contatto per alleviare la sofferenza e per avere il modo di trovare qualcuno che riesca ad ascoltare, senza lo stigma, perché la condivisione è il primo passo. Daniela indossa abiti comuni, ha un trucco leggero, la scenografia è essenziale e le luci della sala sono accese, perché il conforto del pubblico è la struttura portante del monologo, a tratti ironico e talvolta malinconico. Ma l’ironia interpretativa è la grande àncora di salvezza, che ci permette di uscire dalla solitudine, quella solitudine che fa la differenza: la nostra eroina non è da sola nel suo viaggio dentro il male che la attanaglia.

ERACLE, L’INVISIBILE: RELAZIONE COL PUBBLICO

Il pubblico al termine di ERACLE L’INVISIBILE

ERACLE, L’INVISIBILE si sviluppa nella sala mensa dell’Associazione Progetto Arcobaleno e la scenografia si articola tra tavoli e sedie illuminati dalla luce dei neon, un carrello di acciaio porta pasti, un forno scalda vivande. Christian è vestito con maglietta a mezze maniche, un cappellino con visiera, indossato al contrario; appena entra comincia a confezionare cestini per la mensa popolare con scatoletta di tonno, fette di pane, una mela e una bottiglietta di acqua. Si rivolge al pubblico chiedendo come procedono i mondiali di calcio, e qualcuno risponde che ha segnato Messi. Dopo gli scambi delle prime battute, per stemperare l’atmosfera, inizia il racconto sulle vicende della sua vita, che lo hanno portato a essere un senzatetto. Il pubblico è partecipe, attento, coinvolto emotivamente e segue con passione le peripezie affrontate dal protagonista, raccontate con spigliatezza, con una recitazione informale, che rende ancor più vicino a tutti noi il nostro eroe.

ERACLE E DANIELA: EROI CONTEMPORANEI

Quando il pubblico esce dal Teatro o dalla mensa dei poveri, porta con sé una grande emozione, che lo fa riflettere sulle vicende umane che trascinano nella solitudine e negli abissi più profondi. I nostri due eroi sono quelli che non si arrendono, sono eroi quotidiani che si mimetizzano tra noi, sono uno di noi.

Il Respiro del Pubblico Festival 22

EFFETTO PAPAGENO

di Sofia Bolognini, Daniela D’Argenio Donati, Michele Panella
con Daniela D’Argenio Donati
regia Michele Panella
progetto grafico Tadà Design
suoni Dario Costa
produzione Tri-boo in collaborazione con Sotterraneo
27 novembre 2022, Teatro di Cestello, Firenze

ERACLE, l’invisibile

produzione Teatro dei Borgia
progetto e regia Gianpiero Alighiero Borgia
con Christian Di Domenico
parole di Fabrizio Sinisi e Christian Di Domenico
consulenza sociologica Domenico Bizzarro
allestimento spazio scenico Filippo Sarcinelli
costumi Giuseppe Avallone e Elena Cotugno
progetto e regia Gianpiero Alighiero Borgia
in co-produzione con CTB e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Teatro dei Borgia ha vinto il Premio Rete Critica 2022, per il progetto “La città dei miti” e il Premio ANCT 2022
prima fiorentina
2-3 dicembre 2022, Progetto Arcobaleno, Firenze

Scuola di critica teatrale

L’articolo è stato realizzato nell’ambito del progetto Scuola di critica teatrale Ciuchi Mannari all’interno della seconda edizione de Il Respiro del Pubblico Festival 22 di Cantiere Obraz, con la direzione artistica di Alessandra Comanducci e Paolo Ciotti, realizzato grazie al contributo di Fondazione CR Firenze.

I partecipanti al Gruppo di visione Ciuchi Mannari sono stati (in ordine alfabetico): Ayaman Abouelkhir, Renato Bacci, Emma Bani, Gaetano Barni, Patricia Bettini, Viola Caliendo, Lorenzo Cervini, Yana Chimienti, Angel Grace Corales, Elena Faggioli, Medard Lekli, Alessandra Mancarella, Marika Sani, Livia Tacchi.

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